Quanti modi diversi abbiamo per vedere e leggere il mondo? Quanti modi abbiamo per organizzare l’osservazione e la conoscenza secondo criteri personali, ma che possono essere anche condivisi e trasformarsi quindi in un linguaggio per tutti?

Unico nel suo genere di Neil Packer, come prima impressione, potrebbe risultare disturbante,  perché il lettore ha l’impressione di trovarsi di fronte al lavoro di un autore apparentemente “un po’ fissato”, per cui lo immaginiamo intento a mettere in ordine, una dietro l’altro, le sue cose o a raddrizzare le scarpe secondo un piano cartesiano.

Tuttavia, addentrandoci tra le pagine di quella che è una pseudo narrazione, non si può non rimanere colpiti dalla riflessione acuta che offre sullo sguardo e sul pensiero del mondo.

«Questo è Arvo, e questa è la famiglia di Arvo»

Bastano le prima pagine per comprendere il sottotitolo del libro (Una storia sul raggruppare e classificare), perché sopra ai testi sintetici si dipana un mondo illustrato vastissimo che sviscera quelle poche parole. Ecco dunque che la famiglia di Arvo si estende genealogicamente e vastamente, raccontando di relazioni familiari e intrecci e perfino calcolando quale percentuale di DNA ognuno ha in comune con il protagonista.

«Questo è il gatto di Arvo, Malcom»

Anche il gatto ha una storia, la sua storia, in questo caso però, non tiene più conto dei rapporti familiari stretti, ma preferisce raccontarci la storia dell’evoluzione del gatto, che ha portato fino al fulvo Malcom.

«Arvo e il suo gatto, però, appartengono a un gruppo ancora più grande… il regno animale»

Arvo e il suo gatto, dunque, sono uniti dalla condivisione di un “regno” e differenziati invece per un “ordine”, una “famiglia”, un “genere” e una specie e questa relazione può essere riassunta in un movimento circolare e concentrico, fitto e denso di coprotagonisti.

La narrazione continua in questo modo, seguendo Arvo nella sua giornata e soffermandosi a sviscerare ogni attimo in relazioni, raggruppamenti e classificazioni: Arvo prima ci mostra il suo interesse per il violino (e noi vediamo come sia possibile classificare gli strumenti musicali), poi si sposta con un mezzo di trasporto (e le liste dei mezzi di terra, aria, acqua… vengono snocciolati in apposite sezioni..), poi la bicicletta di Arvo si rompe e ha bisogno di attrezzi per aggiustarla, poi si dirige in biblioteca… insomma ogni luogo, oggetto, ogni incontro si espande in una mappa.

La rappresentazione grafica di questa narrazione tradisce la formazione di designer dell’autore e - come ho sintetizzato nel titolo “Estetica della classificazione” - fa emergere una bellezza innegabile nella scelta delle rappresentazioni: a cascata, circolari, ramificate, in colonna… strutture che sono state scelte per raccontare diversi momenti e che corrispondono certamente al criterio di “comodità di rappresentazione”, ma che hanno una fascino vario e unico. 

Ciò che colpisce è che si intrecciano storia naturale, architettura, evoluzione, biotecnologia, biblioteconomia, letteratura… ogni oggetto, ogni creatura, ogni essere vivente, ogni branca della conoscenza ha una storia e ha occupato un posto nel mondo, un posto preciso e ben identificabile. Tutto ha un ordine e quest’ordine, non è frutto della fissazione un po’ malata di qualcuno che desidera incasellare, ma ci accorgiamo che, posizionato al proprio posto, ogni elemento acquisisce una bellezza maggiore data dall’instaurarsi delle relazioni che si mostrano nella loro complessità

Una mela è solo una mela?

Fondamentale certamente nel contribuire all’efficacia di questa narrazione è lo stile illustrativo pittorico, inusuale e per nulla piatto che riesce a mostrare nelle rughe, negli scavi e nelle imperfezioni di ogni soggetto la sua unicità.

Quello che inizialmente potrebbe apparire come un lavoro un po’ mentale di un autore “con il pallino” regala invece ai lettori la consapevolezza di come tutto faccia parte di un insieme, organizzato, più ampio, armonico che però arriva ad inciampare su quello 0,1% che rende unico ogni essere vivente.

«Come è possibile [chiede Arvo a sua padre ndr.] che, con tutti i miliardi di persone che ci sono al mondo, siano riusciti a riconoscersi in mezzo a una folla»?

«Ci sono moltissime persone al mondo, ma ci sono un unico ME… e un unico TE»

Così come recita il titolo ogni creatura, ogni essere umano condivide il DNA (addirittura il 99,9% del DNA!) eppure ogni essere vivente è unico nel suo genere.

Il testo per la sua originalità è difficile da indirizzare verso un unico lettore ideale: è un testo molto trasversale che può colpire i bambini che si perdono nelle infinite varietà - ad esempio dei mezzi di trasporto - come può essere un suggerimento per ragazzi più grandi per ragionare rispetto ai criteri e alle categorie che servono per discernere il mondo, quanto può affascinare un adulto.

P.S. una prefazione e una postfazione raccontano tutto il lavoro che l’autore ha fatto su ogni raggruppamento e schema!

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Unico nel suo genere Neil Packer - Sara Saorin (traduttrice) 48 pagine Anno 2022 Prezzo 25,00€ ISBN 9791280014726 Editore Camelozampa
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