La scoperta di essere una strega ha sempre segnato, nell’immaginario letterario, il passaggio fondamentale all’adolescenza: l’ingresso in una zona grigia che catapulterà nel mondo adulto. Scoprire di essere una strega segna il cambiamento di chi sta lasciando l’infanzia per trasformarsi in qualcosa che appartiene a una realtà completamente differente.
Kiki aveva fatto questo salto nel primo volume della sua storia, ma torna con questo secondo volume della saga (Kiki2 consegne a domicilio. I nuovi incantesimi di Kiki), con molta coerenza e piacevolezza, a raccontarci come il cambiamento non sia un passo, fatto una volta per sempre, ma sia un continuo adattarsi, crescere e scoprirsi.
La nuova storia vede ritornare Kiki nella sua città adottiva Koriko, dove ormai ha iniziato a lavorare con le consegne a domicilio, su scopa!
Kiki è molto amata e ormai conosciutissima e tutti le affidano missioni e consegne, tanto che tutti i diversi capitoli sono intitolati a una diversa consegna che fa: Kiki consegna un ippopotamo, Kiki consegna una borsa color cielo azzurro, Kiki consegna una finestra sul bosco…
Questo nuovo viaggio e questo nuovo anno porteranno Kiki a scoprire sue nuove inaspettate capacità e volti di se stessa che non conosceva, tanto che se all’inizio della storia tutto sembra dover andare come era andato l’anno precedente, confermando che la sua unica qualità sia quella di volare, lungo quest’anno di lavoro Kiki scoprirà di essere molto di più.
È interessante che le scoperte di Kiki avvengano attraverso il lavoro quotidiano, una conquista costante e una dedizione a se stessa e alle sue capacità che le fa incontrare decine di storie e di persone che le donano molto più di quanto trasporti per loro.
Consegnare qualcosa a qualcuno e per qualcuno porta quasi sempre una gioia, Kiki scoprirà tutta la gamma di sfumature di questo gesto, scoprirà che si può sbagliare e che anche nel fare bene le proprie cose tutto può andare a rotoli in un attimo.
Il romanzo è piacevole e scorrevole: regna quel tono gentile che caratterizza la scrittura di Eiko Kadono e il gatto Jiji e Tombo animano la scena con spirito e arguzia.
Una bella storia di crescita e adolescenza che gli amanti dello studio Ghibli certamente apprezzeranno.
Riprende il tema della strega in divenire la graphic novel Strega a modo mio di Emma Steinkellner.
I temi e gli snodi narrativi che contraddistinguono questa narrazione non sono nuovi: c’è una ragazzina, Halena, che si sente sempre fuori posto e che scopre di possedere dei poteri che si rivelano essere quelli di una strega.
«“Sono… una strega?” “Lo so non ha molto senso.” “ No, mamma. Finalmente tutto HA senso. Ho sempre pensato di essere strana e basta. E tu non me lo hai MAI detto?” “Ti avrebbe forse fatta sentire meno strana?! Non volevo spaventarti…”»
Il desiderio di usare questi poteri e nello stesso tempo il brivido di scoprirsi speciale, unica guidano Halena nella sua storia, alla ricerca del suo posto nel mondo.
Da ragazzina isolata e non compresa, con l’arrivo di un nuovo compagno la ragazza scoprirà la bellezza dell’amicizia, ma anche un pezzo interessante della propria storia.
L’elemento interessante è il legame che l’autrice istituisce tra la scoperta della propria identità di strega e la storia delle streghe nei secoli passati, sebbene gli elementi storici siano largamente conditi di magia.
Entrare nel mondo degli adulti è per Halena un viaggio tutto al femminile, alla riscoperta di una forte relazione matriarcale che lega la nonna alla mamma e alla figlia (questa mancanza di figure maschili significative è uno stereotipo che ritorna incessantemente…).
La storia, sebbene ovvia per molti aspetti, è ben scritta e riesce, in modo originale, a mostrare anche gli aspetti non per forza positivi dell’essere qualcosa di completamente diverso, dell’essere più potenti, dell’essere delle streghe.
Halena dovrà fare un viaggio di consapevolezza per capire dove vuole stare, con chi vuole stare e quali siano i compromessi che può accettare: ritirarsi dal mondo ed esprimersi completamente tra pari che ti possono capire o a vivere nel mondo, rischiando il giudizio, i dolori e le incomprensioni di chi non è pari a te, ma che forse ti vuole più bene?
Due proposte per nulla orrorifiche, ma che riprendono il tema della strega in modo piacevole e originale.
