Potrebbe essere la storia "solita" di una giornata qualunque, quella descritta da Giovanna Zoboli in Una famiglia di topi e certamente la struttura ricorda i libri che narrano del tempo che passa, tuttavia la ricchezza con cui l’autrice penetra i gesti soliti, riempiendoli di significato, rende quest’albo un concentrato di poesia.

«In una famiglia di topi ci si sveglia presto e ci si dà il bacio del buongiorno, ma c’è sempre qualcuno che si sveglia un po’ dopo o un po’ prima».

Non c’è nulla di straordinario nella giornata di una famiglia di topi, gli eventi si susseguono secondo un andamento conosciuto: svegliarsi, lavarsi, vestirsi, fare colazione, uscire di casa, lavorare o studiare, pranzare, ritornare a casa, riposarsi, fare i compiti, preparare la cena, sparecchiare, andare a letto. Eppure Giovanna Zoboli riesce a rendere unico ogni piccolo momento ordinario, arricchendo ogni gesto descritto di pensieri e significati spesso celati, ma molto veri. Così la mattina «ognuno fa la sua parte, anche se sparecchiare non piace a nessuno», e mentre ci si dirige a scuola o al lavoro capita di fischiettare oppure di stare in silenzio, perché guardandosi intorno è «impossibile che non ci sia niente di interessante da guardare», e se magari durante la giornata capita di pensare «come si sta bene, anche fuori dalla mia famiglia di topi», la sera «sembra di essere usciti di casa un anno prima» o magari non «sembra nemmeno di essersi alzati dal letto». Addentrandosi nella narrazione ci accorgiamo che capita proprio così, anche se magari non ci avevamo mai fatto attenzione.

Il ripetersi martellante dell’espressione «in una famiglia di topi», palesa che quella che abbiamo attraversato, pagina dopo pagina, non è soltanto una giornata: abbiamo conosciuto una famiglia, come suggerito dal titolo. Una famiglia che volutamente non ha un nome, perché ognuno possa mettere il proprio sostituendo i “qualcuno”, con il nome di una persona reale, conosciuta e legata a sé:

«In una famiglia di topi c’è sempre: qualcuno in ritardo, qualcuno distratto, qualcuno che quel giorno si sente triste, qualcuno che chiacchiera tutto, ma proprio tutto il tempo, qualcuno che non finisce mai le frasi…».

La storia è ricca di elementi “personalizzabili” che tentano di restituire l’unicità di ogni famiglia: «e magari si è felici perché si sente quel tipo di odore che c’è in quella specifica famiglia di topi», “la nostra” noi aggiungiamo leggendo, mentre naturalmente ognuno pensa ad un odore diverso. Ma soprattutto emerge con forza l’aspetto della condivisione: i contributi singoli e unici di ciascuno confluiscono e cementano la vita di quell’organismo vivente che è la famiglia: «così, in una famiglia di topi, mentre si mangia, ci si dimentica di tenere il muso, e ci si mette a raccontare una cosa che è tutto il giorno che si pensava di raccontare alla propria famiglia di topi».

La storia mi sembra dunque raccontare la sfida che è la famiglia: un insieme di persone diverse, che hanno esigenze differenti, sensibilità a volte conflittuali, destini non omologabili, ma che si appartengono, perché si vogliono bene nello sgranarsi del quotidiano, anche banale.

Cosa dire delle illustrazioni di Simona Mulazzani? Se non lo sapete quest’anno ha vinto il premio Andersen con queste motivazioni che mi sembra esemplifichino esattamente il lavoro che l’illustratrice milanese compie anche in questo albo: «Per essere da tempo una delle voci più alte e rappresentative della nostra illustrazione. Per la non comune originalità di un segno morbido ed elegante, nitido e fortemente evocativo. Per il costante rigore professionale e per la cura con cui affronta ogni commissione editoriale, mostrando costantemente di calarsi attentamente nelle pieghe del testo». Il calore della quotidianità innerva tutte le tavole: il vapore sopra la pentola della pasta, i piedi sudati liberati dalle scarpe, le mani appoggiate sulle spalle per reggersi in bici, il volto abbandonato al sonno sereno della stanchezza pesante. E allo stesso tempo la magia del particolare e il decoro del dettaglio rendono straordinario ciò che è semplice: i chiodini che occhieggiano felici sotto la pioggia, le gonne a scacchi e i pantaloni a pois, i camioncini a fiori e i tappeti a righe.

Una poesia della quotidianità che ci è piaciuta, da leggere a tutti: grandi e piccini (dai 3 anni).

In una famiglia
Giovanna Zoboli - Simona Mulazzani 

32 pagine
Anno: 2016

Prezzo: 20,00 €
ISBN: 9788898523399

Topipittori editore

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