È un periodo questo in cui mio figlio Hutai (3 anni) adora le chiavi. Gli oggetti di uso comune sono da sempre, come per ogni bambino, il centro delle sue attenzioni (telefoni, telecomandi, posate, pentole, mestoli…) e in questo periodo sono le chiavi ad avere su di lui un fascino quasi irrazionale. Scartate le chiavi di plastica colorate che no non assomigliano minimamente a quelle di mamma e papà e scartata l’opzione gioca con quelle “vere” dal momento che non volevamo preventivare a breve cambi di serratura per chiavi spezzate, la nonna è arrivata in nostro soccorso con un mazzo di chiavi spaiate, pescate chissà dove, che sono diventare la nuova copertina di Linus del mio secondogenito.

Apriamo tutto: dal cassetto, all’auto, dalla porta del box, all’armadietto del bagno.

Quasi inconsapevolmente e contemporaneamente a questa passione a casa nostra è arrivato Apri la gabbia! un celebre libro “mancato” del team dei Minibombo che avrei voluto recensire alla sua uscita, ma che poi alla fine si era perso nei meandri delle mie programmazioni. Fate due più due e avrete il nostro libro della settimana.

Apri la gabbia! è l’unico libro con le classiche alette all'interno del catalogo dei Minibombo e, a prima vista, può sembrare una scelta più tradizionale del solito nel rivolgersi ai bambini. Il successo di questo testo  invece sta nel suo finale dissacrante e politicamente scorretto che spiazza però con gentilezza che lascia nello stesso tempo sorridenti e divertiti.

Andiamo con ordine. Con uno stile acquarellato delicato e impalpabile ci troviamo di fronte ad una gabbietta di quelle che si tengono in cameretta e dove piccoli animaletti vivono sonnacchiose esistenze. Dietro la serratura si nasconde una creaturina: chi sarà mai? Basta aprire con una chiave e sollevare l’aletta che ecco un grazioso e timido topino ringraziare: «Grazie».

Il modulo si ripete uguale per molte diverse gabbiette: per ognuna del cibo o un attrezzo sulla sinistra anticipa l’identità dell’animaletto nascosto e una diversa colorata serratura da aprire/sollevare. Alla liberazione di ognuno non mancherà un ringraziamento timido, ma sorridente.

Questa carrellata illustrativamente semplice non lo è anche a livello narrativo, perché presuppone che il bambino capisca che la bestiolina liberata esca, passaggio che non va dato per scontato.

Riccio, ranocchia, canarino, scoiattolino… la gamma di personaggi non potrebbe essere più tenera e la tecnica illustrativa amplifica questa sensazione di adorabile e ingenua aura. Poi al posto di una gabbietta appare una scatola di compensato bucherellata, la porta non ha serratura ma le manine abituate ad aprire/alzare certo non si fermeranno neanche davanti al sorridente serpentello che fa capolino, ma non ringrazia.

La tavola successiva - che forse per amor di struttura avrebbe potuto non esserci - per attenzione ai piccoli lettori esplicita un passaggio che forse sarebbe stato troppo difficile da ricostruire a priori: il serpente ergendosi sulle sue spire, ma senza perdere il sorriso, insegue con decisione il gruppetto degli amabilissimi animaletti liberati con un verso che io leggo di terrore («AAAHHHHHHHH!»), ma che il mio lettore 3enne legge di saporita pregustazione del pasto tipo “ahm”.

Nell’ultima tavola ecco arrivare il ringraziamento mancato che cita direttamente un ben più famoso, cappello, no elefante, anzi serpente di principesca memoria.

Il libro è geniale, davvero geniale e scorretto, totalmente scorretto, ma così esilarante che non si può smettere di ridere. Tutto concorre a stridere con il finale quasi truculento: la narrazione gentile, lo stile delicato…e questo naturalmente non fa che ingigantire l’effetto conclusivo.

La narrazione ellittica per alcuni versi potrebbe risultare di difficile comprensione ai più piccini che, nella prima lettura, possono essere guidati (Adesso che abbiamo aperto cosa farà il canarino? Cosa spunta dalla pancia del serpente?), quello che è certo è che dalla seconda lettura, colto lo spirito dissacrante e unico del libro i bambini non si risparmieranno con l’aria furbetta di chi sa già e di chi parteggia in fondo per il tremendo serpente di leggere agli adulti di turno la storia con l’aria di chi la sa lunga!

Divertimento assicurato, a maggior ragione se avete un paio di chiavi.

P.S. unica nota: avrei giocato meglio con i risguardi! E non perdetevi il minisito, mi raccomando!

Apri la gabbia!
Silvia Borando - Lorenzo Clerici

24 pagine
Anno: 2015

Prezzo: 11,90 €
ISBN: 9788898177165

Minibombo editore

[shareaholic app="share_buttons" id="15118398"]
Commenti
1 Marzo 2018
Gomitoliamo Blog

Grazie per il consiglio di lettura, ne farò tesoro 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *