Sono un po’ allergica ai libri che vogliono descrivere la vita: mi sembrano sempre parziali, stereotipati o supponenti nel loro voler tenere dentro la vita entro parole finite, sono libri che, volendo svelare il mistero dell’accadere di ciascuno, rischiano - a mio parere - la retorica o la banalizzazione. Purtroppo temo che in parte questo rischio lo corra anche La foresta, una delle nuove uscite di Terredimezzo a firma di Riccardo Bozzi, tuttavia io ho il bisogno imperioso di parlarvi di questo libro, perché le illustrazioni di Violeta Lópiz e Valerio Vidali sono delle vere e proprie opere d’arte. 

Avevo intravisto alcune tavole di questo lavoro nel 2015, alla Fiera di Bologna, anzi per la verità le intravidi qualche mese prima, quando alla proclamazione degli artisti selezionati per la Mostra degli illustratori di quell’anno erano state pubblicate le illustrazioni in lizza: rimasi folgorata e tra gli illustratori che intervistai, augurando loro la vittoria, ci fu proprio Valerio Vidali. A dir la verità, quelle che vidi non erano solo illustrazioni, erano tavole artistiche dove il colore e il disegno si intrecciavano a sofisticatissimi lavori con la carta: davvero delle opere d’arte. La realizzazione editoriale di questo libro si prospettava dunque davvero complicatissima e molto costosa e credo che per questo siano stati necessari 3 anni perché questa storia potesse trovare una forma editoriale.

Il risultato è un libro prezioso con rilegatura francese, stampe a rilievo e a impressione dove la “doppia carta” permette di riprodurre effetti che altrimenti sarebbero andati perduti (anche se la bimbetta con i capelli al vento, purtroppo si è persa!).

I colori nitidissimi e vividi giocano con le fustellature e il bianco in perfetta armonia con una risoluzione che si lascia ammirare a bocca aperta.

La storia è una metafora della vita - non lo si capisce subito, ma la comprensione è accompagnata pagina dopo pagina - e parte in un sottobosco brulicante i piantine esili e tenere: «All’inizio non è che un boschetto di giovani pini, generalmente privo di pericoli e piuttosto divertente da percorrere».

Agli squarci boschivi si alternano volti umani fustellati, incisi e in rilievo che introducono, specchiano e anticipano lo spazio successivo. Si passa dal bianco nitido e tattile dei volti a tavole colorate dove non mancano piccole figurine in rilievo: in un gioco di vicini e lontani, piccoli personaggi animano le scene colorate con discrezione, ma molto significativamente.

I giovani esploratori all’inizio giocano tra le scimmie e le palme, «partono da soli per affrontare i misteri della foresta o per sondarne bellezza e pericoli».

C’è moltissimo Munari nei volti, che non sono solo ritratti ma sono tasselli narrativi che dialogano con le pagine precedenti e successive, oltre che con il testo.

La foresta si infittisce, i sentieri si fanno tortuosi e anche i volti maturano, i verdi sfoderano tutte le loro sfumature, gli azzurri, i viola e i marroni saturano le tavole, mentre il bianco conserva sempre lo spazio vitale del respiro.È forse dopo la pausa cromatica, segnata dalla notte, che ci si accorge che qualcosa è cambiato: è come se fossimo noi al centro della foresta.

«Per fortuna ogni tanto c’è una piccola radura. Gli esploratori si sdraiano per riprendere le forze» (godevi lo strabiliante punto di vista!).

E poi quei palmi segnati dal tempo e i volti che scompaiono lasciando spazio ai soli segni che li solcano.

Il finale forse è un po’ scontato e appunto un po’ retorico: d’altra parte parlare dell’ineffabile, di ciò che ci sia dopo la morte, rischia di diventare un’opinione, ma le immagini valgono tutto il viaggio!

Un libro epico, una metafora originale, una realizzazione pazzesca.

La foresta

Riccardo Bozzi - Violeta Lópiz - Valerio Vidali

66 pagine
Anno: 2018

Prezzo: 24,00 €
ISBN: 9788861894396

Terredimezzo editore

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Commenti
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