Amo la fotografia e amo fotografare, anche se riesco più ad apprezzare quest’arte che ad esercitarla. Quando Saverio era ancora un desiderio io e mio marito andavamo spesso a mostre di fotografia, adesso che il tempo libero è stato un po’ ripensato ci accontentiamo di regalarci meravigliosi libri :D Eppure sebbene spesso mi perda a sfogliare i libri fotografici (Biblioteche di Candida Höfer è il mio preferito, ma è una deformazione lavorativa), e sebbene troneggi un bel leggio in sala su cui poniamo di volta in volta un bel libro, non ho mai subito il fascino dei libri fotografici per bambini, anzi ne ho sempre avuto una certa repulsione. Mi sembra che le immagini, un po’ mutilate, un po’ ritagliate, un po’ appiattite e sempre certamente prevedibili perdessero tutto il loro fascino, una mia amica illustratrice però mi ha consigliato (in realtà mi ha detto «Seriamente non lo conosci? Non può mancare in nessuna biblioteca!») Il girotondo delle stagioni di Béatrice Fontanel e così ho dovuto ricredermi.

Il libro di grandi dimensioni e discreta lunghezza racconta le stagioni per immagini, o meglio per fotografie, vincendo la sfida di rimanere poetico e inaspettato, bello e particolare. Le immagini selezionate da vari autori riescono a mantenere un ritmo omogeneo ed un’uniformità coesa, tanto che sembra di percorrere una galleria passando per le diverse stagioni e davvero, danzando, girata l’ultima pagina vien voglia di ricominciare il girotondo.

È un ermellino ad accoglierci in copertina, ma il libro capita a fagiuolo in queste giornate grigie, perché dopo una ranocchia di fine estate, il girotondo inizia proprio in autunno ed è un topino che rosicchia una nocciola ad invitarci ad entrare. La forza di questo libro sono le immagini a tutta pagina: forti, belle, non melense e non scontate (muore anche un topino), ravvicinate, a tutto campo, chiare e scure (forse l’unica pecca è che nella resa editoriale alcune non risultano a fuochissimo!) e per ognuna c’è una storia. La scelta di un testo narrativo e poetico («I singhiozzi lunghi dei violini d’autunno mi feriscono il cuore con languore monotono») è, secondo me vincente: non siamo di fronte al libro di scienze o biologia dal quale ricavare notizie sulla vita della fauna e della flora, o meglio, c’è anche questo, ma unito ad una spiccata sensibilità letteraria dell’autrice che cuce insieme i diversi avvenimenti e accadimenti trasformandoli, appunto, in storie. Ci sono quindi pagine “utili” con notizie precise e altre dove la didascalia ricostruisce i pensieri e la vita dietro l’immagine: «La foglia appassita dell’acero non sopporterà più a lungo il peso piuma del moscardino. Per il piccolo funambolo quel capitombolo servirà forse da segnale. È giunta l’ora per lui di abbandonare la tana estiva, nascosta tra i rovi, per trovare rifugio nell’incavo di un albero o di una pietra e andare in letargo fino a primavera». Il cambio di caratteri ci guida tra poesia e scienza, ma anche quando il testo è informativo esso lascia tutto lo spazio alla contemplazione delle immagini, grandi a tutta pagina. I testi sono comprensibili ai più piccoli anche nelle spiegazioni specialistiche e possono contare sull’esplicazione ed esemplificazione fotografica. I fiori si alternano agli animali e agli insetti con una predilezione per questi ultimi, ma in ogni caso ciò che si evidenzia è il fine occhio di iconografa di Béatrice Fontanel: la scelta degli accostamenti cromatici  ricreano l’ ambiente (gli aranciati per l’autunno, i bianchi del freddo e marroni dei focolai di vita, l’esplosione quasi fosforescente della primavera, il verde intenso dell’estate) e ne fanno percepire la temperatura, i rumori, gli odori. Così tra boccioli, polline, bruchi maisazi, lotte per la sopravvivenza e ovetti sorridenti si compie il giro di un anno. Io e Saverio continuiamo a sfogliarlo con interesse e curiosità: rivediamo le storie di Boscodirovo, pensiamo al “nostro” maso in montagna, impariamo a guardare con curiosità la nostra tartaruga che tra poco ci abbandonerà per nascondersi nella terra e dormire, incuriositi spiamo le ultime coccinelle e immaginiamo le loro avventure.

Un libro di fotografia che mi ha fatto fare un passo verso la fotografia per bambini, un libro che fa godere dei momenti dell’attesa e fa percepire la forza della vita naturale.

È incomprensibile perché questo libro sia fuori catalogo!

Il girotondo delle stagioni
Béatrice Fontanel - Monica Zardoni 
(traduttore)

128 pagine
Anno: 2006

Prezzo: 15,00 €
ISBN: 9788888585833

Ippocampo editore
Anobii

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