È uscito da poche settimane per La Margherita, l’ennesimo libro sulla scuola dell’infanzia: Evviva la scuola materna!

Quando già nel titolo viene tematizzato un luogo da “scoprire” e quando un’espressione entusiasta vi viene associata furbamente, il rischio che il testo sia un intreccio di lusinghe e convincimenti è molto alto. Due invece sono i dettagli che mi hanno colpito nel nuovo libro di Marianne Dubuc: uno è il tono neutrale con cui racconta e immagina le scuole dell’infanzia del bosco, in secondo luogo ho apprezzato la scelta di un protagonista che NON deve andare a scuola.

Billo, infatti, è uno gnomo ancora troppo piccolo per incominciare la scuola dell’infanzia, ma una mattina d’autunno dice alla mamma (o al papà?):

«“Sai, Momo, tutti i miei amici animali mi parlano della scuola materna. Voglio andare a conoscerla!”»

Scevra dunque da ogni implicazione e ricatto psicologico, l’esplorazione della scuola materna è un puro viaggio dettato dalla curiosità.

Il piccolo gnometto inforca così il suo zaino e parte alla scoperta delle scuole del vicinato: c’è la Scuola materna dei topolini, la scuola dei conigli, quella delle rane, quella delle volpi, quella degli orsi, quella dei bradipi, quella degli scoiattoli, quella dei lupi, quella delle tartarughe e quella dei ricci.

In ognuna Billo scopra un aspetto della giornata a scuola: c’è il momento dell’arrivo con gli zainetti e le giacche da appendere agli armadietti, le diverse attività della giornata, c’è il momento del pisolino e la mensa, ci sono i giochi in giardino, il momento della biblioteca, la routine del riordino e la fine della giornata, con il ricongiungimento con mamma o papà o nonni…

Le grandi pagine (il formato è grande 37x29 cm circa) sono molto ariose e, sebbene come impostazione ricordino le grandi pagine dei  wimmelbuch, il brulichio è diluito e lascia spazi vuoti che permettono ai bambini più piccoli di soffermarsi e focalizzare alcuni momenti particolari e i movimento delle figurine che li animano.

La trama è semplicemente il viaggio, lungo un giorno, alla scoperta delle scuole del vicinato, tuttavia le diverse scene, che si aprono come scenari autonomi sono riempiti dalle battute dei molti personaggi che vivono quell’attimo e ci si può soffermare o fermarsi qua o là, senza paura di perdere il filo.

Le diverse scuole sono abitate dalle diverse specie di animali, ma non mancano le curiose eccezioni (cercatele!).

Alla fine della giornata Billo torna tra le braccia della sua mamma, contento della giornata e con molte cose da raccontare, preludio - si spera - di un inizio gioioso, quando sarà il momento.

Il libro, bypassando il vincolo del “primo giorno di scuola”, si presenta come un libro sulla scuola dell’infanzia che può essere letto sempre (prima, dopo, durante...) e che può essere goduto per l’allegria spensierata delle sue pagine e non per il bisogno di convincere il bambino della bellezza della scuola.

Una proposta semplice, ma valida.

P.S. mi sono rimaste alcune perplessità riguardanti la traduzione, a partire dal titolo.

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Evviva la scuola materna! Marianne Dubuc 32 pagine Anno 2021 Prezzo 18,00€ ISBN 9788865323502 Editore La Margherita
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