Ho avuto più e più occasioni di raccontare come sia complesso riuscire a scrivere un libro per bambini piccoli che risulti interessante, disinteressato a qualsiasi secondo fine didascalico e nello stesso tempo realmente rispettoso delle domande, dello sguardo e delle competenze del proprio lettore.

Caterina di Chloé Almeéras è un esempio perfetto: un albo illustrato apparentemente semplicissimo, divertente, bello che coinvolge l’occhio dei bambini con un linguaggio schietto e affine al loro sentire.

Al centro troviamo una giraffa di nome Caterina che rappresenta il filo conduttore di tutto il viaggio. L’autrice e illustratrice sceglie questo soggetto rinunciando alla sua antropomorfizzazione (che avrebbe implicato, per la stratificazione simbolica, un’età dei lettori sopra i 3 anni) e lascia che Caterina sia semplicemente una giraffa: il suo collo è perfetto per giocare!

Attraverso quello che apparentemente è un ritmo binario, basato sui contrari, la storia si apre ad un percorso sullo sguardo che i bambini hanno sul mondo intorno a loro.

«Caterina spinge il muso nell’azzurro 

della pioggia che scende a catinelle.

Segue il vento che passa in un sussurro 

passeggiando tra i fili d’erba verde»

Le due pagine di ogni piatto dialogano attraverso l’illustrazione che richiama in modo sottile ma diretto una relazione e una contrapposizione: i segni azzurri delle gocce d’acqua della pioggia si specchiano nei fili d’erba sottili e verdi nella pagina accanto,  la grande montagna ha, in scala, la stessa forma del sasso, i fiocchi di neve sono identici alle bolle d'aria sott'acqua...

Il movimento di Caterina prima dritta e poi piegata amplifica ulteriormente questa sensazione di differenza/relazione e guida l’occhio del bambino sul dettaglio chiave.

È il testo, però, ad attribuire a questa narrazione il suo vero valore: avremmo potuto infatti avere un testo descrittivo, esclusivamente interessato a fare esercitare il bambino nell’identificazione dei contrari, invece l’autrice, nella bellissima traduzione poetica di Silvia Vecchini, si preoccupa di spostare il focus sull’esperienza di Caterina lasciando sullo sfondo ogni pretesa didascalica. 

Caterina gioca con i cerchi di nuvole e si tuffa creando cerchi nell’acqua, si perde tra le onde del mare e poi «in un gregge di cespugli», contempla la montagna ma anche i sassi.

Il segno artistico e i colori creano questa trama fitta di correlazioni, eppure quello che emerge soprattutto è lo stupore incantato di questa giraffa bambina che sorride e si accorge, felice, di ogni cosa che c’è intorno, sopra e sotto, prima e dopo di lei.

La mia doppia pagina preferita è la penultima dove Caterina evidenzia una relazione tra i fiori e le stelle:

«Camminando Caterina incontra fiori d’oro 

che assomigliano alle stelle, su nel firmamento…»

Che si conclude con un chiaro ribadire che, aldilà di qualsiasi cosa, ciò che interessa è il poter continuamente rimanere stupiti del mondo:

«ciò che ama Caterina è stupirsi ogni momento»

L’interesse per lo spazio, la sua organizzazione, le differenze… che sono elementi che i bambini intorno ai 2 anni cominciano a notare e a cui si interessano, si trasformano in questo bel libro in una storia semplice e divertente: in fondo è la meraviglia che ci fa conoscere ogni cosa!

P.S. il libro è stato anche menzionato nel prestigioso premio BRAW.

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Caterina Chloé Alméras 32 pagine Anno 2023 Prezzo 12,50€ ISBN 9788878749115 Editore Lapis
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