Ho già avuto modo di dichiarare la mia passione per il calore che Maria Dek, illustratrice polacca, riesce a infondere ai suoi boschi illustrati e sono dunque molto felice di ritrovarla nelle rare edizioni che riescono a giungere fino in Italia.

Ne è un esempio Buongiorno, caro vicino di Davide Calì che arriva per le edizioni Anima Mundi.

L’albo si rivolge a bambini piccoli e si struttura in una godibilissima concatenazione di dialoghi che diventa un leitmotiv, pagina dopo pagina, e che permette uno sviluppo narrativo accumulativo che tanto piace ai piccoli lettori per la sua prevedibilità.

La ripetizione con poche varianti è tipica delle narrazioni orali più antiche e ribadisce questo legame l’apertura del testo che, proprio come una fiaba o una favola, recita: «C’era una volta». 

«C’era una volta un topo che voleva fare una frittata. Per fare una frittata però ci voleva un uovo, e il topo non ne aveva nessuno. Così pensò: andrò a chiedere al mio caro vicino, il merlo. “Buongiorno, caro vicino, non avresti per caso da prestarmi un uovo per farmi una frittata?”»

L’ingrediente diventa l’oggetto della ricerca e dà il via ad un movimento, in questo caso contiguo, di vicino in vicino.

«“No, mi dispiace” disse il merlo, “ma se vuoi ho della farina. Con l’uovo potremmo fare un dolce! Andiamo a chiederlo al vicino ghiro”»

Dalla pagina successiva lo schema è trasparente nella sua ripetitività e i bambini, nel giro di poche letture, sapranno leggere autonomamente la storia.

«C’erano una volta un topo e un merlo che volevano fare un dolce. “Buongiorno, caro vicino, non avresti per caso da prestarci un uovo per fare un dolce? La farina ce l’abbiamo già”»

Il ghiro non ha l’uovo, ha però il burro e si unisce la compagnia, il vicino successivo, la talpa, non ha l’uovo ma ha lo zucchero e si aggiunge la compagnia… Il gruppo si infoltisce man mano che si aggiungono le mele del riccio, la cannella del procione, le uvette della lucertola. L’incontro con il vicino pipistrello porta finalmente il gruppo di animali ad ottenere il loro uovo (!), ma la storia non finisce, perché bisogna preparare il dolce:

«Il merlo versò la farina. Il pipistrello ruppe l’uovo. Il ghiro aggiunse il burro e la talpa lo zucchero. Il topo impastò tutto e poi stese l’impasto in una teglia. A questo punto il riccio aggiunse le mele, il procione aggiunse la cannella e la lucertola l’uvetta» 

Manca tuttavia un ultimo passaggio: il forno! È l’ultimo vicino, il gufo, a offrirne l’uso e tutti gli animali, con i loro piattini in ceramica diversamente ma finemente decorati ben disposti sulla tovaglia a scacchi, aspettano, assaporando già il profumo del dolce.

Sfornata la torta, un nuovo problema si pone: quante fette bisogna tagliare?

«Il merlo aveva dato la farina, quindi gli spettava una fetta di torta. Il ghiro aveva messo il burro, dunque gli aspettava una fetta di torta….»

Da questo conto, però, qualcuno rimane escluso: il topo infatti all’apparenza non ha messo nulla!

«“Tu non hai messo nulla”, disse il ghiro. “Quindi non hai diritto a nessuna fetta. E poi è difficile fare 9 fette di una torta»

Gli animali si guardano in faccia: è andata davvero così?

«“Certo”, disse però il merlo, “se il topo non mi avesse chiesto un uovo io non avrei mai pensato a dargli la farina per fare il dolce” “E se non mi avesse chiesto un uovo non avrei dato il burro”, disse il ghiro»

Ebbene? 

«Qualche volta è bello fare le cose giuste. Anche se sono un po’ più difficili»

Davide Calì gestisce in modo magistrale il movimento avanti e indietro dei dialoghi e della narrazione: l’andamento della storia infatti, pur non essendo propriamente una filastrocca, ne ha tuttavia l’aspetto per una cura della parola e dei suoni che scorre amabilmente nella voce e rimane immediatamente impressa.

Anche la morale finale non stona, ma appare una parte integrante della storia, una considerazione finale che ha una leggerezza bambina.

I disegni materici e i profili naïf della illustratrice polacca arricchiscono questi spazi di calore e tridimensionalità. I colori giocano con il bianco in una disomogeneità molto dinamica, l’imperfezione nella stesura del colore si armonizza ad un gusto decorativo genuino e gioioso: piattini, tovaglie, lucine sospese, scorci di case che si intravedono tra tronchi e prati…

Una lettura gustosa sotto ogni punto di vista!

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Buongiorno, caro vicino Davide Calì - Maria Dek 48 pagine Anno 2023 Prezzo 18,00€ ISBN 9791280837226 Editore Anima Mundi
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