Antoine de Saint-Exupéry - Beatrice Alemagna, Il piccolo Principe, Mondadori

Antoine de Saint-Exupéry - Beatrice Alemagna, Il piccolo Principe, Mondadori

Beatrice Alemagna non ha bisogno di presentazioni e oggi sono onorata di averla come ospite per raccontarci del lavoro in cui si è cimentata, che in questo caso è complesso e molto particolare: ha donato il suo sguardo ad un romanzo, Il Piccolo Principe, che nasce con le illustrazioni dell’autore. Le ho chiesto di raccontarmi il suo lavoro e, come al solito, è stata generosa nel racconto. Vi lascio alle sue parole, ringraziandola infinitamente.

Rimettere le mani su un testo, sostituendo (che poi “sostituire” non è il termine corretto) le illustrazioni dell’autore è operazione quanto mai delicata. Pensando a come lavori e a quanto scavi e ricerchi per ogni tua storia e lavoro, andando al fondo dei testi, sono certa che tu abbia fatto un lavoro vasto. Vuoi raccontarmi qualcosa? 

È stato un lavoro molto spaventoso all’inizio, ma anche interessantissimo. La sfida per me era grande: rinnovare senza tradire. Rispettare un classico e tentare di stravolgerlo allo stesso tempo. Ho letto alcuni testi sulla vita di Saint-Exupéry, ho riletto a voce alta il testo per per sentire la sua “musica”, quella che cercavo per vedere nuove immagini. Spesso dovevo scacciare i disegni originali del libro dalla mia mente per tentare di vedere altrove. Diversamente. Spero di esserci riuscita. In ultimo sono stata molto felice di mettere immagini là dove non ce n’erano, perché alcune cose mi erano sempre mancate e mostrarle dal mio punto di vista mi ha dato grande soddisfazione.

Antoine de Saint-Exupéry - Beatrice Alemagna, Il piccolo Principe, Mondadori

Antoine de Saint-Exupéry - Beatrice Alemagna, Il piccolo Principe, Mondadori

Ciò che mi ha colpito subito del tuo lavoro è stata la presenza dell’adulto. Tu dai dato “carne” e vita anche alla voce del narratore che, nelle illustrazioni di Saint-Exupéry, non c’era. Perché hai scelto di fare così?

Per me è stato il primo scalino importante. È un piccolo tradimento rispetto al testo, perché lui spesso dice di non saper disegnare e pure di non volersi fare vedere nella storia, ma a me importava molto farlo apparire, affinché si potesse intuire, finalmente, il loro legame affettivo, la loro amicizia profonda, quella tra un adulto e un bambino, che secondo me è una delle cose più belle di questo testo.

Saint-Exupéry fu aviatore ed è facile immaginare che quel biondo principe che si allontana da casa per capire come funzionano le cose sia una figura letteraria dall'autore stesso. Anche Roald Dahl fu aviatore … Si può pensare che il viaggio, l’allontanarsi da casa (magari anche il volare) influenzino la visione dell’infanzia? È così per te?

Assolutamente sì. Il viaggio è un momento di riscoperta di se stessi. Nei miei libri c’è sempre il viaggio come soluzione. Quando non è concreto, è perché è interiore.

Antoine de Saint-Exupéry - Beatrice Alemagna, Il piccolo Principe, Mondadori

Antoine de Saint-Exupéry - Beatrice Alemagna, Il piccolo Principe, Mondadori

La figura del piccolo principe è stata molto idealizzata e fa i conti con una retorica che ha estrapolato poche frasi del romanzo per farne motti, invece il romanzo è molto complesso, ricco di meandri e provocazioni. Gli adulti amano Il Piccolo Principe, lo sentono affine a loro. Secondo te perché? Il piccolo principe è un bambino vero? Può parlare ai bambini d’oggi?

Secondo me questo libro parla di tantissime cose, ma forse, prima di tutto di una forma di religione personale: il trovare un senso, una luce, una speranza che sta al di là della vita terrestre. Non è un caso che sia il libro più letto al mondo dopo la Bibbia. Che Il Piccolo Principe possa parlare ai bambini di oggi, è una mia grande curiosità. Forse un bambino, accompagnato da una lettura adulta, che spieghi e appassioni, potrà capirlo e dunque amarlo. In fondo Il Piccolo Principe è una grande avventura interstellare, costellata di incontri strani e di scoperte fantastiche.

La morte, la malinconia, il dolore sono componenti fondamentali di questa storia e sono raccontate con molta naturalezza (tu stessa non hai fatto finta di niente sulla “fine” del piccolo principe). Eppure nell'editoria illustrata e per bambini di oggi queste emozioni sono ridotti a “tema”, estrapolati e affrontati come qualcosa da risolvere. Cosa è cambiato secondo te? Cosa ci dà la possibilità di riscoprire sull'infanzia Il Piccolo principe?

L’altro giorno parlavo con una persona che mi ha detto come questo libro le sia stato di un aiuto fondamentale dopo la perdita di un bambino.

Questa cosa mi ha molto commossa e colpita: è vero che Il Piccolo Principe non è solo malinconia ma anche conforto. Fa pensare che i bambini sono parte del cosmo e che la loro scomparsa non è mai totalmente possibile. Inoltre credo che questo libro non sia tanto importante solo per il suo lato filosofico ma anche l’idea di base a cui rimanda continuamente: la forza unica, abbacinante ed imprescindibile dell’immaginazione.

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Commenti
22 Novembre 2022
Maria

Grazie! Beatrice Alemagna è un’artista davvero generosa <3

21 Novembre 2022
Silvia

wow bellissima intervista! Grazie davvero per questa oppurtinità! Sentire parlare Beatrice Alemagna di un suo lavoro è sempre un piacere ma sentirla raccontare di come ha fatto suo il piccolo principe per poi donarcelo in un’altra meravigliosa veste mi ha davvero emozionata!

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