Non sono così esperta di letteratura tedesca eppure, mentre leggevo Robbi, Tobbi e il Vonapè di Boy Lornsen, la prima impressione è stata quella di una fortissima consonanza con la scrittura di Michael Ende - forse anche le illustrazioni di Franz Josef Tripp mi hanno ben indirizzato! Più che con Pluk, dunque, amatissimo protagonista di un altro romanzo dell’editore Lupo Guido che invece ha uno spiccato carattere nordeuropeo, Tobbi è infatti un ideale compagno di Jim Bottone e Gaspare e Peppino.

Questa intuizione è divenuta la scoperta che Boy Lornsen, Michael Ende e Otfried Preussler, grandissima triade di scrittori di narrativa infantile tedesca, hanno trovato i loro natali a distanza di pochi anni l’uno dall’altro, regalando a  bambini storie di inscalfibile bellezza. Questo è significativo perché si evidenzia, in un periodo percorso da grandi drammi come fu quello della Seconda guerra mondiale, un desiderio di raccontare e regalare all’infanzia la possibilità di conoscere il mondo e sentirlo amico, al di là di ogni distinzione di Paese o provenienza.

Se il tratto peculiare della scrittura di Preussler era l’avventura capace di trasfigurare la Foresta nera in un bosco magico, se le avventure di Jim Bottone erano all’insegna di una scoperta del mondo geografico, Lornsen con questo romanzo guida i suoi piccoli lettori in un mondo che rivela volti magici tanto quanto reali.

Tutto questo è esemplificato dalla coppia di amici che si crea all’inizio della storia e che è costituita, appunto, da Tobbi, un bambino di terza elementare e Robbi, un robottino che ha frequentato esattamente la stessa classe robotica. A questi si aggiunge il terzo protagonista, silenzioso ma tutt’altro che ininfluente, Vonapè, ovvero l’elicottero-barca-macchina che accompagnerà i due bambini nella loro grande avventura.

Tobbi è un bambino che definiremmo giudizioso, obbediente, buono, ma soprattutto è un grandissimo inventore e sono proprio i progetti dettagliati del suo mezzo di trasporto rivoluzionario che gli permetteranno di conoscere Robbi.

Robbi, infatti, come compito ha realizzato - all’insaputa di Tobbi - il Vonapè ed ora, alla guida di questo strabiliante mezzo di trasporto, deve andare alla scoperta del pianeta Terra e dei suoi misteri per superare l’ultimo compito dell’esame robotico: a chi altro rivolgersi come guida e compagno se non a Tobbi?

Così nella piccola cittadina di Valtorba - «che non era proprio il luogo ideale per gli inventori» - i due si incontrano, si conoscono e partono per portare a termine tre compiti misteriosi.

La cifra di questa storia è la meraviglia dei bambini che si innesta sull’idea di gioco e invenzione (il Vonapè va con il succo di lamponi!), ma che diventa mezzo per la scoperta del mondo, come testimoniano molti dei testi introduttivi dei capitoli:

«Capitolo tre. In cui non si finisce più di meravigliarsi. Prima è Tobbi a meravigliarsi dell’occhio robotico verde di Robbi. Poi si meraviglia la luna alla vista della moderna macchina volante… infine è di nuovo Tobbi a meravigliarsi per il trucco con il pulsante blu in basso»

I tre protagonisti si impegnano, dunque, per svelare gli enigmi dell’esame robotico e raggiungere i tre luoghi misteriosi indicati nella traccia d’esame. Ognuno di questi sarà l’occasione per loro di incontri esaltanti e meravigliosi, in tutti i sensi, il primo è con “il Felice Mattia” guardiano del faro più sperduto al mondo e gran lupo di mare. Le storie di pirati e le avventure sul mare lasceranno spazio a un’avventura artica, poi all’incontro con il mostro di Lock Ness, Nessie, e infine a una misteriosa e inquietante avventura di fantasmi in un castello stregato.

Tutto è accompagnato e guidato in un mondo dove gli animali parlano, la luna osserva con disinvoltura, i draghi nascosti non amano i reporter e gli adulti (con rare eccezioni) hanno la capacità di trattare i piccoli con serietà e interesse.

La magia è naturale e sorprendente, più che vera magia (lo spettacolo dell’aurora boreale non è forse una magia?), e anche quando ci troviamo nel castello incantato, il mago cattivo è impegnato a costruire una macchina che produca l’oro… che non mai ha funzionato. Questo ci offre una riflessione interessante sulla tecnologia: quali sono le macchine che funzionano davvero?

Tra bracci stroboscopici, tasti luminosi, atterraggi di fortuna, corse su slitte con i cani, ma anche fantasmi, mostri sottomarini, delfini velocissimi e zie premurose, il viaggio arriverà alla sua conclusione, quasi senza clamori, ma con tanti amici in più sparsi per il mondo.

Le descrizioni sono sono dettagliate, così come è necessario siano i “testi tecnici”, ma si dilettano anche nell’appuntare dettagli che sembrano esulare dalla freddezza tecnologica, come se in fondo fossero proprio scritti da un bambino:

«La fusoliera del Vonapè sembrava un uovo di gallina un po’ appuntito sul retro. Era molto slanciata e le fusoliere slanciate sono particolarmente vantaggiose. Si dice anche che sono “aerodinamiche”. Il Vonapè era a due posti e la postazione dei piloti si trovava in un’apertura del terzo anteriore della fusoliera. Davanti aveva un parabrezza incurvato e dietro un tettuccio apribile, come quello di una cabriolet, nel caso si mettesse a piovere» pp.13-14

«Molto più interessanti delle grandi lastre piatte noiose, erano i piccoli e piccolissimi iceberg che nuotavano nella zuppa blu come polpette di schiuma. Alcuni assomigliavano a zollette di zucchero giganti, altri a candidi cappelli per dame fuori misura o ad alveari panciuti. Altri ancora ricordavano nella forma case, chiese, gobbe di cammello, groppe di elefanti e addirittura formaggiere o animali fantastici» p. 107

Manca l’ironia sottile e le trovate eccentriche che sono tipiche di una scrittura che appartiene più al Nord Europa, qui è tutto come deve essere: bello preciso, gentile, disarmantemente come deve essere (tedesco?).

«Non ho abbastanza fantasia da riuscire a immaginare un mistero» p. 165

«Tobbi ci riflette su. Non era il tipo da promettere a cuore leggero cose che non può mantenere» p. 233

Alla fine di questo viaggio l’impressione è che il mondo sia un luogo accogliente, bello in cui vivere, dove le meraviglie non mancano nei posti più remoti, ma in realtà anche dietro l’angolo, che le persone hanno storie da raccontare e i robot, i bambini e i Vonapè  possono farsi una grande compagnia.

«Dopotutto chi viaggia attorno al mondo deve sostenersi a vicenda» p. 147

Un piccolo gioiello che i bambini e le bambine inventori in pectore apprezzeranno, ma in realtà che apprezzeranno tutti, per la semplice bellezza di un viaggio intorno al mondo.

«Non aveva mai sentito una storia con tanta tecnica in tutta la sua vita» p. 189

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Robbi, Tobbi e il Vonapè Boy Lornsen - F.J. Tripp - Valentina Freschi (traduzione) 256 pagine Anno 2023 Prezzo 19,00€ ISBN 9788885810655 Editore Lupo Guido
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