Migliori amici per sempre è un libro edito da La nuova frontiera che si presenta come uno dei tanti volumi all’interno della loro ampia proposta narrativa.

Nulla di particolare, dunque, se non fosse che il libro è rivolto ai primi lettori ed è stampato in carattere maiuscolo. Perché faccio questa sottolineatura? Perché sempre più frequentemente siamo abituati a pensare alle collane per primi lettori come a libretti in brossura, piccoli, “rovinabili”, con storie brevissime, libri che quasi si vergognano a definirsi tali, questo invece all’aspetto non mostra niente di diverso da un libro per lettori esperti.

Questo è l’aspetto che inizialmente mi ha colpito. Un libro, diviso in capitoli, in uno stampato maiuscolo spaziato, ben chiaro e ricco di illustrazioni, insomma un romanzo rivolto ai primi lettori, scelta che, nel panorama attuale, risulta abbastanza controcorrente.

La storia è incentrata sulle vicende di un bambino, Noa, che racconta della sua vita a scuola (fa parte del primo anno di scuola primaria) e in famiglia, delle sue amicizie, delle sue antipatie, della sua maestra, dei suoi dolori e delle sue passioni.

Quella che si trova tra le pagine è una vicenda molto onesta, coerente e spassosa come può essere la vita di tutti giorni se raccontata per quello che è. 

C’è il cane dei vicini che si intrufola in casa e che ama le banane, c’è la vicina un po’ antipatica che viene sempre a trovarli perché è da sola, e poi a scuola ci sono le femmine e le due insegnanti...  A scuola, poi, si fanno tante cose: ci si diverte, si litiga, si fa fatica a conoscersi, si viene rincorsi dalla preside, ci si tolgono le scarpe e si ripongono nel proprio armadietto, si gioca fuori in cortile…

L’occhio di Noa diventa il filtro con cui osserviamo le dinamiche relazionali e la realtà e il racconto ci riporta con molta onestà quello che succede senza tante spiegazioni psicologiche, ma prendendo atto di tante cose che semplicemente accadono.

Il punto di vista maschile ribalta un altro stereotipo abbastanza ricorrente in questi libri che vogliono sempre le femmine a raccontare il vasto universo - anche emotivo - di relazioni e preoccupazioni che vivono i bambini.

«“Billie avrà un bambino” racconto quella sera a cena. Forse sembro un po’ di cattivo umore, perché papà mi dice subito che devo essere felice per lei. […] “Ma lei ha già noi” dico. “Non è la stessa cosa” risponde papà. “Dovete essere contenti per lei”. “Che discorsi! Certo che sono contenta per Billie, ma non mi piace che il bambino nascerà proprio maggio e lei non ci sarà la festa di fine anno. Avrebbe potuto pensarci meglio a quando farlo nascere” mi lamento»

Noa è un punto di vista parziale, ma sincero e il fulcro di questo libro è il suo amico Manne, un bambino simpatico, comprensivo e molto gentile, con cui è Noa ama ridere e giocare, Manne è un bambino capace di essere amico di tutti e che pure ha scelto lui come suo migliore amico! Che immensa fortuna!

«Qui sembriamo un po’ strani, perché non ci conoscevamo ancora.[si riferisce all’illustrazione ndr.] Però a me questa foto piace tantissimo perché è particolare. La cosa particolare è che io e Manne siamo vicini e le nostre teste quasi si toccano, anche se quando abbiamo fatto la foto non eravamo ancora amici! Ogni tanto la guardiamo e diciamo che sembra mostrare come sarebbe stato il futuro. […] È come una magia. A me e a Manne piacciono queste cose. Alcune persone riescono a prevedere il futuro e anche noi vogliamo imparare a farlo. Dobbiamo esercitarci tantissimo e probabilmente dovremo aspettare fino a quando saremo grandi per riuscirci. Però vale la pena aspettare così tanto!»

Il ruolo di questo bambino buono ed empatico, capace di stare con tutti, anche con i compagni più antipatici, si rivela, in questa avventura, una lama a doppio taglio, perché all’arrivo di Annie, una bambina molto scorbutica e sempre imbronciata, Manne si impegna a farle compagnia.

Noa vive questo interesse dell’amico come un tradimento: la confusione, la frustrazione, la rabbia vengono raccontate con molta umiltà e chiarezza, così come la posizione di Manne. 

È interessante che nulla si concluda in modo rassicurante (Annie rimane odiosa e la situazione in fondo non si sblocca né si risolve), soprattutto nessun narratore si permette di approfondire psicologicamente le ragioni di questa odiosità o di fare la predica buonista a Noa. C’è però un riconoscimento reciproco, tra Noa e Manne, l’affermazione della capacità di divertirsi e di ridere insieme aldilà di tante incomprensioni che pure rimangono. In fondo: cos’è l’amicizia?

Le illustrazioni di Karin Cyrén dialogano con il testo in modo autonomo e con una schiettezza che riverbera il testo. La lingua mostra una spiccata mimesi del parlato che riproduce il punto di vista del narratore bambino che si rivolge direttamente ed idealmente ai suoi coetanei, come in un diario: «“Questo sono io! Oggi sono proprio così. Vuoi che ti racconti di me?”».

Un libro dunque per primi lettori, lungo e con tanti capitoli (che richiederanno una lettura scandita in diversi momenti), un orizzonte all’altezza delle aspettative di un bambino di sei anni, interessante e semplice che affiderai ad una prima lettura autonoma.

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Migliori amici per sempre Ellen Karlsson - Karin Cyrén - Lucia Barni (traduttrice) 176 pagine Anno 2023 Prezzo 14,90€ ISBN 9791280176578 Editore La nuova frontiera
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