Questa è una storia di neve ed è una storia che si intreccia a cento altre storie e che permette ad ogni lettore di partire per raccontarne altre mille.All’inizio c’è la gioia incontenibile di chi quasi non riesce a tenere i guanti e corre, corre al parco dagli amici perché non ci crede ancora che sia scesa la neve (da noi sono scesi 2 cm di neve e siamo riusciti lo stesso a giocare a palle di neve…) e poi c’è un pupazzo. Il pupazzo di neve ha due grandi occhi azzurri che guardano il mondo, sembra, per la prima volta e vogliono partire alla ventura: «[la città] è grande e piena di cose interessanti da vedere, e di mamme, di papà e di bambini, di cani e di gatti. Più in là ci sono i prati e le montagne. E poi il mare. Insomma, il mondo è bellissimo!». Un pettirosso sembra quasi invitarlo volandosene via, in alto, sulla città frettolosamente in movimento: ma che seccatura per il pupazzo essere ancorato lì, al suolo, nel parco! «Non essere triste. Vedrai, vedrai: la vita è un’avventura meravigliosa per tutti e certamente lo sarà anche per te!»Ad un tratto però la vertigine del sentirsi venir meno assale il nostro protagonista mentre le sorelle goccioline si stringono insieme e si danno la mano, scivolando via verso il fiume. Inizia il viaggio nel mondo: ecco la città, il porto, le persone, il mare, i cani, le barche, i bambini, i pesci, i gatti. Pare che tutto abbia preso una forma compiuta e invece ecco ancora la vertigine e la paura: «le goccioline si sentirono leggere e strane e cominciarono a salire verso l’alto… Cosa ci succederà?». Passato il travaglio chi poteva immaginare che l’avventura divenisse ancora più interessante? Perché nel cielo vola ormai una nuvola bianca a forma di pupazzo di neve: che vista! È una vita di viaggio, di navigazione e di volo e così quando il pupazzo: «Ricordò le manine inguantate dei bambini, le voci allegre, le risate argentine… non ebbe paura… e il soffio gelido del vento la sciolse in tanti fiocchi candidi». Sembrerebbe una morte (certo il pupazzo si ricrea, ma se pensiamo all’inizio dobbiamo ipotizzare che non sia più lui, perché la memoria è persa!), tuttavia è un passaggio sereno di chi non teme più di cambiare.Le incisioni e gli acquarelli di Cristina Pieropan regalano a queste tavole un silenzio niveo e una ricchezza di vita e movimento, amplificati dal grande formato del libro. I segni sovrapposti che emergono nelle illustrazioni animano lo spazio di presenze impalpabili, di movimenti passati, di presenze quasi soprannaturali. La bellezza, la gioia, lo stupore, la tristezza sono come contenuti e sussurrati e così piacevoli. Le tavole grandi e sempre bordate di bianco danno la sensazione di trovarsi davanti a grandi finestre entro cui sporgersi per osservare: i cambiamenti di punto di vista e gli scorci arditi dell’artista veneta sono così valorizzati al meglio.

Ora potremmo pensare a questo libro come alla storia dell’acqua, ma potremmo anche seguire la bimbetta e il suo basset hound, oppure fare un giro nel mare tra i pesci palla o con i gatti arancioni… oppure pensarlo come un libro sui cambiamenti, che fanno paura, ma che compongono infine l’avventura meravigliosa della vita.

Storia di un uomo di neve
Maria Loretta Giraldo - Cristina Pieropan

36 pagine
Anno: 2012

Prezzo: 16,00 €
ISBN: 9788817062473

Rizzoli editore
Anobii

[shareaholic app="share_buttons" id="15118398"]
Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *