Se incontri un orso... - Scaffale Basso

Se incontri un orso… – Scaffale Basso

Spesso l’atteggiamento nei confronti della vita selvatica che facciamo noi uomini contemporanei rischia di ridursi ad un discorso polarizzato tra due fazioni: coloro che vedono la natura come un’entità esclusivamente positiva e accogliente e coloro che rischiano di vederne solo il lato ingovernabile e pauroso.

Entrambe le posizioni basano il proprio sguardo su stereotipi che, se fossilizzati, impediscono una equilibrata relazione con la natura stessa.

Ne è stato un esempio lampante la recente discussione relativa all’orso in Italia. Oltre a qualsiasi considerazione politica, ciò che mi è parso evidente è che pochi si sono premurati di cogliere l’occasione per educare il pubblico e la società su cosa realmente significhi vivere a contatto con la fauna selvatica e rispettarla. I più si sono dati a combattere le proprie battaglie senza nessun ascolto della posizione alterna.

Sul tema sono usciti due libri, due narrazioni ironiche e divertenti che toccano con sapiente ironia un tema attuale e per niente lontano.

Se incontrassi un orso, di Silvia Borando per i tipi Minibombo, gioca con la visione stereotipata dell’altro in modo teatrale e spassoso.

Su di una sorta di palcoscenico intravediamo un bosco e l’ingresso di una grotta, nella doppia pagina successiva una solitaria palla rossa ci finisce dritta dritta dentro:

«TUMP-TUMP-TUMP-TUMP…»

Le caverne, lo sappiamo tutti, sono rinomatamente buie, paurose e piene di… mostri! O meglio: di orsi! E il protagonista, un piccolo scoiattolo, lo sa benissimo. 

«“Oh no, la mia palla… in quella grotta! Devo assolutamente recuperarla ma…SE INCONTRASSI UN ORSO?”»

Il libro scorre come una sequenza orizzontale: seguiamo lo scoiattolo nel buio fondo e la scena cambia: siamo al buio e si intravedono rocce e solo i due occhietti del protagonista che si fa forza e avanza alla ricerca della palla. Lo spazio risuona e amplifica le sua parole che creano un climax ascendente di un’attesa e di ingigantirsi della paura.

«“Spero di non incontrare mai un orso: gli orsi, si sa, sono grossi come montagne e molto, molto feroci…”»

«“Gli orsi dono esseri mostruosi, si sa: hanno un pelo ispido e folto, scuro come la pece, e lunghi artigli affilati…”»

Nel procedere fanno capolino due occhi che ci fanno intuire di non essere soli interno della caverna…

L’attesa e il pathos sono al culmine e il momento catartico si compie, quando lo scoiattolo, sconfitto nella sua ricerca, e impaurito dalle sue stesse parole, torna all’aperto. In quell’attimo, una voce roboante si fa presente ed ecco che lo scoiattolo si trova faccia a faccia proprio con un orso (lo sguardo dello scoiattolo è eloquente e spassosissimo)!

Il momento è sospeso e tutti i lettori si aspettano una reazione di panico: è evidente che lo scoiattolo conosceva perfettamente gli orsi: verrà divorato? Il suo terrore verrà confermato?
Temiamo quasi a girare la pagina e invece accade qualcosa di totalmente differente e paradossale.

«“La mia palla, grazie! Avevo così fretta di uscire […] perché sa, le grotte sono piene di orsi, e gli orsi sono creature terribili […] Ma lei piuttosto cosa ci faceva lì dentro?”»

Il nonsense della situazione non sfuggirà neanche ai piccoli: ma non ci vede?!?

Risate, espressioni memorabili, ma più di ogni altra cosa quello che questo libro regala è un pensiero su quanto le nostre paure siano spesso più discorsi che realtà e quanto l’esperienza sia un banco di prova inappellabile a cui potersi affidare! 

Si sa davvero che cos’è un orso?

Il secondo libro sul tema si intitola Se incontri un orso di Malin Kivelä, Martin Glaz Serup e Linda Bondestam.

Apparentemente di impianto più spiccatamente divulgativo questo albo offre molte reali indicazioni sui corretti atteggiamenti da avere nel caso l’incontro con un orso, ma intrecciandole con un gusto assurdo sottilmente provocante.

«Che cosa devi fare se incontri un orso?»

Il narratore si chiama immediatamente fuori dalla storia e lascia che il “tu” prenda vita invece nella pagina, nelle sembianze di un giovane scout alle prese con un’avventura nel bosco.

Le risposte non tardano ad arrivare.

«Non correre. L’orso corre più forte di te. Non nuotare. L’orso nuota meglio di te. Non ti arrampicare da qualche parte. L’orso si arrampica meglio di te»

Le immagini che accompagnano questi suggerimenti sono ironiche e intravediamo il bambino e l’orso alle prese con le diverse attività, accompagnate dall’espressione affaticata del primo e dal ghigno dell’orso vincente…

«Però potresti giocare un po’ col tablet. In questo dovresti essere più bravo di lui»

In questo caso il volto in difficoltà è quello dell’orso!

Assurdità e buon senso non smettono di intrecciarsi:

«Cammina all’indietro piano piano. Non scappare. […] Non urlare mai, Ma sentiti libero di scambiare due chiacchiere con l’orso. Parla del tempo. Puoi anche cantargli una canzone o raccontare una barzelletta»

L’alternanza tra sequenze incalzanti e pause (come la notte e l’alba) e tra scenette divertenti dove l’orso sorride e sembra stare al gioco e momenti in cui si mostra nella sua selvatichezza, indubbiamente spaventosa, è perfettamente orchestrata tra le pagine.

Gli autori offrono numerosi spunti preziosi sull’etologia del plantigrado, ma la intrecciano ad un’ironia cruda e pungente: 

«Quando l’orso si alza sulle zampe posteriori, non è per attaccare. […] Un orso arrabbiato brontola e muove la testa a destra e a sinistra. Piega le orecchie all’indietro, drizza i peli della nuca e si prepara a saltare. Su di te, purtroppo»

Il libro non smette di suggerire comportamenti adeguati anche in caso di attacco:

«Se l’orso dovesse attaccare davvero (cosa molto improbabile) butagli tutto quello che hai. Se non l’hai già fatto. […] Se non basta, non ti rimane che sdraiarti a pancia in giù e FINGERTI MORTO! Così:»

Il piccolo scout – non vi preoccupate – sopravviverà all’avventura però il finale rimane molto realista, senza concessioni al buonismo:

«Ci sarebbe piaciuto poterti dire cose più incoraggianti. Vediamo. Di sicuro sei più bravo dell’orso a masticare la gomma. Però vallo a sapere»

La riuscita di questo testo è da attribuire, oltre al testo che nella sua particolarità e nella sua ironia si prende la responsabilità di raccontare un’ovvia verità (gli animali selvatici sono a casa loro quindi l’atteggiamento cauto e rispettoso è fondamentale), anche allo stupendo lavoro illustrativo di Linda Bondestam che non cede alla scimmiottatura, ma riesce a camminare con disinvoltura tra humour e realtà.

E tu, lo sapevi come comportarti in caso di incontro con un orso? O anche tu ti affidavi al “si sa”?

 

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Se incontrassi un orso Silvia Borando 48 pagine Anno 2021 Prezzo 12,90€ ISBN 9788898177769 Editore Minibombo
Se incontri un orso Malin Kivelä - Martin Glaz Serup - Linda Bondestam - Maria Valeria D'Avino (traduttrice) 32 pagine Anno 2023 Prezzo 16,62€ ISBN 9788870919158 Editore Iperborea
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