Lo sussurro sempre prima di uscire dalla camera, la sera, a Saverio: «Riposati, così domani puoi riprendere a fare le tue esplorazioni!». Eh sì, perché il pargolo è un esploratore di prima categoria: cosa c’è sotto il letto di mamma e papà? si può dormire sotto il tappeto? e se mi arrampico sulla libreria? e se uso i cassetti come scala?….

Insomma Saverio ama le avventure e scoprire le cose e, dunque, possiamo forse farci mancare i “libri con le alette”, le quali possono darci il brivido di scoprire chissà quali tesori?

Di libri di questo tipo ne abbiamo letti un po’: un discreto numero appartiene alla collana di Spotty di Eric Hill (qui un’intervista all’autore), di cui possediamo, nelle edizioni vecchie della mamma, Spotty va a scuola (1984) e, nelle edizioni nuove di Saverio, Dov’è Spotty (2010), mentre tra gli altri oggi vorrei parlarvi di Chi c’è nella giungla di Heather Gondek e Chris Gilvan-Cartwright.

I libri di Spotty io li trovo riuscitissimi: la storia è ben raccontata dalle scene e i particolari coperti sono elementi cruciali per comprendere ed avanzare nella narrazione stessa, questo fa sì che il Saverio non veda l’ora di sollevare l’aletta e svelare il particolare.

Spesso nascosta è la risposta alla domanda del testo «Cosa ha trovato Spotty nella casetta?» oppure a nascondersi è Spotty stesso! «Che sia dietro la porta?».

Le illustrazioni vivaci, disegnate con cura, ma essenziali sono capaci di ricreare anche tutto quello che non è stato riprodotto. Anzi lo sfondo bianco focalizza la scena e l’azione che, in narrazioni di questo tipo, sono cruciali. Il testo infatti è ridotto al minimo: una frase per doppia pagina e una battuta nel baloon di qualche personaggio. Fondamentale in libri di questo tipo è poi l’interazione con il bambino-ascoltatore che viene suscitata continuamente dalla domande, come dicevo prima, ma anche dagli imperativi: «Guarda! Spotty gioca con le lettere dell’alfabeto!». Nonostante la stringatezza del testo e questi richiami al lettore, la storia ha un suo svolgimento dato dall’interazione immagine-parole con un inizio ed una fine, come in una storia tradizionale. Questo mi sembra un elemento vincente: non si tratta solo di scoprire delle cose, ma anche di ascoltare una storia! Anche in Spotty, però una pecca c’è: ma perché mai nell’edizione del 2010 Spotty e la mamma Sally hanno cambiato faccia? erano bellissimi anche prima!

Per storia personale, poi, ho sempre amato Spotty e mi sono molto immedesimata in lui e nella sua timidezza del primo giorno d’asilo, per cui immaginate il trauma di vederlo con un musetto diverso :)

Il libro della giungla è invece molto differente: i disegni sono riproduzioni di dipinti e non c’è una vera e propria storia, ma si procede svelando uno ad uno gli animali che abitano nella giungla, appunto. A pagina aperta, a destra, si intravede l’animale coperto da una grande aletta (un’ala!), mentre a sinistra tre terzine, con relative alette, guidano verso la soluzione di indovinelli che dovrebbero condurre al progressivo svelarsi dell’arcano personaggio.

Ciò che non funziona è questa pagina: gli indovinelli sono difficili e basati sull’assonanza di parole simili, ma differenti «ho il mantello a bisce, no, ho il mantello a pesce. Perbacco! Ho il mantello a». Saverio, a 2 anni, ascoltava queste parole, le ripeteva e quando io poi dicevo «strisce» rimaneva dubbioso, sembrava dire «mamma! ma non hai appena detto la stessa cosa?» tanto più che non c’è la descrizione visiva delle parole «bisce» e «pesce». Infine, accanto all’indovinello c’è una aletta, sul cui dorso è disegnata la risoluzione (le strisce) e sotto c’è la soluzione scritta «STRISCE»: neanche a dirlo Saverio non ha mai alzato alcuna aletta e io ho dovuto inventarmi delle filastrocche nuove per arrivare alla domanda «chi sono?» e fare alzare a Saverio l’ala con sotto l’animale.

Forse ad una età maggiore, il bambino potrebbe divertirsi al suono delle parole sbagliate, correggendo la mamma, rimane il fatto che però non credo che nessuno mai alzerà quelle alette. Un’ultima parola, infine, sulle illustrazioni di Chris Gilvan-Cartwright che sembrano pennellate e tempera: io non le ho amate in modo particolare, mi sembrano poco espressive e fisse. Un libro incentrato su un no-sense testuale e poco funzionale, tuttavia sarei curiosa di sapere se a qualche bambino è piaciuto.

Spotty va a scuola

Eric Hill
22 pagine
Anno: 1984, ma ristampe fino al 2001

Prezzo: 10,00 €
ISBN: 9788845125737

Fabbri editori
Anobii

Dov’è Spotty

Eric Hill
20 pagine
Anno: 2010

Prezzo: 9,00 €
ISBN: 9788845154003

Fabbri editori 
Anobii

Chi c’è nella giungla?

Heather Gondek - Chris Gilvan-Cartwright

10 pagine
Anno: 2003

Prezzo: 7,80 €
ISBN: 9788804513896

Mondadori editore
Anobii

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