Quanti modi conoscete per dire triste? E quanti libri sulla tristezza rivolti ai bambini contate sugli scaffali delle librerie?

I Minibombo scombinano le carte alla grande con questo albo, rivendicando con forza la vena di originalità che li ha sempre caratterizzati e sfidando con decisione i pregiudizi che sono più dei genitori che dei bambini. Parliamo di tristezza, o meglio di Un mare di tristezza.

Il libro si apre con un pesciolino solo e dall’espressione inequivocabilmente affranta. Se non bastasse, la pagina successiva recita: «Un giorno in fondo al mare un pesciolino si sentiva triste e sconsolato. Decise allora di fare una bella nuotata per tirarsi su il morale».

Nel mondo “fatato” dei bambini a questo punto, probabilmente, degli allegri pesciolini riuscirebbero a rallegrarlo, ma non è questo il caso. Infatti il pesciolino «incontrò dapprima un altro pesce ma era triste, almeno quanto lui». È possibile?! L’espressione del nuovo pesce non lascia scampo. Uno dopo l’altro incontriamo: una medusa «giù di corda», un banco di sardine «affrante», un calamaro «mesto», un pesce palla «abbattuto», una sogliola «abbattuta», una «triglia abbacchiata», un rombo «mogio», un nasello «senza speranza», un gruppo di pesci pagliaccio «desolati»… Possono bastare per annegare. «“Ma perché sono tutti tristi in questo mare?”». Una tartaruga ci fa notare, quasi con noncuranza: se stessimo guardando le cose dalla prospettiva sbagliata? Quelle bocche nettamente tristi si trasformerebbero…

Un albo coraggioso e ingegnoso. Innanzitutto perché non ha paura di parlare di tristezza, sentimento che, anche se non vogliamo, è parte della vita dei nostri piccoli e lo fa con serietà, con pertinenza lessicale (sia sinonimica che ittica!) e con un disegno semplice e inequivocabile. Nello stesso tempo con un espediente inaspettato ma quasi banale, i bambini possono stupirsi del fatto che ogni cosa può essere guardata da diversi punti di vista e a volte basta un gesto perché le lacrime di entrino sorrisi e le storie si moltiplichino (non perdetevi la lettura a ritroso, provate!).

Il ritorno ad un segno meno digitalizzato e più disegnato mi piace: credo renda più calda e infantile (in senso positivo) la storia e definisca uno stile unico e riconoscibile.

Il contrasto dei colori, non per forza brillanti, spicca comunque sulla pagina bianca che invita ad essere disegnata (le onde, se ben ci pensate “funzionano” in entrambi i versi!).

La cura dei particolari, dal ribaltamento del piatto posteriore alle attività proposte, conferma come la dedizione ai lettori passi da scelte piccole ma costanti e non secondarie.

Il libretto sarà con me in spiaggia, perché è perfetto per le letture animate, e sono curiosa di vedere chi sarà il primo a guardare la storia diversamente.

Dai 3 anni, godetevi questo mare di pesci e di… tristezza, perché no!

Un mare di tristezza
Anna Iudica - Chiara Vignocchi - Silvia Borando

32 pagine
Anno: 2016

Prezzo: 11,90 €
ISBN: 9788898177240

Minibombo editore

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Commenti
19 Luglio 2017
"Un mare di tristezza" – www.familing.it

[…] trovato due recensioni molto belle; una di SCAFFALE BASSO e una di MILK BOOK che vi […]

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