Anne Brouillard - Scaffale Basso

Anne Brouillard – Scaffale Basso

Anne Brouillard è un’autrice illustratrice belga che si è fatta presente lentamente tra le mie letture. È apparsa solo pochi mesi fa tra le recensioni, con Nino e poi con Viaggio d’inverno, ma il suo lavoro mi ha entusiasmato e ho potuto scoprire che, in realtà, il suo lavoro va avanti da decenni ed è solo il mercato italiano che l’ha scoperta così in ritardo.

L’occasione di approfondimento è stata il volume monografico a lei dedicato da Hamelin, a cui vi consiglio di rivolgervi, se volete scoprire qualcosa di più di questa artista.

Oggi vorrei vi racconto del suo ultimo libro arrivato sugli scaffali italiani, Killiok, che presenta per la prima volta al pubblico uno dei personaggi fondamentali della poetica e delle storie della Brouillard.

Questo cane nero, dai grandi occhi sgranati e dalla bocca inesistente è un personaggio che si è fatto spazio progressivamente tra le opere dell’artista, giungendo a richiedere un universo narrativo in cui fosse il protagonista. 

Per comprendere a fondo questo personaggio, credo, però, sia necessario accostare alla storia edita da Babalibri almeno un’altra storia ancora inedita in Italia: Pikkeli Mimou.

Killiok, infatti, è un personaggio bambino che mostra, in ogni sua storia, anime diverse e che nel presentarsi solo attraverso una storia rischia di essere frainteso, semplicemente perché lo sguardo con cui lettori si approcciano a questo personaggio rimane parziale.

Nell’unica avventura italiana Killiok si mostra come un personaggio meditabondo e tranquillo.

Fin dalle prime pagine il lettore è catapultato in un universo illustrativo vasto e invitante: una grande casa con le finestre sempre aperte dove il bosco, l’acqua e la luce lambiscono l’interno in uno scambio continuo tra dentro e fuori (guardate che bellezza le prime immagini del mattino e i riflessi sul lago!).

In realtà, a farci caso, tutto è sempre aperto: le porte di casa, le ante degli armadi, spesso anche i cassetti… coma a farci intuire che c’è sempre qualcosa oltre la superficie.

Il lettore è accolto perché gli spazi, minuziosamente illustrati dall’artista, sono pieni di oggetti spesso caldi come le teiere fumanti o le stufe scoppiettanti, ma anche bicchieri, ciotole, candele, piantine, lampade ad olio, tazze fiorate, barattoli di miele, matite, cuscini, piumoni a pois… che invitano a varcare la soglia della storia e a sostarvi.

Inoltre le illustrazioni si intrecciano alle parole che nominano con precisione alcuni dettagli, arricchendo e particolareggiando lo spazio in dimensioni non solo visive che regalano un’esperienza che coinvolge diversi sensi.

«Sotto le zampe, Killiok sente l’erba e l’erica. Una leggera brezza increspa la superficie del lago e gli accarezza il pelo»

In una lenta giornata di fine primavera Killiok fa colazione, bevendo il caffè sul piccolo molo che si affaccia sul lago davanti a casa.

«Guarda il lago tranquillo e ascolta lo sciabordio dell’acqua sotto il ponticello. “Sarebbe bello avere una veranda, ancora meglio con un terrazzo sopra. Potrei leggere il giornale anche quando piove. Farò un disegno del progetto”»

Questa idea sorprende Killiok che trascorre la mattina a progettare una nuova veranda (possiamo scorgere i suoi progetti in fogli quadrettati), anche se tra uno spuntino e l’altro, in questo tempo lento, Killiok scopre i piccoli abitanti del prato davanti a casa. L’arrivo di Gatto Mistero, uno dei personaggi che compongono il gruppo di amici del protagonista, arricchisce questa giornata di pensieri, progetti e di altre osservazioni, senza nessuna pretesa, mentre i due guardano pigramente il lago.

«“Forse costruirò una veranda. O forse no, chissà…” Si addormenta cullato dal fruscio degli alberi e del lago. E la luna, lassù, continua il suo viaggio fino al mattino»

Si conclude con molta semplicità questa avventura che conduce il lettore in un mondo tridimensionale, vasto, areato, dove la natura si integra con l’interno della casa e l’interno dell’animo del misterioso protagonista, ma rischia di raccontarci di un personaggio poco dinamico. Tuttavia Killiok non è così, o meglio, non è solo così ed è la ragione per cui, per presentarvelo completamente, vorrei parlarvi anche di una seconda avventura di cui è protagonista.

In Pikkeli Mimou si ritorna nella casa di Killiok, ma in una stagione diversa: è inverno e nevica fittamente.

Le finestre spalancate sono sostituite da cassetti e stipetti aperti e il calore, con cui ci aveva accolto la luce tardo primaverile, è sostituito dal brillio di tante piccole luci e candele sparse per tutta la casa.

