Saverio ha l’argento vivo addosso, però è capace di concentrarsi per mezz’ora nel fare un puzzle. Spesso lancia gli oggetti per la rabbia, ma poi accarezza con delicatezza il suo Saetta McQueen di peluche. Ha sempre mangiato tutto con gusto, ma ultimamente ci vuole un’ora a farlo mangiare. Deve fare la torre di Duplo rigorosamente alternando i colori in un certo modo, ma gli aerei-torre sono multicolore e multi pezzo. Giocherebbe a calcio tutto il pomeriggio, ma gli piace anche spadellare nella cucinetta. Gli piaceva colorare con i pennarelli, fino a settimana scorsa. Saverio cambia. Continuamente. Questa constatazione che dovrebbe appartenere a tutti i genitori è invece un realtà sfuggevole, perché in fondo poter “definire” i propri bambini fa comodo, dà sicurezza e forse conforta sul loro destino, non so. Per questo il titolo del libro di Cristina Petit mi aveva incuriosito: Ci sono bambini e bambine!

È molto educativo per un genitore vedere una sorta di catalogo cromatico con tutte le etichette affibbiate ai bambini: è davvero riassumibile da un aggettivo il mondo sconfinato che è Saverio? Certamente no. E così il libro, districandosi tra un catalogo di bambini dove spesso l’uno è il contrario dell’altro, giunge a ribadire: ci sono bambini e bambine. Un’indiscussa evidenza, come a dire: un bambino è innanzitutto un bambino: «ogni bambino ha una musica dentro … e troverà il modo di accordarla con il mondo». L’idea è bella, anche se più dedicata ai genitori che ai bambini, ma a Saverio è piaciuta la carrellata di bambini forse anche perché io cerco di mimare ogni diverso tipo descritto :)Manca solo, a mio parere, il nesso familiare: certo non è detto che un bimbo diventi come il suo papà o la sua mamma, ma è anche vero che molte cose belle o brutte del nostro carattere ce le troviamo addosso proprio perché siamo figli di quel papà e di quella mamma. Saperlo a volte conforta.

I testi sono molto brevi e si collocano tra il denotativo e il connotativo, infatti alcune sottigliezze sono coglibili solo dai genitori, elemento che conferma la destinazione adulta dell’opera. Io poi non ho per niente amato i disegni-collage. Curiosi in alcune idee, ma brutti (solo il bimbetto felice con i bottoni ha un suo perché!). Disegni fatti da una linea nera snella, ma senza un’idea, senza una riconoscibilità; sfondi con texture varie che sembrano inseriti casualmente. Spesso Saverio per esempio ha chiesto che gli spiegassi alcuni particolari che non capiva.

Il formato orizzontale invece richiama i cataloghi, che è poi l’idea che è piaciuta a Saverio.

Uno spunto per l’educazione dei genitori, ma una realizzazione un po’ confusa.

Ci sono bambini e bambine!

Cristina Petit
32 pagine
Anno: 2013

Prezzo: 9,90 €
ISBN: 9788897870012

Valentina edizioni
Anobii

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9 Luglio 2019
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