Vi går till parken è un libro meraviglioso di grandi dimensioni creato da Beatrice Alemagna con le parole di una delle più celebri scrittrici contemporanee svedesi, Sara Stridsberg.

Questo libro che nasce per immagini, una sorta di taccuino visivo che Beatrice Alemagna ha magnificamente disegnato e dove notiamo quella evoluzione stilistica che ha colpito tutti nell’edizione di Addio Biancaneve, ha trovato vita nelle parole sospese della Stridsberg in modo armonico e compiuto. 

Voglio però raccontarvi che cosa ha destato in me questo libro. Questi quadri visivi, queste tavole riccamente illustrate raccontano la vita segreta che i bambini vivono nei parchi giochi. Il parco giochi è, in effetti, un luogo atemporale  e aspaziale, uno spazio con regole e tempi propri, all’interno ma in realtà fuori dal tran tran quotidiano della città.

Non mi stupirei che questi disegni e questa intuizione fossero nati durante il periodo del lockdown, perché ricordo con grande dolore la battaglia (in realtà subito messa a tacere) intorno alla possibilità di permettere i bambini di continuare a frequentare i parchi all’aperto, qui in Italia.

Ed in effetti le parole che l’autrice svedese trova per raccontare queste immagini insistono in modo netto, sul desiderio del bambino - in particolare, immagino, il bambino che vive in una città - di poter avere delle ore di libertà da vivere al parco, all’aperto, fuori, tra pari.

I parchi sono luoghi dove i bambini sono (o almeno dovrebbero essere!) liberi di poter fare, giocare, essere, esplorare… luoghi in cui il controllo dell’adulto viene meno, ma anche dove anche l’adulto può temporaneamente distrarsi dalla durezza della realtà.

Ho visto ieri una foto drammatica di un parco giochi in Russia dove una mamma e un bambino dondolano su un’altalena mentre alle spalle un edificio è in fiamme. Non ci ho visto nessuna provocazione, ma un grande dolore che il parco permetteva loro di sopportare.

Beatrice Alemagna coglie in modo stupefacente l’attesa, la concentrazione del gioco, il crearsi di legami inaspettati tra bambini e cose, tra giochi e natura, ma anche quella dimensione di immersione nei propri pensieri che accade, quando ci concediamo di non pensare al tempo e al fuori.

Immaginiamo di volare su un altalena o solitari scaviamo la sabbia nella sabbiera, ci soffermiamo a percepire il tocco lieve delle formiche sulla pelle o rimaniamo appesi a testa in giù a immaginare un mondo sottosopra.

Questa capacità pazzesca, che Beatrice ha di vedere e di intrappolare con i suoi colori nelle tavole il pensiero delle persone, è ancora più evidente se leggiamo il libro senza avere in mente che le immagini sono nate per prime. Le parole infatti rimangono in un certo senso alla superficie di ciò che accade, ma, nella relazione con le immagini, esse colpiscono per la vastità che rivelano.

«Ibland verkar det som att allt liv består av begär.En svindlande önskan att någon ska susa förbi»

A volte sembra che tutta la vita sia fatta di desiderio. Un vertiginoso desiderio che qualcuno si precipiti

«Vi vet inte så mycket om vad som händer sen, bara att gungoma här sungar oss rakt ut i himlen»

Non sappiamo molto di ciò che accadrà dopo, solo che le altalene qui ci cantano dritte nel cielo,.

«Högt ovanifrån ser det ut som om någon har sopat hele parken ren med en jittek sopkyest och människor att försvinna. Men det är bara natten»

Dall’alto, sembra che qualcuno abbia ripulito l’intero parco e le persone scompaiono. Ma è solo la notte.

Le macchie di colore contrapposte alle linee nere, il movimento dell’erba nei campi e l’oscillare creato grazie la sovrapposizione di campiture di colore nel cielo.

La pastosità del colore e il suo fondersi rendono oniriche queste illustrazioni quasi appartenessero a mondi fantastici: i boschi, gli alberi che popolano il parco giochi e poi il cielo che sembra partecipare al gioco o l’altalena che sembra reggersi su una nuvola scura… Sembra incredibile eppure così reale.

La sporchevolezza delle superfici illustrate richiama quella terrosità delle ginocchia e dei vestiti di chi torna dal parco, contemporaneamente l’espandersi di colori inaspettati - come il rosa o l’arancione - circonda bambini persi nei loro pensieri: desiderosi, tristi, felici, chi lo sa. Il colore si fonde senza più contorni in modo pittorico, creando quadri che inghiottono l’occhio e chiedendo di essere rimirati.

Gli alberi sembrano fiamme di falò, le strutture di ferro su cui ci si arrampica ricordano futuristiche architetture, le catene delle altalene eleganti collane… e tra di loro i bambini, profondamente reali eppure carichi di una incompiutezza tesa e palpabile, pesante.

Un libro meraviglioso di sguardi mai diretti, di luoghi onirici ma vivissimi e con un senso di libertà e desiderio talmente intenso che è quasi insopportabile.

«I morgon är vi tillbaka.

Då kan vad som helst hända»

Domani siamo tornati. Allora tutto può succedere.

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Vi går till parken Sara Stridsberg - Beatrice Alemagna 74 pagine Anno 2021 Prezzo 39,92€ ISBN 9789198547078 Editore Mirando Bok
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