Quando parliamo di amore con i ragazzi di bambini siamo spesso preoccupati di dire, di trovare le parole giuste per descrivere, per raccontare, ma anche - sembra - per evitare il discoro, instradarlo…

Una sorta di pudore totalmente ingiustificato che presuppone che i bambini non possano percepire che cosa sia l’amore … come se fosse un affare “da grandi”.

Mi è piaciuto invece come Mac Barnett abbia scelto di intitolare il suo testo Che cos’è l’amore?

«Da bambino, nel giardino della nostra casa, chiesi alla nonna: “Che cos’è l’amore?” La nonna era anziana, pensavo lo sapesse. […] “Io non posso rispondere”. “E allora chi?” “Se cerchi là fuori, nel mondo, forse troverai una risposta»

Così il bambino parte.

L’autore rilancia la domanda ai suoi lettori e, nel mentre, la rivolge proprio a quegli adulti un po’ sfuggenti, che immaginiamo imbarazzati al solo pensare di parlare d’amore a dei bambini. Le risposte sono sorprendenti.

«Chiesi al pescatore: “Che cos’è l’amore?”.  Il pescatore sorrise. L’amore è un pesce. “Un pesce?” dissi io. “Luccica e schizza appena più in là. Ma se lo catturi, e sai quel che fai, lo baci e addio, lo lasci nel mare” […] “A me non piacciono i pesci”, dissi […] Il pescatore sospirò. “Tu non capisci”»

Che frase odiosa, verrebbe da pensare, stizziti.

Eppure, in questo caso nel “tu non capisci” si coglie una sfumatura che non è quella di chi vuole chiudere il discorso, ma piuttosto una nota malinconica e greve di promesse, di chi è consapevole che l’amore così come la rabbia, la tristezza… cresce, cambia, muta e matura nel tempo, come coscienza ma anche come percezione e profondità. Come a dire: capirai, non ti preoccupare tu ora forse non capisci, ma vedrai che più vivrai più capirai.

Per l’attore l’amore è un applauso, per il gatto la notte, per la carpentiera una casa, per il soldato un cavallo, per il poeta… una lista di molte pagine.

Che esperienza è l’amore se non qualcosa di tangibile che si può chiamare per nome? 

In questa prospettiva, ho trovato perfetto poter proporre questo testo all’interno di un percorso di orientamento per ragazzi grandi (delle medie), perché questo, albo capace di parlare ai più piccoli, assume un altro peso, se raccontato e letto a ragazzi più grandi: mettersi nella posizione dell’ascolto, rivela volti diversi dello stesso concetto.

Quale esperienza facciamo di amore? Può rispondere un bambino piccolo, come un ragazzo adolescente!

La passione bruciante, la fatica, l’impegno, le sconfitte, le emozioni, le intuizioni, la cura… che si declinano in spade, cieli, gatti, semi, asini… quante risposte contiene la parola amore!

«Così un giorno tornai nella casa in cui avevo vissuto»

Non c’è una dichiarazione esplicita che celebri la grande scoperta, ma intuiamo che il ragazzo abbia capito: non esiste una risposta giusta per definire l’amore. La nonna, consapevole della strada e del tempo trascorso, lo sapeva: nessuno può rispondere per te, l’amore va cercato là fuori nel mondo, è qualcosa che si tocca con le mani e con i piedi, è qualcosa che si incontra e che c’entra molto con il «sì», che chiude questo libro.

Le immagini di Carson Ellis si intonano perfettamente alle parole del suo amico Mac Barnett: la capacità descrittiva dei suoi acquerelli è unica, così come gli accostamenti profondi dei colori.

Quante immagini hanno usato i poeti per raccontare descrivere e mostrarci l’amore? Lasciate la parola ai ragazzi, vi stupiranno.

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Che cos'è l’amore? Mac Barnett - Carson Ellis - Sara Ragusa (traduttrice) 44 pagine Anno 2021 Prezzo 15,00€ ISBN 9788861897380 Editore Terredimezzo
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