La parola “poema” è curiosa perché, se in origine significava ‘opera poetica, di carattere narrativo o didascalico, di notevole estensione e di vasto respiro’, in tempi più recenti ‘il termine è stato usato per indicare brevi composizioni di tono lirico’. Poemario di campo di Alonso Palacios e Leticia Ruifernández custodisce tra le pagine allungate e gli acquerelli schizzati velocemente come su un taccuino, queste due anime: il vasto respiro e la sintesi.

41 composizioni brevi, brevissime, ma legate insieme da un ricamo sapiente, 41 poesie che potrebbero essere altrettante strofe di un’unica composizione, un’ode al mondo naturale dei campi e della campagna appena fuori dai centri abitati, quella naturale spesso schiva, ma per nulla lontana. Coccinelle, margherite, ortiche, passeri, more, ragni, rose, uva, merli, cavallette, fichi, papaveri, formiche… un'apparente semplicità che nasconde invece un impianto narrativo ben studiato (dieci insetti, dieci alberi, dieci uccelli, dieci fiori e frutti e un ultimo schivo personaggio...), quattro versi o poco più in castigliano, altrettanti in italiano in ogni doppia pagina. Alonso Palacios riverbera nelle sue composizioni la tradizione orale, ogni incontro naturale diventa poetico trasformandosi in un'immagine metaforica o si accosta ad un vissuto che richiama sempre la quotidianità. Francesca Lazzarato fa un lavoro davvero encomiabile, traducendo (si può mai tradurre la poesia?) i versi in poesie dove le rime ricalcano il ritmo del castigliano: usa più parole, introduce immagini differenti, ma nel farlo riesce a cogliere lo spirito del testo originale. Il lessico - a mio avviso il livello più complesso in una traduzione poetica - cerca sistematicamente l’esatta parola in italiano, non lasciando spazio a imperfezioni o neologismi approssimativi.

«Nel duro guscio della tartaruga
c’è un cuore tenero
come un cespo di lattuga»

«Principesse
in attesa, fanciulle
dal sonno stregato:
ecco il sogno segreto
del melo in mezzo al prato»

«La margherita,
pallida strega,
ti annuncia mille amori. Oppure te li nega»

Ciò che nasce è un inno stupito a dettagli semplici del mondo naturale più prossimo. L’illustratrice elenca quest’opera nei suoi libri per bambini, ed effettivamente la poesia del Poemario è capace di dialogare con i bambini attraverso immagini comprensibili, perché descrittive di un mondo noto e se gli accostamenti a volte sono inconsueti, tuttavia la forma, l’aspetto e l’osservazione del soggetto raccontato si avvicinano al bambino lettore, permettendogli di compiere il passo verso il senso profondo della poesia.

Leticia Ruifernández mostra in questi acquerelli naturalistici una dote forse maggiore di quella che già avevamo apprezzato nei suoi appunti illustrati dedicati alle sue bambine. La scelta felice del formato allungato orizzontalmente amplifica il senso di ariosità, il bianco delle tavole su cui spiccano i colori e le pennellate, che delineano i soggetti, sembra il bianco di un taccuino di appunti su cui le immagini si siano impresse, in una giornata di sole. In appendice 41 brevi approfondimenti naturalistici introducono brevemente i personaggi principali delle poesie.

Poesia per bambini, dunque? Certamente poesia capace di parlare ai bambini (dai 4 anni) e per questo davvero per tutti, un preziosissimo volume per ritornare con gli occhi a maggio e al sole accecante che preannuncia l’estate!

Poemario di campo
Alonso Palacios - Leticia Ruifernández - Francesca Lazzarato (traduttrice)

96 pagine
Anno: 2017

Prezzo: 18,50 €
ISBN: 9788899064563

Orecchio acerbo editore

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