Assistere ad un prodigio. Vi è mai capitato?

Questi momenti portentosi accadono poche volte nella vita, spesso quando si è bambini, frequentemente d’estate, sempre quando si è soli, questo perché sono piccoli miracoli particolari che accadono proprio per sé.

La bambina e la volpe di Kimiko Aman e Komako Sakai ci racconta di un attimo così e la sua autrice è capace di farlo con realismo e riserbo, lasciando a quei momenti un autentico e limpido sapore di incanto.

Sono le parole della protagonista che, per non dimenticare quel prodigio, ce lo raccontano.

«Finito di fare merenda, mi sono accorta di aver dimenticato la corda per saltare- “L’ho lasciata al parco”»

La bionda bambina inforca dunque le scarpe ed esce, seguita dal fratellino Ken: «“Vengo anch’io”».

Il parco giochi, immerso nel verde, è deserto ma risuona di risate cristalline: 

«“Saranno Taku e gli altri?”» […] Ci siamo guardati intorno curiosi»

Il riconoscere un suono familiare spinge i bambini all’interno: è un sentiero d’erba che si tinge d’argento a segnalare che stiamo varcando un impalpabile confine.

«abbiamo sentito voci allegre ridere e cantare. Sembrava la canzone del salto con la corda. “Onda grande, onda piccola, fai un giro, occhi di volpe”»

Ed ecco che l’incanto irrompe con naturalezza: «dei cuccioli di volpe saltavano la corda!».

Non c’è niente che testimoni l’eccentricità della situazione, tutto è placidamente naturale, è quasi prevedibile (le volpi, le Kitsune, nella tradizione giapponese sono spiriti che possono assumere sembianze umane!) che i bambini inciampino nel prodigio: non è una situazione che stravolge il reale, è come un segreto che si svela inaspettatamente, come un dono. 

La gioia del gioco, i gesti bambini delle volpi così ben immaginati da Komako Sakai...: il momento è loro, i bambini - quelli veri - sono spettatori, fino a che - come in ogni fiaba - l’incanto si incrina, per un secondo.

«“Chi è? Chi va là”»

Immaginiamo che, dopo un secondo, quella fugace visione si sciolga nel dispiacere e invece: «le volpi si sono voltate e, per la grande felicità i loro occhi tondi sono diventati sottili come fessure. “Ciao” “Giochiamo insieme”».

I bambini e i cuccioli si riconoscono come appartenenti allo stesso spazio temporale - l’infanzia - che ancora contempla la possibilità dell’impossibile e con semplicità ne prendono atto. È stato così anche per le volpi!

«“prima mentre camminavo, ho chiesto alla dea delle volpi una corda per saltare tutti insieme e poi l’ho trovata appesa al ramo di un albero del parco”»

Che miracolo!

I bambini e le volpi giocano, ridono, si divertono e, quando il sole cala e invita i bambini e i volpacchiotti a riconquistare la strada di casa, non stupisce che quella corda passi da un casa ad una tana, come il segno di un riconoscimento e un desiderio di ricordo di un prodigio raro.

«“Cosa?! Ti chiami Rie?” […] “Ma anche mia sorella di chiama così!” […] mi sentivo tutta sottosopra».

Quanta splendida autonomia ci raccontano le storie giapponesi, quanta magia sanno riconoscere tra le pieghe della quotidianità dei bambini, senza che questa risulti posticcia! Rie e la volpe si specchiano e si incontrano in un mondo dove possono essere l’una e l’altra. Un’avventura lieve che prende vita nelle illustrazioni perfette dell’artista giapponese e che trova le parole giuste per raccontare i miracoli quotidiani, che accadono, continuamente.

Un regalo da fare a tutti (dai 3 anni), affinché tutti possano ricordarsi di stare attenti all’erba argentea e alle risate cristalline, ci sarà certo un prodigio dietro l’angolo. 

 

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La bambina e la volpe Kimiko Aman- Komako Sakai - Roberta Tiberi (traduttrice) 24 pagine Anno 2021 Prezzo 16,00€ ISBN 9788832019070 Editore Kira kira
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