Madeline di Ludwig Bemelmans torna in Italia dopo anni di assenza, in un albo illustrato che rende onore alle belle illustrazioni dell’autore tedesco-americano e con una nuova e perfetta traduzione di Alessandro Riccioni.

Madeline è un classico che dal 1939, anno in cui è stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti, non ha mai smesso di affascinare i bambini per un intrecciarsi di motivi molto diversi, che sono i fili che tessono un classico.

Bemelmans aveva alle spalle una vita movimentata ed era alle soglie di una delle più grandi tragedie dell’umanità quale fu la Seconda guerra mondiale.

In questo albo illustrato si riversano suggestioni dell’infanzia dorata e felice dell’autore, dei racconti che la madre regalò al figlio della propria infanzia in collegio, dell’incipiente guerra e dei ricordi amorevoli ed incantati di un periodo trascorso a Parigi. Ma ritroviamo di certo anche i viaggi con la seconda moglie Madeleine e la figlia Barbara, l’incidente proprio in terra francese che lo costrinse qualche giorno in ospedale… I critici americani vanno ancora più a fondo e sono certi di riconoscere tra i riferimenti illustrati accenni alla ferita autoinferta che Bemelmans si procurò per sfuggire agli orrori della guerra e anche un omaggio ai compagni caduti… Tutto questo substrato di memorie si intreccia a una vivida descrizione di luoghi, a una costruzione sapiente del testo in rima che rese il libro immediatamente orecchiabile (un’attenzione tutt’altro che scontata ai tempi!) e alla scelta di una protagonista inaspettata.

Siamo nel 1939 e Madeline si presenta come un personaggio assolutamente sorprendente, lontano dalle protagoniste coscienziose e imbellettate che i racconti per ragazzi confezionavano per educare ed orientare l’infanzia.

Madeline è una bambina assolutamente sopra le righe, una piccola peste, che vive con 11 compagne in un collegio, a Parigi, amorevolmente condotto dalla signorina Irene.

Le rime organizzate secondo un ritmo incalzante e frizzante ci accompagnano nella descrizione delle placide giornate di questo piccolo gruppo femminile.

«In fila per due, in mensa mangiare, 

in fila per due, i denti a lavare.

In fila per due silenzio perfetto, 

in fila per due e poi subito a letto! 

Un sorriso a chi è buono, un ghigno a chi è malvagio, 

a volte erano tristi ed a disagio.

Ogni mattina fuori a passeggio, 

sia con la pioggia che col sole di maggio»

La vita sembra scorrere regolare, ma non è anonima e il tratteggio precisissimo dei luoghi parigini in cui queste giornate trascorrono, dalla Tour Eiffel a Place Vendome, dall’hotel des invalides a Notre Dame, dai giardini del Luxembpurg alla chiesa del Sacro Cuore… rendono questa storia brillante, vera.

La scelta di tratteggiare un luogo preciso, Parigi, oltre ad avere un forte valore simbolico, era ancor più evocativa per il fatto che proprio in quell’anno le frontiere vennero chiuse, impedendo agli americani di raggiungere qualsiasi luogo europeo: Parigi appariva allora come un meraviglioso luogo inaccessibile e sospeso.

Anima tutti i luoghi, che sono comunque tutt’altro che semplici sfondi, Madeline, una bimbetta che rende ogni routine quotidiana un’avventura: 

«E nessuno, meglio di lei, sapeva bene

come fare ammattire la signorina Irene»

E se non bastassero i giochi con i topastri e le camminate funamboliche sul bordo del ponte, una notte Madeline sveglia la signora Irene in preda a fortissimi dolori, diagnosticati immediatamente come appendicite.

Questo evento sbaraglia e mette (ulteriormente) a soqquadro la routine perfetta del collegio e porta Madeline a compiere quella che è a tutti gli effetti una fuga su un’ambulanza che sfreccia in una nebbiosa Parigi e che si conclude in una camera sconosciuta con il letto a manovella e un coniglio sul soffitto.

Quando le undici compagne, insieme alla signorina Irene, verranno a trovarla, Madeline potrà mostrare con orgoglio quello che è forse il trofeo più importante della sua “sregolatezza”: una vera ferita ottenuta sul campo! Non vi dico altro.

La storia è tutta qui, eppure fu talmente tanto amata dal suo pubblico che successivamente vennero pubblicati altri cinque volumi dedicati a questa sorprendente eroina!

Quello che rende queste pagine tutt’altro che scontate è l’intrecciarsi di una storia che funziona, ben scritta, ironica e divertente, e un’illustrazione ricca di dettagli reali ma anche di piccoli grandi misteri.

Chi è l’uomo caricaturalmente ritratto in numerose tavole che corre di spalle con un fez in testa? 

Nelle tavole che mostrano le compagne, a casa, in attesa del ritorno di Madeline dall’ospedalale,  le bambine rappresentate sono prevedibilmente 11 tranne che in una tavola, quella della cena,  in cui imprevedibilmente le bambine sono 12!

I critici americani hanno speso parole su questo mistero cercando fisiognomicamente di ricostruire chi fosse quella bambina ma senza nessun risultato!

Le illustrazioni sono ricche di questi piccoli misteri, piccoli dettagli che lasciano aperta la possibilità di tante piccole altre storie che ciascuno potrà immaginare in autonomia.

Anche l’acutissima scelta di illustrare, con tratto nero e mezzatinta, la vicenda di Madeline su carta gialla donò a questa storia un’atmosfera unica. Era infatti usanza del tempo non colorare tutte le pagine degli albi illustrati per una questione economica di riproduzione.  L’espediente dello sfondo giallo dà però al libro un’impressione di continuità, con un calore che mai si spegne e che si illumina delle sfumature cromatiche (soprattutto) in concomitanza con l’apparire dei monumenti parigini.

Un bellissimo libro per bambini dove il mistero, l’avventura, lo sguardo dell’infanzia rivendicano il proprio spazio, una storia che merita di essere conosciuta e amata anche da tutti i bambini contemporanei.

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Madeline Ludwig Bemelmans 40 pagine Anno 2023 Prezzo 17,00€ ISBN 9788885810679 Editore Lupo Guido
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