Gallucci dopo aver ripreso le prime avventure di Gaetano e Zolletta ha chiesto alla coppia Vecchini-Sualzo di riprendere in mano questa serie a fumetti, e questo ha dato vita a Gaetano e Zolletta Si va a scuola! Voglio la neve!, due fiammanti nuove avventure di questa indimenticabile coppia padre-figlio.
Questo fumetto ha molte potenzialità nel rivolgersi ai primi lettori: una trama semplice ma non scontata (è impossibile pensare che nasca qualcosa di diverso dalla penna della Vecchini), un’illustrazione altrettanto limpida e chiara da leggere, ma non per questo rigida o banale e un’attenzione alla cura grafica del font, dei balloon e dell’impaginazione.
Le due nuove storie del piccolo asinello e del suo papà riguardano l’ingresso alla scuola primaria, che Silvia Vecchini affronta con ironia e con un’attenzione gentile alle emozioni del momento, e una spassosa giornata “a casa” causa neve!
Nel primo episodio Gaetano accompagna il piccolo Zolletta a scuola, attraverso un percorso a tappe (il giornale, il pane…) che progressivamente introduce il momento “clou”, dove incomincerà un esilarante gioco di paralleli in cui vedremo il preoccupatissimo papà immaginare accadere le cose più terribili, contrapposte alla felicissima esperienza che Zolletta vivrà con i suoi nuovi compagni.
La seconda storia racconta del desiderio di Zolletta che la neve cada copiosa, quando invece sembra non averne nessuna intenzione.
«“Ma io voglio la neve! Questa notte ho espresso un desiderio e prima è sceso un fiocco di neve! Lo hai visto?” “Eh, Zolletta non sempre perché accada qualcosa… basta esprimere un desiderio”»
La prescrizione genitoriale è ragionevole ben ponderata… ma Zolletta trova la perfetta scappatoia: se i desideri non si avverano se UNA persona li esprime, certo c’è più possibilità, se si è in TANTI a desiderare!
Detto fatto!
Come nei primi due episodi queste narrazioni mantengono un equilibrio perfetto tra il racconto delle emozioni schiettamente narrate e una quotidianità molto spiccia e prossima ai lettori. Il ritmo è chiaro e non affannoso e si concede anche pagine calme e sgombre e i diversi piani di narrazioni (i pensieri, ad esempio) sono ben segnalati.
Sualzo ha la capacità di cogliere e descrivere espressioni e gesti molto spontanei, come quando Gaetano ferma uno Zolletta improvvido che sembra lanciarsi in mezzo alla strada e questo rende le storie molto realistiche e coinvolgenti, perché non si sente distanza tra la narrazione e il proprio vissuto.
Silvia Vecchini dosa esattamente le parole (che poi sono tutte contenute in dialoghi in prima persona), appoggiandosi fiduciosa alle immagini senza il ricatto di “dover dire tutto” e con una dose di spirito che fa sorridere dalle prime battute!
L’armonia tra autrice e illustratore è evidente così come l’armonia tra testo e immagini.
Gaetano e Zolletta si conferma, a mio avviso, una delle più belle proposte a fumetti per i primi lettori.
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