Mi danno l’occasione di riflettere su una caratteristica che spesso ricorre nelle saghe a fumetti, due graphic novel, portati in Italia recentemente dal Logos e Tunué, che si costruiscono su moduli narrativi già visti e su cui il giudizio non può che rimanere sospeso perché la fine della storia si interrompe senza che la parabola narrativa si sia conclusa.

In realtà questo accade in ogni saga, ma i fumetti amplificano questa sensazione di sospensione e quasi di tradimento del lettore, lasciato a metà della trama, perché il formato spesso più snello quasi non dà il tempo di una immersione nella storia. D’altra parte questo tipo di narrazione crea la dimensione di attesa che è sottilmente seducente e che oggi, in un mondo dell’immediato, è assai raro provare.

Nicolás Arispe, artista argentino che con con il pennino e la china attraverso la fittissima trama del tratteggio ha illustrato libri perturbanti e di rara bellezza, approda nella collana di Logos dedicata ai fumetti con il primo volume di una saga, molto diversa illustrativamente, improntata a un tono eclettico e a scorci molto colorati (acquarellati?) che sembrano molto lontani dal suo stile.

I tempi della narrazione sono centellinati, lenti (questo è affine a tante sue storie) e dilatati: al lettore – pur nell’abbrivio in media res – è dato il tempo di guardare ciò che appare, senza fretta.

Veniamo accompagnati in un mondo riconoscibile, boschivo, ma reso inquietante dalla multiformità dei personaggi: accanto ad animali antropomorfi, troviamo figure animate che ricordano la tradizione del Nord (come l’omino tronco), streghe fiabesche dai lunghi nasi che parlano con le pietre, teschi con parrucche fucsia e cappelli napoleonici, inquietanti mostri-alieni con un occhio solo, dai piedi palmati e con quattro tentacoli che escono dal collo e ancora stregoni dalla faccia grottesca che ricordano i giullari e maghi con le fattezze di una sfera…

Le soluzioni narrative e l’ambientazione creano molti presupposti che aspettano di essere sviluppati: la storia ci racconta di un mondo suddiviso in piccole isole che sono destinate a essere sommerse (isole sommergibili), c’è la Corte dei miracoli che ospita letterati ed emarginati e che rappresenta l’unico luogo destinato a non essere sommerso…

La narrazione è scandita da gabbie molto rigide, tipiche della tradizione francese, ben articolate e senza eccezioni o sconfinamenti. Questo dona alla narrazione un ritmo uniforme e costante, tenace e progressivo, ma senza grossi scossoni.

Assistiamo al formarsi di una compagnia unita da una sfera magica e chiamata a salvare il mondo, che ancora però non vediamo minacciato. Il finale con l’incontro con l’antico mago Artaud, dalle sembianze di una sfera, accenna in modo esplicito ad un passato di cui lettori non sanno niente e li lancia nell’attesa della prossima avventura.

Insomma, tanti fili narrativi, tante storie, tanti piccoli angoli che sono stati offerti al lettore ma che aspettano di essere svolti e abitati.

«“È stata la sfera a farci riunire qui. Custodisce un mistero che dobbiamo svelare. Lasciate che parli con lei” […] “ Ci fu una fuga disperata… E un tradimento… Attraverso i boschi, si udiva già la sua voce: risuonava come una folla…… Ma soprattutto una minaccia. Una forza nuova senza nome. L’oscurità possiede un esercito sempre più numeroso e insaziabile. È sorto a est, ha conquistato l’Artide con facilità e poi l’Antartide, dove incontrato resistenza. Da lì attraverso l’Artide e l’Antartide viene verso ponente” […] “Dobbiamo unire le forze… se vogliamo che continui a esserci vita ”»

Certamente lo svolgimento nei prossimi volumi ci darà il vero peso di questa storia, che per ora offre premesse interessanti.

Altra storia, altra ricerca, altro stile illustrativo è quello che troviamo in Elma e l’orso di Ingrid Chabbert e Leá Mazé che raccoglie i primi due episodi usciti nel mondo inglese e francese in modo autonomo (Il grande viaggio, e Dietro la montagna) 

Anche questo caso l’incipit e lo svolgimento della prima parte della storia ricordano innumerevoli storie di ricerca e ritorno alle origini che abbiamo già letto.

Ci troviamo in compagnia di una bambina, una piccola selvaggia, che vive liberamente con il suo papà orso che – ricostruiamo attraverso i ricordi – l’ha adottata, raccogliendola nel folto del bosco.

L’innesco della ricerca è dato – non a caso – da un lupo (non risentite echi dai racconti di Rudyard Kipling?) che misteriosamente ricorda che «i sette anni sono passati».

Il viaggio nel bosco che porta o riporta – lo scopriremo solo la fine – Elma verso un villaggio umano è un percorso costellato di prove, di pericoli, di colpi di scena, ma anche di consapevolezze identitarie nuove, come accade in ogni bildungsroman.

A Elma è chiesto di crescere, mentre, parallelamente, l’orso vive un percorso di profondo travaglio emotivo: capiamo che quello che stanno affrontando è un viaggio necessario e cruciale, ma che probabilmente porterà a una separazione, come poi effettivamente avviene. 

Ad animare la trama interviene una vigorosa e ostile forza magica che sembra volersi appropriare della piccola e selvaggia Elma. 

La narrazione è ben scandita e si abbandona a sequenze più spiccatamente filmiche dove le vignette sembrano ritmare sequenze continue per esplicitare la dinamicità di alcuni movimenti o, come nel caso di una straziante tavola di morte, frantumare le sensazioni in mille pezzi.

La palette di colore si muove entro due poli che sembrano complementari: i toni dei gialli, degli arancioni e dei beige e i toni degli azzurri, dei blu e dei grigi.

Anche questa avventura si conclude, sebbene siano ben due gli episodi raccolti, ad un nodo che aspetta ancora il suo pieno svolgimento, con l’incontro con un gruppo umano tra cui viene identificata la madre di Elma.

Cosa succederà? Che cosa ha determinato l’abbandono di Elma? Cosa rappresenta questa la forza magica? Perché è proprio Elma l’oggetto dei desideri e delle pretese di questo mondo magico? Perché suo padre è diventato un orso? Attendiamo che tutte queste domande trovino uno svolgimento.

 

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Il viaggio della madreperla – Le isole sommergibili Nicolás Arispe 72 pagine Anno 2023 Prezzo 16,00€ ISBN 9788857612058 Editore Logos
Elma e l’orso Ingrid Chabbert - Léa Mazé 88 pagine Anno 2023 Prezzo 15,50€ ISBN 9788867904921 Editore Tunué
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