Guardare il mondo da una diversa prospettiva. Mi sembra che il team dei Minibombo stia riflettendo su questo tema in modo molto interessante, perché dopo averci fatto guardare lo stesso soggetto con gli occhi degli altri (senza, in effetti, averci fatto vedere niente!), con Cose mai viste ci invita a soffermarci sulle solite cose, rimanendo noi stessi, ma cambiando punto di osservazione. Ad esempio come appare un bruco visto di spalle? e un banco di sardine guardato di fronte? e una lucciola spenta?

Se in Ho visto una talpa era il testo a costringere il lettore a cambiare i propri panni e i propri occhi, immaginandosi una talpa differente (esercizio di una certa complessità), qui invece è l’immagine che nella sua originalità ci costringe a pensare alla nostra posizione. Dove siamo? Cosa stiamo vedendo?

L’ironia pervade le pagine e i soggetti guardati da punti di vista inusuali si alternano a protagonisti dalle caratteristiche estremizzate: cosa vedremmo se un ragno si stiracchiasse sulle sue lunghe zampe? E se una pecora avesse moltissima lana?

È il titolo a fare da collettore di coerenza nel viaggio tra le pagine: cose mai viste, appunto.

Il testo è essenziale e introduce e presenta i soggetti, descrivendoli o dando qualche indicazione sulla posizione che deve assumere il lettore: «una pecora molto lanosa» e «un rinoceronte da molto vicino». Al testo segue una doppia pagina muta da osservare. Le campiture piatte e le grosse linee nere guidano e favoriscono la sosta dell’occhio sull’essenziale.

Il discorso sull’osservazione è molto interessante e trovo che, rispetto al volume sulla talpa, questo secondo capitolo sia molto più spendibile con i bambini piccoli (dai 4, 5 anni), proprio perché mostra il “risultato” del diverso sguardo e non chiede una riflessione teorica e immaginata al di là del testo. In ogni caso la singolarità dalla rappresentazione innesca l’ilarità, perché bambini sentono immediatamente lo scarto tra l’immagine stereotipata dei soggetti che hanno in mente (e qui l’intelligenza è stata quella di utilizzare animali molto conosciuti!) e la rappresentazione che si trovano davanti: la reazione è il riso! 

In alcuni casi - non a caso quelli meno stereotipati - l’adulto può introdurre e imbeccare il lettore: la tavola de «un elefante in ritardo» è vuota, ad esempio, e si potrà provare a chiedere il perché.

Il bambino non si perde nella contestazione (pensate alla pecora “finale” del Piccolo principe), è fiducioso - pensate che meraviglia - e ride per la differenza che nota, anche se magari non capisce fino in fondo le ragioni della diversa raffigurazione.

La galleria di animali è spassosa e il finale, al solito, con il botto.

Un ulteriore tassello sulla sguardo che nel suo tono divertito e divertente riesce a toccare temi di grande attualità, come quello di guardare le solite cose, come nuove, come mai vista… basta a volte solo spostarsi un po’ e guardarle da un altro punto di vista.

Da non perdersi il minisito!

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Cose mai viste Silvia Borando 48 pagine Anno 2019 Prezzo 12,90 € ISBN 9788898177462 Editore Minibombo
Commenti
23 Settembre 2019
Maria

Allora, la prima reazione mia è stata la tua stessa. Anche perché venivo dalla lettura del precedente sulla talpa, che a mio avviso è davvero complesso (!) e pensato per ragazzi molto più grandi. Poi ho letto questo libro ai bambini piccoli (4 e 5 anni) e mi sono accorta che, pur non capendo cosa succede nelle pagine, i bambini ridevano! Perché? mi sono chiesta. Evidentemente i bambini vedevano nella sardina un modo strano di disegnare un pesce e ridevano, vedevano il bruco e dicevano: ma che corto! Insomma probabilmente non sono in grado di fare tutto il percorso per giungere fino al “diverso” punto di vista, ma godono dell’esito. Un po’ come il Piccolo principe che si accontenta della scatola entro cui c’è la pecora…

23 Settembre 2019
Cristina

Mmmm, sono perplessa per l’indicazione della fascia d’età cui è rivolta…davvero, a 4/5 anni i bambini, seppur “allenati” ai libri, riescono a capire l’illustrazione delle….non ricordo, sogliole? Sardine? ..viste dall’alto? Ho sfogliato velocemente il libro questa estate, non ricordo esattamente le due-tre pagine che mi avevano lasciata perplessa…ma ricordo di aver pensato “quante inferenze ,dovrà fare il piccolo lettore, per capire l’ironia di qieste pagine”
Un libro per pochi, non per tutti…oppure diretto ad un’altra fascia d’età, secondo me…

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