I libri di oggi ci accompagnano alla scoperta del corpo umano con due approcci diversi, ma estremamente interessanti. 

Il grande libro di Joëlle Jolivet, Il corpo umano, è un libro di grandi dimensioni, costruito con animazioni cartotecniche, e guida il lettore dentro il corpo umano, alla scoperta dei suoi apparati e della sua fisiologia con un approccio che potremmo definire tradizionale.

Le pagine si aprono, rivelando grandi figure umani dove si possono ammirare i fasci muscolari, la mappa di vene e arterie, le ossa, le diramazioni nervose. 

Le prime animazioni sono pensate in maniera comparativa e accostano il medesimo soggetto in modo che si possa guardare individualmente i diversi sistemi che si irraggiano nel corpo, ma ci sono anche animazioni - come quella degli organi interni - che invece permettono una visione globale e che sono affascinanti proprio per la loro intricata sovrapposizione. 

Non sarà più un mistero scoprire dove si posiziona il cuore rispetto ai polmoni, dov’è il fegato, dove lo stomaco, dove la milza e dove il diaframma.

La differenza e la qualità di questo libro, rispetto ad altri libri simili, è la scelta della dimensione grande che facilita il lettore bambino nel soffermare l’occhio su dettagli che si perderebbero in un contesto più piccolo.

Le immagini sono precise e chiaramente descritte, tutti gli elementi sono anche accompagnati da piccole nomenclature apposte sui disegni. Etichette lessicali che definiscono in modo secco e preciso ogni parte del corpo, senza commento o spiegazione: vena succlavia sinistra, laringe, arteria carotidea, cartilagine costosternale, intestino tenue, collo del femore, testa del femore, uretra, vena femorale…

Dopo una prima sezione generale, le animazioni si concentrano su alcuni elementi specifici come l’occhio, il cervello, la testa, l’orecchio, le mani, per concludersi con gli organi genitali (maschile e femminile) e un’animazione riguardante la gravidanza.

I testi al di fuori delle immagini sono quasi inesistenti, i pochi presenti approfondiscono il funzionamento del battito cardiaco o la funzionalità di apparati o organi specifici. Il testo è pensato per un approccio di apprendimento visivo, senza preoccupazioni scientifiche ulteriori.

Lo stile illustrativo della Jolivet, con i suoi contorni netti e neri e il suo stile preciso, rende chiaro e piacevole questo viaggio all’interno del corpo umano. Un libro perfetto per i piccoli, anche se le animazioni vanno usate con cura.

Parla ugualmente del corpo, ma con un piglio e un punto di partenza molto diversi Cose inutili del corpo umano. Sulle tracce di quando avevamo la coda di Rachel Poliquin e Claiton Hanmer.

Il libro, che all’apparenza potrebbe sembrare un albo illustrato, è invece è un testo molto più affine alla narrativa, anche se le illustrazioni sono frequenti e alcuni inserimenti di fumetti alleggeriscono la portata scientifica del testo che è complesso e che affronta temi che prevedono già una coscienza del concetto di evoluzione.

Ciò che dà l’abbrivio a questa narrazione è l’idea di indagare e di scoprire quegli elementi che fanno parte del nostro corpo e che sono tracce della nostra storia evolutiva, della nostra vita prima di essere così come ci conosciamo.

Perché i denti del giudizio spesso scombinano le dentature nella mascella dell’uomo moderno? Perché esiste la pelle d’oca? Perché, quando si sta molto in acqua, sulle dita si creano le rughette? 

Ripercorrendo la storia dell’evoluzione animale ma soprattutto umana, il discorso dell’autrice ci conduce a riflettere sul corpo come frutto di un adattamento all’ambiente.

I nostri antenati si arrampicavano sugli alberi, poi ad un certo punto smisero: questo cambiamento quali tracce ha lasciato nella forma del piede? Perché le nostre caviglie sono molto più deboli di quelle di uno struzzo?

Si aprono anche domande interessanti a cui gli scienziati ancora non sanno dare delle risposte: perché gli uomini persero la peluria su tutto il corpo? Ci sono diverse teorie!

Sapete che abbiamo ancora tracce di una coda? E sapete che che alcuni di noi hanno ancora delle tracce di una terza palpebra?

Sapete che probabilmente il singhiozzo ha una relazione con la storia evolutiva e lo sviluppo dei polmoni? 

Il testo ha una certa complessità, ma l’ho trovato molto interessante, perché inserisce lo studio di un argomento noto, come quello del corpo umano, all’interno della storia dell’evoluzione, guidando i lettori ad una visione nuova dello stesso.

[shareaholic app="share_buttons" id="15118398"]
Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *