Sull’onda dell’entusiasmo per Un libro e per l’atelier di Hervé Tullet ho deciso di conoscere qualche altro suo libro, così, l’ultima volta, in biblioteca ho messo in borsa Non ti confondere Senza titolo. Oggi vorrei parlarvi del primo.

Il libro molto corposo e, direi, generoso (140 pagine!) ha come nocciolo l’idea dei contrari. Questa idea semplicissima, al limite del banale, riesce ad essere declinata in modo assolutamente eclettico, ma di un eclettico sinonimo di ricco e non di incomprensibile (!), da Tullet. Non ci troviamo di fronte ad un classico catalogo di contrari ed opposti (alto/basso, bianco/nero etc.): l’originalità non è cercata attraverso l’astrusità dei concetti, ma nelle scelte inaspettate eppure comprensibili in modo disarmante (bianco e nero/colore, ad esempio). La ricchezza degli esempi è poi davvero sbalorditiva indice forse di una esuberanza di piglio dell’autore genuina e bella già 10 anni fa.

Ogni doppia pagina affronta un elemento ed ogni quattro pagine, dunque, la scrittura a mano di Tullet (?), come un mantra, ci ricorda: «non confondere…». Questo espediente è geniale nella sua ovvietà:  oltre a separare semanticamente le coppie oppositive, crea un filo conduttore nella storia, permettendo al bambino di non dover ricominciare da zero ad ogni nuova coppia, con il rischio di straniamento. Se poi l’autore abbia proprio pensato ad un senso nella sequenza delle immagini non sono riuscita a capirlo, tuttavia ho trovato molto bella la chiusura con papà/mamma: un opposto tanto reale e quotidiano quanto amato, come a dire «guarda che non abbiamo parlato di niente, ma del mondo che ti sta attorno!». Le illustrazioni sono chiaramente riconoscibili nelle loro linee come di Tullet. La pennellata nera, sinuosa e morbida che contiene colori brillanti, le palline di colore puro, gli oggetti solo contornati, gli sfondi bianchi o neutri e le tavole perfettamente colorate, ma anche gli addensamenti di tempera, la mani pucciate, gli schizzi, i segni: tutto comunque è come se fosse in perenne movimento, come se tremasse, oscillasse sulla pagina ottenendo la medesima impressione di avere tra le mani un libro interattivo, come Un libro.

Sorprendenti poi le combinazioni e le rappresentazioni (intero/rotto o bello/brutto) supportate anche dalle pagine che presentano costantemente un buco in mezzo e permettono giochi di anticipazione e rimando come in grande/piccolo o mamma/papà. A volte, però, il buco non serve a niente e io non l’avrei messo, ma de gustibus.

Saverio si diverte un sacco, alla terza lettura ormai lo sa leggere dall’inizio alla fine, segno che ha colto il senso della narrazione (gli sfugge solo concreto/astratto, ma credo sia un po’ precoce). A me è piaciuto che abbia compreso dei concetti nuovi e che abbia potuto metterli in relazione tra loro.

Di difficile reperimento (in questo le biblioteche sono una grande risorsa!), ma godibilissimo!

Non ti confondere

Hervé Tullet
140 pagine
Anno: 1999

Prezzo: 12,91 €
ISBN: 978-8877828941

Salani editore
Anobii

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