È mai sopraggiunto un temporale estivo a rovinarvi tutti i piani che avevate fatto per una bella giornata d’estate? Il Kappa della pioggia, uno degli ultimi libri arrivati per l’editore Kira Kira, che si occupa di editoria giapponese, mi ha proprio ricordato questa esperienza.

Il libro narra di giorno di pioggia e lo intreccia con le credenze e il folklore giapponese che vedono nell’acqua la possibilità di un contatto tra gli spiriti e il mondo umano.

L’acqua e quindi la pioggia è da sempre, nelle fiabe, nei miti e nell’immaginario umano una soglia importante, è così per il Kappa, spirito inquieto tra gli Yokai giapponesi che mantiene in questa storia alcuni riferimenti precisi alla sua fisionomia, ma evolve - come vuole la modernità -, perdendo i tratti più inquietanti del suo essere ambiguo (i Kappa, si ritiene ad esempio, che siano ghiottissimi di bambini…). 

Sotto una pioggia torrenziale, dunque, questo spirito arriva a fare compagnia una bambina Nao, che deve restare a casa, mentre la mamma va al lavoro - probabilmente in una di quelle giornate estive o festive durante le quali i bambini spesso devono fare i conti con la solitudine o con collocazioni varie.

Giunge in soccorso di questa mamma lavoratrice niente meno che un Kappa.

«Nao aprì la porta e una strana creatura verde fece capolino. “Salve, sono Kappa”»

La creatura dalle fattezze anfibie è conosciuta per la sua fontana sulla testa e, pur spaventando inizialmente la piccola, si mostra un babysitter ineccepibile nel prendersi cura di lei.

«“Nao, oggi è un giorno perfetto per fare un picnic”“Anche se piove?” si lasciò sfuggire Nao. “Proprio per questo!” rispose Kappa.» 

La pioggia, l’acqua si trasformano da una grandissima scocciatura in un’occasione. È così che la piccola bambina incappucciata, nel suo impermeabile esemplarmente rosso, si accompagna alla creatura verdeggiante sotto un cielo grigio e una pioggia battente.

Il muro d’acqua diventa il varco, ampio - non percorso normalmente dagli adulti che rifuggono la pioggia - affinché Nao possa giungere a un sentiero, chiaramente indicato dall’insegna giapponese, che si chiama proprio via Kappa.

La cura per i piccoli gesti, tipica degli usi orientali, è confortante e confortevole: come quando il Kappa compra una grande foglia di Farfaraccio per Nao, perché le faccia da ombrello o come quando si preoccupa di prepararle le alghe nori o le compra i cetrioli freschi.

Le illustrazioni brulicano di dettagli minuti e deliziosi come gli animaletti con bisacce, zaini, borsette e cestini che restituiscono perfettamente l’immaginario giapponese per cui le creature del mondo naturale si intrecciano e si fondono con quello umano con naturalezza (pensate anche a Ciri e Cirirì!).

Giunti ad un grande lago Nao incontra altri bambini, accompagnati da altrettanti Kappa, pronti a godersi la giornata, sfidando le intemperie. Una barca parte, carica di tutti bambini - una barca che ricorda la biblica Arca di Noè - , l’approdo è un grande albero-parco-giochi, dove i bambini possono spassarsela, godendosi la pioggia senza paura di essere rimbrottarti.

Si imbandiscono i picnic (Nao e Kappa mangiano i cetrioli di cui i Kappa sono ghiotti!) e poi si guarda il cielo e gli alberi.

«“Nei giorni di pioggia non c’è piacere più grande che aspettare tutti insieme che spiova!” disse Kappa felice e Nao annuì.

Così come è arrivata la pioggia se ne va, tutto torna alla normalità e i Kappa riaccompagnano i loro bambini ciascuno a casa propria.

La storia è bella, spiccatamente orientale in molti dettagli sia illustrativi che narrativi e racconta di come sotto la pioggia, possano accadere tanti meraviglioso inaspettati incontri.

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Il Kappa della pioggia Saori Murakami - Robert Tiberi (traduttrice) 32 pagine Anno 2022 Prezzo 16,00€ ISBN 9788832019148 Editore Kira kira
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