Dall’interno del tuo zaino guardai il mondo, per la prima volta. Daisha.

È strana l’eredità che ci lasciano i padri ed è strano questo libro sui papà (Ti chiamerò papà) che si apre con un uomo che non è ancora padre ed un bambino che non è ancora figlio.

«Tanto tempo fa, un uomo incontra un bambino sul suo cammino. I due avevano fatto molta strada da soli, e decisero di diventare COMPAGNI DI VIAGGIO».

Quando un padre diventa padre?

In un paesaggio onirico, simbolico e a tratti inquietante i due nuovi compagni partono: «l’uomo andava per il mondo in cerca di tesori… il bambino … non aveva ancora deciso dove andare», ma andarono insieme.

L’uomo quasi indifferente alla presenza del bambino va alla ricerca delle cosè più preziose, pur non avendo idea di che aspetto possano avere: «si dice che l’oro sia la cosa più preziosa… però chissà che aspetto ha. Quando trovava oggetti luccicanti, li prendeva.: e li metteva nella sua valigia. “Ecco il mio tesoro!”». Anche il bambino iniziò a mettere delle cose nel suo zainetto.

La convivenza fa sì che i due compagni inizino a conoscersi, capirsi, ma si vogliono bene? Chissà. È una notte di luna piena a svelare i cuori dei nostri protagonisti. «“Come brilla! Come luccica!” “Sì è la luna!” disse l’uomo» senza alzare gli occhi da terra. Quella notte nel silenzio perfetto rimbomba un allarme, sono gli uccelli a darlo: «“AIUTO I LADRI!”».

«“Non rubate il mio tesoro!”». I briganti sono lì per quello, ma ecco la sorpresa: «“Ma pensa un po’, tanta fatica per…” uno specchietto, due lampadine, tre ferri di cavallo, quatto soldi di latta, cinque pallone di vetro». Il tesoro dell’uomo si trasforma in un attimo in un ammasso di carabattole vuote, inutili e senza valore. Sembra quasi inevitabile che i briganti si rivolgano allo zainetto del bambino, sarà forse un miglior raccoglitore di tesori, il piccolo?

I briganti «si strinsero in cerchio per guardarci dentro. Ma dopo tanto tempo senza fiatare, nascosero i coltelli e se ne andarono in punta di piedi». Perché mai? Cosa c’è nello zaino del bambino? «Non c’erano proprio delle cose. Il bambino conservava le sue parole preferite» che - indovinate - chi gli aveva regalato? «E anche dei bigliettini. C’era scritto di quando sulla montagna L’uomo si era accorto che il bambino aveva la febbre e si era preoccupato… e anche di quella volta che l’aveva accompagnato a fare la cacca tra i cespugli dicendogli: «dai, dai spingi…”».

La grande differenza tra i tesori dei due compagni è che quelli del bambino sono tutti eco del rapporto con quell’uomo. L’ultimo biglietto lo raconta esplicitamente:

«vorrei tanto trovarti il nome giusto… E vorrei ringraziarti per avermi accompagnato dappertutto e per avermi raccontato tante cose. Vorrei trovare il nome più bello di tutti! Ancora più bello di “oceano” e di “luna”, persino più bello di “dio” e di “cielo”. Ho trovato! Ti chiamerò…PAPÀ!»

Questo discorso frutto di una consapevolezza forse adulta esplicita il miracolo di una relazione fatta di parole, gesti e momenti condivisi, la vita insomma che il piccino ha raccolto nel suo zaino.

L’incontro iniziale riecheggia quella naturale inconsapevolezza che i padri vivono con i propri figli nei 9 mesi di gestazione: il rapporto è mediato, è una scelta - certo - ma manca ancora l’esperienza carnale. Un incontro adottivo? Non saprei dire, perché a scapito di ciò che si pensa, i padri adottivi arrivano all’incontro con i propri figli pronti, consapevoli e non scontano alcun periodo mediato dalla madre. In ogni caso questo libro parla del tempo necessario per imparare a volersi bene e ad accettarsi. Prima è quasi una mossa inconsapevole, automatica…ma quando si ha la grazia di coglierne il valore si percepisce l’orizzonte sproporzionato e straordinario di quel rapporto. E poco importa se la coscienza nasce prima nel bambino, lo stesso biglietto potrà poi scriverlo il papà, chiamando quel volto amato: figlio.

A corredo di questo testo le illustrazioni dell’artista cinese Ma Daishu ci accompagnano con toni onirici e colori emotivi che non danno tregua allo scorrere delle emozioni.

Buona festa di San Giuseppe a tutti, buona festa del papà!

Ti chiamerò papà
Can Ran - Ma Daishu - Simona Gallo (traduttrice)

32 pagine
Anno: 2018

Prezzo: 15,00 €
ISBN: 9788817102582

Rizzoli editore

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