Killiok si ricorda che il giorno successivo è il compleanno del suo amico Pikkeli Mimou, si mette all’opera per preparargli un dolce e un regalo e pianifica di partire prestissimo per raggiungerlo e festeggiarlo prima che tramonti il sole.

I gesti di preparazione della torta e dell’impacchettamento del regalo sono calmi e misurati, ma anche pieni come la goduriosa leccata alla ciotola della torta! In tutto regna la pace, ma anche un’attesa e una partecipazione intensa a tutto ciò che avviene.

Con il pacchetto, la torta e un fagotto di provviste Killiok carica la sua slitta ed esce tra la neve, sotto una notte stellata incredibile, lasciando la sua casa fumante e con le luci accese: un faro caloroso a cui potrà tornare!

Il viaggio nel bosco è sereno ma non manca di paura, soprattutto quando la notte scende e il piccolo cane nero sembra non trovare la strada tra gli alberi vari e diversi della foresta… sono le tracce di un paio di sci a condurlo senza indugio alla casa di Pikkeli Mimou. Ritrovarsi con gli amici è rinfrancante: le panche in legno, le candeline della torta, il burro morbido e giallo, la teiera che sbuffa, il rilucere della stufa, la candela dentro la bottiglia…

Veronika e Killok fanno compagnia a Pikkeli Minou, un bambino dal cappello a punta come un elfo che vive da solo nel bosco, e, dopo aver riposato insieme nei sacchi a pelo, lo lasciano di nuovo alla sua stufa scoppiettante, al caffè caldo, al pesante scialle di lana e al suo libro illustrato.

«“Tu ne te sens pas trop seul?” “Jamais!” répond Pikkeli Mimou. “Je sais que tous les autres sont quelque part. Et puis, il y a tous les arbres près de moi”. “C’est vrai”, dit Véronica, “ils sont rassurants, les arbres” “Ton gâteau a l’air délicieux, Killiok. J’aimerais avoir un anniversaire chaque semaine”»

«“Non ti senti troppo solo?” “Mai!“ risponde Pikkeli Mimou. “So che tutti gli altri sono da qualche parte. E poi ci sono tutti gli alberi vicino a me”. “È vero”, dice Veronica, “sono rassicuranti, gli alberi”. “La tua torta sembra deliziosa, Killiok. Vorrei festeggiare un compleanno ogni settimana”»

Pikkeli Mimou non manca però di scrutare la neve che scende fitta fuori dalla finestra e chiedersi se gli amici sono tornati al caldo delle loro case, come effettivamente è successo.

Oltre alla straordinaria costruzione dello spazio che contamina il dentro e il fuori in un dialogo continuo, costruito con luci, ombre e un universo di oggetti ed elementi naturali, ci sono delle caratteristiche che rendono unici questi libri. Il fatto che Killiok sia completamente nero e non si veda la bocca – citazione esplicita dei troll Mumin della Jansson -, ad esempio, fa sì che i lettori debbano completamente affidarsi all’espressione degli occhi che calamitano con il loro bianco e che sono capaci di rendere sfumature anche minime delle emozioni che attraversano il personaggio: dall’indecisione alla compassione, dall’attenzione allo smarrimento, dalla felicità alla concentrazione. Questa gamma di stati d’animo che partecipano alla storia, non netta, non carica è ancora più evidente se ci si sofferma sulle espressioni degli altri personaggi, dotati di bocca (!).

La Brouillard ha, poi, una gestione perfetta del ritmo di lettura: sequenze più ravvicinate si alternano a momenti di grande pace, rappresentati da doppie pagine completamente senza testo. In ogni pagina c’è anche un interessante gioco di piani per cui il protagonista non è sempre disposto in primo piano, ma si muove (e si perde), a volte, sullo sfondo mentre il primo piano è occupato da oggetti apparentemente secondari come tazze, vasi… e questo sfonda la superficie piatta della pagina.

La comunità di bambini e animali che vivono da soli in un mondo naturale perfettamente coerente e a cui perfettamente si accordano, racconta di un’infanzia ricca di autonomia e di mistero, la Brouillard sembra raccontare di un’universo che c’è dentro l’infanzia che sa essere tutto, sa prendersi cura di sé, sa fare compagnia agli altri.

Intorno a Killiok c’è spazio per il pensiero, per la calma, ma anche per l’azione, la cura, il movimento, l’avventura.

È una serie di libri capaci di narrare tanti momenti dell’essere bambini.

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Killiok Anne Brouillard 36 pagine Anno 2024 Prezzo 13,00€ ISBN 9788883626159 Editore Babalibri
Pikkeli Mimou Anne Brouillard 32 pagine Anno 2020 Prezzo 12,50€ ISBN 9782211306584 Editore L'Ecole des Loisirs
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