Oggi Saverio si è perso al supermercato: io non c’ero, ma mio marito è andato in panico e io avrei fatto lo stesso, forse solo più rumorosamente. Saverio mi ha narrato candidamente di aver comprato le merendine e di essersi perso «solo una volta». «Scusa, cioè?» «Eh mi sono perso e mi sono messo a piangere poi ho preso per mano un signore vecchio (aveva al massimo 40, mio marito dixit - come minimo era un pedofilo, io cogitavi) e poi papà è uscito dal corridoio e io l’ho abbracciato perché ancora piangevo e gli ho dato un bacio». A questo punto della narrazione è partito il predicozzo su «Saverio se ti perdi non andare con nessuno, vai alla cassa oppure siediti e chiama il nome del papà etc. etc.» Perdere un figlio nel caos di qualsiasi situazione genera panico anche a posteriori, ma anche perdersi è tremendamente drammatico. Mia madre mi ha sempre raccontato con toni da film dell’orrore la volta che mi perse al mercato di Cogne e pensò che fossi caduta nel fiume, ma io ricordo con lo stesso terrore le lacrime e la bancarella di Pinocchio di legno dove aspettai che qualcuno mi ritrovasse.

L’esperienza tuttavia deve essere universale perché in vacanza noi ci siamo portati Dov’è la mia mamma? di Julia Donaldson e Axel Scheffler.

Sotto il titolo la piccola scimmietta è esattamente affranta, come ci si aspetta: ha perso la sua mamma. Ma ecco che in suo soccorso arriva una volenterosa farfallina: la scimmietta cerca di descrivere la propria madre (ma quale bambino mai saprebbe descriverla razionalmente?!), ma i risultati sono disastrosamente esilaranti: elefanti, rane … fino, grazie al Cielo, al lieto fine. La farfalla, infatti, pare non cogliere l’elemento essenziale: la piccola è simile alla sua mamma.

La storia è prevalentemente in rima ed è costituita da dialogo della scimmietta con Rita, la farfalla (che sembra) sbadata. Le descrizioni della piccola perduta sono molto spassose e si prestano ad essere mimate, così come le esclamazioni di meraviglia di fronte alle improbabili mamme, accompagnate anche dalla variazione di grandezza del font e dall’alternanza tondo/corsivo. Io e Saverio ci divertiamo molto, recitando e lanciandoci sguardi esterrefatti!

Mi è piaciuto che l’autrice cercasse di risolvere il personaggio della farfalla non lasciandola solo sbadata, ma creando un parallelo madre-figlio che Saverio ha subito collegato al Bruco Maisazio, altra lettura estiva: la farfalla ha dei piccoli differenti da lei! Significativo anche il fatto che alla fine si ritrovi sia papà che mamma (surrealmente sereni!), componendo una famiglia felice.

Le illustrazioni sono ricche di particolari, a tutta pagina, come a trasferirci direttamente nella giungla, forse un po’ statiche, ma colorate e chiare.

Un libro ottimo per essere recitato ad alta voce e per confortarsi perché anche nella giungla le mamme perdono i loro piccoli.

P.S. noi abbiamo preso la versione tascabile (che è stata funzionale e leggera da trasportare in gita), ma c’è anche la versione cartonata tradizionale.

Dov’è la mia mamma?

Julia Donaldson - Axel Scheffler
24 pagine
Anno: 2009

Prezzo: 6,00 €
ISBN: 9788847724549

El edizioni
Anobii

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