Bastano due ali per volare? Le ali servono solo per volare?

Le penne degli uccelli sono sempre state usate come feticcio e simbolo potente che rimanda alla grande metafora del volare.

Britta Teckentrup, dopo aver indagato approfonditamente l’argomento “uovo”, torna a dedicarsi agli uccelli attraverso un tema quanto mai affascinante: La penna.

A cosa servono le penne? Solo a volare? A rendere “belli” gli uccelli?

Queste pagine ci mostrano come ci siano almeno 40 diversi usi e funzioni della penna che vanno molto oltre il volo!

«Il peso combinato di tutte le penne di un uccello può arrivare a tre volte il peso del suo scheletro»

Le penne sono molto più che un fascinoso vestito degli uccelli, il colore ha delle funzionalità  che non rispondono esclusivamente alla comunicazione, ma sono essenziali per la sopravvivenza: le penne nere, ad esempio, sono più dense e resistenti e trattengono maggiormente il calore, quelle gialle sono antibatteriche…

Lo stesso volo non è meccanico movimento, standard e uguale a tutti gli uccelli: ci sono uccelli che hanno bisogno di decollare rapidamente e la penna si trasforma per permettere loro movimenti immediati, in altri casi, invece, gli uccelli hanno bisogno di sostenersi in aria per molto tempo ecco dunque che la penna si struttura per permettere la sosta in aria senza fatica.

Le tipologie di volo sono diverse e mostrano sfumature interessanti: volo stazionario, ala a battuta lenta, ala d’alta velocità, ala dal decollo rapido…

Il volo planato non è lo stesso se sei un condor e sfrutti le correnti ascensionali o sei un albatros che deve planare sul pelo dell’acqua dove le correnti ascensionali non si formano: le penne si trasformano e rendono possibili entrambi i voli!

Ma, appunto, c’è moltissimo oltre il volo.

Le penne fanno galleggiare, ma anche permettono di assorbire l’acqua da bere, mantengono il calore corporeo, servono per esibirsi nel corteggiamento, permettono di arrampicarsi con facilità (sapevate che aiutano i picchi ad aggrapparsi all’albero mentre si arrampica?), servono per suonare melodie (il maschio del manichino canta una melodia con piume appositamente adattate in ogni ala!), servono per sentire meglio (così accade nei uccelli notturni), servono per evitare ulcere interne (alcuni uccelli marini mangiano le proprie penne per foderare lo stomaco e impedire così alle spine appuntite dei pesci di ferire lo stomaco).

Come era stato nel volume precedente, fa da corredo a questo originale e dettagliato approfondimento, anche una parte dedicata all’utilizzo e al ruolo che la penna ha nella cultura umana, nei miti, nella letteratura da Dedalo e Icaro al valore presso i Nativi americani. E poi ancora l’uso della penna nella moda, che determinò l’estinzione di molte specie, e tutta una parte dedicata al valore ispirante nel mondo della meccanica, dell’aeronautica e dell’ingegneria: chi non ha mai desiderato di poter volare?

«Le prime macchine volanti hanno semplicemente l’aspetto degli uccelli senza capire la loro struttura biologica e fisica. I temerari inventori si attaccavano semplicemente delle ali alle braccia e saltavano da tetti, dai punti o dalle scogliere, e parecchi morivano nel tentativo»

Uccelli intorno a noi continua il percorso divulgativo della coppia Emmanuelle Kecir-Lepetit e Léa Maupetit, che era partito con i primi due volumi dedicati agli alberi e ai fiori. Questo terzo volume risulta, a mio avviso, particolarmente riuscito poiché il corpus degli uccelli scelti e descritti è, in tutto e per tutto, osservabile negli spazi urbani, nei parchi, nei boschi e nella campagna italiana, senza nessuna eccezione.

Come nei volumi precedenti questo libretto verticale è improntato all’osservazione, come manuale “da tasca”, e mira a permettere ai suoi lettori di riconoscere le diverse specie di uccelli negli habitat. Le sezioni in cui è organizzato il volume sono quattro: Nei nostri giardini, Nei boschi, Nei campi, In riva all’acqua. Apre una breve introduzione nozionistica che mostra e racconta succintamente, ma con precisione, le caratteristiche principali degli uccelli come la morfologia, le ali, i diversi becchi, le penne, i comportamenti riproduttivi, le uova, la comunicazione. Il libro, poi, ci accompagna in una pittorica e coloratissima galleria di ritratti dove accanto al protagonista si affianca una scheda che racconta dove è possibile trovare l’uccello, che cosa lo caratterizza, quali sono i tratti che maggiormente favoriscono il riconoscimento, come ad esempio i richiami o il profilo a riposo, a cui si aggiunge un breve testo che parla del comportamento e delle caratteristiche comportamentali nell’ambiente.

Il testo è improntato alla divulgazione e il contenuto scientifico è in parte diluito, per far spazio ai dati dell’osservazione:

«A volte, mentre passeggiamo per il bosco, sentiamo all’improvviso un energico “uìt-uìt-uìt”. Toh, un picchio muratore! Presto lo vedremo scendere dal tronco di una quercia, con la testa rivolta verso il basso: è l’unico uccello a compiere tale impresa. Tutto il giorno si aggira su e giù per gli alberi, il lungo becco fruga la corteccia in cerca di bruchi, o vi pianta dei semi per poi colpirli con ardore. Vi infila persino le sue riserve per l’inverno, perché di traslocare non se ne parla proprio. Ma guarda un po’, il suo nido è in muratura, quindi resterà qui per sempre!»

«Ninjago. Il gufo comune sa come trasformare la forma del corpo. Mentre ci avviciniamo, si sdraia, chiudi gli occhi, rimpicciolisce la maschera facciale: con il suo piumaggio color corteccia diventa invisibile!»

Questo viaggio ci porta tra capinere, tortore, gazze, cavalieri d’Italia, gabbiani, ballerine, aironi, tordi, sparvieri, gufi, ciuffolotti, rondini, upupe, storni, lucherini, picchi, ghiandaie, fiorrancini, fringuelli, usignoli, cardellini, piccioni, cornacchie, merli, passeri… 37 uccelli che con facilità anche se con una buona dose di calma - perché il birdwatching richiede molto tempo e pazienza! - vi appariranno in tutto il loro splendore, se saprete alzare lo sguardo.

Le illustrazioni dell’artista francese sembrano quasi fatte coi pennarelli e sono molto particolari: l’effetto è di una precisione stupefacente, perché i colori e le livree sono curati nei minimi particolari e spiccano davanti agli sfondi spesso fluo sui quali si stagliano.

Bellissimo manuale!

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La penna Britta Teckentrup - Sante Brandirali (traduzione) 96 pagine Anno 2022 Prezzo 19,50€ ISBN 9791280104168 Editore Uovonero
Uccelli intorno a noi Emmanuelle Kecir-Lepetit - Léa Maupetit 96 pagine Anno 2022 Prezzo 12,00€ ISBN 9788867227129 Editore L’ippocampo
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