Il libro La felicità segreta degli gnomi di Lauren Soloy mi ha colpito perché tenta una narrazione delle figure degli gnomi a partire da un’interpretazione originale che cerca di rifondare l’immaginario folcloristico preservando il loro legame intimo con la natura e l’ambiente naturale, ma, nello stesso tempo, sottraendo gli elementi antropomorfici e raffigurandoli come delle creature molto simili a semi cicciotti.
Il testo contenuto all’interno del libro - ad essere sinceri - è abbastanza frammentato, ma credo che questo contribuisca a rendere questo libro originale.
La scansione che scandisce l’organizzazione interna della storia è basata sull’avvicendarsi delle lune che seguono idealmente lo scorrere dell’anno: allla luna dei bucaneve, che annuncia l’arrivo della primavera, seguono la luna delle rane, la luna del tarassaco, la luna delle fragole…
Tra questi eventi celesti il racconto si sofferma sulla descrizione di un singolo gnomo, a volte offre una storia, a volte racconta qualche usanza, qualche gioco o qualche caratteristica degli gnomi stessi…ci sono anche dei attività che coinvolgono i lettori come contare le lumache e piccoli racconti della vita del bosco.
A corredo del testo narrativo, infine, si crea tra le pagine una sorta di collezione di felicità: «la felicità di scrivere una lettera», «la felicità di battere con un bastoncino», «la felicità di starsene su un albero», «la felicità del primo morso», «la felicità di aspettare qualcosa di bello».
Questi slogan, in stampatello maiuscolo, fermano come delle istantanee della vita di questi gnomi, alcuni momenti di gioia semplicissima che sicuramente i bambini-lettori condividono o che, se non condividono, possono condividere!
La cifra di ogni parola è un profondo amore per il creato, un’attenzione all’universo delle piccole cose, una vocazione alla cura amorevole di ogni elemento e ogni creatura vivente.
Il tutto è immerso in una trama di illustrazioni calorose, belle, terrose… animate da una gioia contagiosa e lontano dagli stereotipi glitterati di fate e elfi che oggi vanno per la maggiore.
Mi è piaciuto perdermi nella Tasca (che bellissimo nome!) e credo piacerà anche a voi!
