Il coccodrillo: un caso straordinario rimane effettivamente per me un caso strano e molto particolare. Il testo, un adattamento del novella di Fëdor Dostoevskij, appartiene alla collana Zucchero filato di Atmosphere libri, ma di zuccheroso questa collana ha veramente poco. Il progetto ha l’ambizioso obiettivo di regalare ai giovani lettori storie di grandi autori esteri (per adesso russi) e nella sua realizzazione ha un suo fascino particolare, sebbene io non riesca ad avallare l’idea dell’adattamento testuale.

Il testo ha dalla sua sua una forza ironica, paradossale, umoristica, nera e nello stesso tempo una nota triste, un mix tipico della scrittura dei grandi autori russi e, in questo, l’adattamento di Mauro di Leo è apprezzabile per la fedeltà al testo che, rispetto all’originale di Dostoevskij è sicuramente più breve, ma ne mantiene il ritmo, i dialoghi e un certo sapore lessicale e sintattico.

La storia, non tra le più note dello scrittore russo, racconta lo strano caso di Ivan Matveič che a passaggio con la moglie Elena nel lussuoso Passage, galleria commerciale di San Pietroburgo, nell’osservare (e nell’infastidire) uno splendido esemplare di coccodrillo placidamente in mostra in una vasca di zinco ne venne incredibilmente ingoiato. Il panico si diffonde a partire dalla moglie che ad intermittenza evoca l’unica soluzione che sembra percorribile «“Squartatelo! Squartatelo!”», d’altra parte il proprietario dell'animale e qualche avventore - dando ormai per spacciato il povero Ivan - difendono la vita del coccodrillo: «“il nostro compianto Ivan Matveič sarà già bell’e morto”». Ma ad un tratto la voce di Ivan irrompe nella galleria: non solo il rispettabile signore è vivo, ma non ha alcuna intenzione di uscire dal coccodrillo. Abbagliato dalla possibilità di una celebrità, stranamente ottenuta, ma che comunque lo veda protagonista dichiara senza indugio: «“Ora che un coccodrillo mi ha inghiottito, sarò finalmente conosciuto! Forse il proprietario acconsentirà qualche volta a trasportare me il coccodrillo nel salotto di casa mia dove sarò al centro dell’attenzione”». La fama e i riflettori diventano l’orizzonte ultimo dell’esistenza di Ivan.

L’orrore e il terrore si tramutano in disillusione e considerazione amara (e molto moderna, purtroppo!) sulle ragioni che oggi il mondo ha per vivere. La coralità dei romanzi di Dostoevskij, riecheggia in dialoghi serrati, accavallati e insistenti, i personaggi principali (Ivan, Elena, l’amico Semen) sono paritari e ed estremamente soli nei loro drammi e nella loro piccolezza, solo il coccodrillo è muto, personificazione assurda di una mentalità dove l’unico valore è essere al centro dell’attenzione. Si perde il gioco di riflessi ed echi che nella novella originale amplifica la vicenda nei diversi giornali, ma l’effetto narrativo finale è il medesimo.

«E il coccodrillo? Più o meno contento anche lui, a parte qualche dolore di pancia, che gli faceva versare ogni tanto una lacrimuccia, ovviamente, di coccodrillo».

Davvero particolari, ma assai coerenti con il testo le immagini di Strambetty (Elisabetta Barbaglia), chiamata ad illustrare l’intera collana. Il fascino del bianco e del nero si mostra in puntinature, cerchietti, righe… ogni superficie è mossa da un brulicante insieme di linee e di segni: bianco su nero e nero su bianco. Una struttura illustrativa che all’osso è geometrica, viene resa mossa, unica e ricca dai numerosi dettagli che si accostano e si intrecciano. Sopra le righe (come i personaggi narrativi, d’altronde), ma mai caricaturali le figure che colpiscono per espressività ed estro. Le prospettive sono vertiginose e quasi paraboliche, con deformazioni ottiche che escono dalla pagina.

Una storia amara e più paurosa della fame di un coccodrillo che potrà essere letta dai 7-8 anni. Un esperimento davvero singolare e una casa editrice da seguire con attenzione.

Il mio primo Dostoevskij. Il coccodrillo: un caso straordinario
Fedor Dostoevskij - Mauro di Leo (adattamento) - Strambetty

32 pagine
Anno: 2017

Prezzo: 12,50 €
ISBN: 9788865642252

Atmosphere editore

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