I libri di oggi sono legati da una domanda: a cosa serve?

A cosa serve questa cosa? Ci guida in questo viaggio di senso un libro davvero interessante che rende semplice e necessaria la risposta A cosa serve? di José Maria Vieira Mendes e Madalena Matoso.

La narrazione procede, dialogando con il lettore, come se ci trovassimo in una discussione filosofica – ed in effetti le autrici segnalano che il testo del libro nasce proprio da una conferenza sull’utilità della cultura (!).

«Prima di cominciare: c’è qualche domanda che vorresti fare?»

«“A cosa serve?”. Ti è già capitato di sentire questa domanda? A cosa serve questo? E questo? E quest’altro?»

Le prime evidenze riguardano gli oggetti che «servono per fare poche cose, [e] quindi è più facile sapere a cosa servono». Il temperamatite, ad esempio, tempera le matite, il pettine pettina…

Ci sono poi cose che servono a fare molte cose, ma anche oggetti che, nati per fare qualcosa, possono essere usati per altri usi a seconda dell’ingegno e dell’immaginazione: nelle lenzuola si dorme, ma ci si può calare anche da una torre, no? O magari usarli per trasformarsi in fantasmi, perché no?

Il viaggio alla scoperta della finalità delle cose si rivela progressivamente il viaggio di senso che è, un viaggio che progressivamente – anche se impercettibilmente – si sposta dal centro semantico della finalità-utilità per avvicinarsi a qualcos’altro.

Ci sono cose che «possiamo usare per fare quello che vogliamo».

«Ci saranno anche cose che non servono a niente?»

È questa domanda a sbaragliare le certezze in cui il lettore si crogiolava.

«A cosa serve, quindi, chiedere A COSA SERVE? Ad avere la certezza che una cosa esista»

Il discorso cambia passo e gli esempi addotti con pertinenza portano ad un’altra verità, alla vera domanda: «a cosa serve una cosa = cos’è una cosa».

A questo punto il discorso diventa provocante: a cosa serve un rinoceronte? E un quadro? E i fiori? E le persone? E cosa fanno le “cose” che non servono a niente? La domanda rimane aperta. Serve saperlo?

L’avanzare del ragionamento è serrato con domande e risposte e anche con alcune pagine che riassumono i passaggi, evidenziando progressivamente i passi fatti nello svolgimento del pensiero:

«Allora proviamo a ricapitolare, così nessuno perde il filo. PUNTO UNO: ci sono cose che sappiamo già a cosa servono. PUNTO DUE ci sono cose che sono quello a cui servono. PUNTO TRE …»

Le illustrazioni di Madalena Matoso accompagnano le domande e le risposte, supportando, ma anche offrendo scorci e suggestioni oltre al testo: di fronte ad un paesaggio si può dire “a cosa serva”?

Un bellissimo libro che regala molti pensieri che arrivano al cuore del lettore (dai 6 anni): tu chi sei? A cosa “servi”? A cosa serve il tempo che ti è dato? A cosa serve la letteratura? E le storie?

Ha un approccio diverso e si rivolge ai ragazzi più piccoli, ma arriva allo stesso cuore di significato Cose così cose cosà un volume di grandi dimensioni di Bernadette Gervais che raccoglie e cataloga il mondo e gli oggetti secondo criteri inusuali ma acuti e provocanti.

Ero rimasta incantata da un lavoro simile mai arrivato in Italia di Gaia Stella e questo ha avuto su di me lo stesso fascino.

La struttura è quella degli immaginari: grandi immagini correlate solo dal nome che le descrive.

Ciò che rende unici questi cataloghi è la titolazione originale delle pagine che crea legami inaspettati tra immagini apparentemente lontanissime tra loro: cosa accomuna «Cerniera lampo Bocciolo Pigna Ombrello Barattolo di latta»? Sono tutte «Cose che si aprono».

Il viaggio è affascinante e divertente: le immagini, quasi fotografiche, restituiscono immediatamente il riferimento al soggetto che è esemplare ma anche reale (nella torta di mele si vedono le irregolarità date in cottura dalle pieghe della carta da forno!). Gli sfondi neutri dichiarano nettamente che l’interesse è il per il primo piano, la diversità di colori scelti invita il lettore ad osservazione dei diversi soggetti (non sarebbe stato così se il fondo fosse stato condiviso!) e la composizione cromatica, che i diversi colori degli sfondi compongono, è accogliente.

L’educazione allo sguardo e al pensiero trasversale si nutrono di libri di questo genere che nel divertimento e nella bellezza incantano i lettori (guardate la livrea del Grafosoma italico!) e spalancano finestre su luoghi, spazi, sensazioni, viventi a cui forse non si era mai dato importanza.

I soggetti non sono per nulla scontati e contano al loro interno elementi noti ma forse mai osservati con attenzione (avete mai guardato bene una Forbicina?), ma anche sconosciuti (io non avevo mai visto i frutti della ninfea!).

Le categorie scelte non raggruppano elementi solo per il loro uso, ma anche per ciò che fanno (cose che pungono), per il loro aspetto (cose a strisce)… ma questo non esclude categorie che si appoggiano all’uso linguistico o alle metafore o alle sensazioni: tra le cose che cadono c’è la notte, c’è una doppia pagina dedicata ad una cosa straordinaria: l’arcobaleno!

Ci sono categorie che non convincono o che aprono discussioni o domande: perché il marabù taglia? Perché il camion è tra le cose che se ne vanno? La nostra tartaruga è tutto tranne che lenta! Quante cose che «fanno un rumorino» aggiungeresti?

Lo stile della Gervais e il suo piglio sono noti, tuttavia il richiamo all’arte delle piccole cose – ho  visto Domenico Gnoli tra le pieghe di questo catalogo! – celebra soprattutto la bellezza dello spettacolo che è la vita!

Perché, anche in questo caso, l’impressione finale è quella di aver guardato la bellezza di ciò che ci circonda.

Bellissimo libro da regalare a tutti dai 3 anni.

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A cosa serve? José Maria Vieira Mendes - Madalena Matoso - Marta Rota Núnez (traduttrice) 64 pagine Anno 2021 Prezzo 18,00€ ISBN 9788833700724 Editore Topi
Cose così cose cosà Bernadette Gervais 64 pagine Anno 2021 Prezzo 19,90€ ISBN 9788867226528 Editore L’ippocampo
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