Cosa sapete delle renne di Babbo Natale? Se ancora ne sapete poco, con l’arrivo sugli scaffali italiani, qualche anno fa, de La vigilia di Natale di Clement Clarke Moore, uno dei classici per eccellenza della letteratura natalizia (1823), non avete più scuse!

«Quella slitta era guidata da un vecchietto un po’ speciale

e io ero quasi certo fosse lui, Babbo Natale!

Con le renne come aquile e la slitta che volava

lui con gridalunghi fischi tutte quante le incitava:

Forza Dasher, dai, su Dancer, su così Prancer e Vixen

forza Comet, dai, vai Cupid, e anche voi Donder e Blitzen!»

Ma la tradizione statunitense ha costruito intorno a Babbo Natale un immaginario ben più dettagliato che passò dalla renne, continuò con la trasformazione di Babbo Natale stesso, dettata dalle pubblicità della Coca Cola, e non si fermò qui. Nel 1939, infatti, un altro americano, Robert Lewis May, aggiunse al tradizionale ottetto di renne un personaggio nuovo ed unico: Rudolph.

E l’arrivo di Rudolph tra le fila delle renne di Babbo Natale si deve (ancora una volta!) ad una trovata pubblicitaria!

Robert Lewis May, pubblicitario o più specificatamente copywriter, fu incaricato dall’azienda per cui lavorava allora - i grandi magazzini Montgomery Ward - di comporre una storia in rima che sarebbe stata regalata ai clienti del negozio in occasione degli acquisti natalizi. 

Nel mettersi al lavoro per questo progetto, May prese ispirazione dalla passione della figlia Bianca - che all’epoca aveva quattro anni - per le renne e decise di immaginare una renna speciale con un naso luminoso e (naturalmente) rosso.

Nasce, dunque, in quel Natale del 1939 Rudolph la renna dal naso rosso uno dei testi che ha fatto la storia dei grandi libri sul Natale (solo nel 1939 ne furono vendute 2.400.000 copie) e che vide sancito il suo ingresso nell’immaginario globale dieci anni dopo quando il cognato di May, Johnny Marks, rese la storia di Rudolph una canzone natalizia.

Oggi questa storia torna sugli scaffali italiani in una nuova edizione illustrata da Antonio Javier Caparo e tradotta da Augusto Macchetto che mantiene il ritmo binario serrato e cantilenante dell’originale.

La prima edizione fu scritta e illustrata da May - potete ancora vedere le tavole originali del testo - e a questo evidentemente l’illustratore cubano si è ispirato nel tratteggiare il personaggio di Rudolph della nuova edizione, ma per il resto il contesto è stato ampliato e dettagliato con tavole ampie, profonde e dal taglio cinematografico. 

«È la vigilia di Natale e le renne giocano ridendo,

corrono e strillano: “Scappa ora ti prendo! Ora ti prendo!”.

Solo una di loro se ne sta lì tutta sola.

È Rudolph, che sospira e non dice una parola…

Le altre lo prendono in giro: “Rudolph ha il naso grosso! 

Sembra una barbabietola! Brilla! È tutto rosso!”

Certo non sono gentili, ma ecco, sì 

hanno ragione, il naso di Rudolph è fatto così»

In una landa innevata le giovani renne giocano tra la neve e il naso del piccolo Rudolph effettivamente brilla luminoso, scatenando ilarità tra i coetanei.

La sera, la piccola renna va a letto, come tutti i cuccioli del mondo, sperando di ricevere la visita di Babbo Natale. Quella sera, però, una nebbia fitta cala dappertutto:

«Intanto al Polo Nord, mentre gli elfi caricano la slitta

Babbo Natale borbotta: “Questa nebbia è troppo fitta!”

Scuote la testa, guardando il cielo nero… 

È preoccupato per davvero 

“Niente Luna, niente stelle è una notte tanto scura!

Portare a tutti i doni, questa volta sarà dura”

[…]

Su, Dasher! Su, Dancer! Su Prancer e Vixen!

Dai, Comet! Dai, Cupid! Dai, Donder e Blitzen!”»

La slitta di Babbo Natale decolla tra i ghiacci, nel cielo appena segnato dall’aurora boreale verso un cupo e nebbioso orizzonte notturno. La nebbia è tale che per poco Babbo Natale non va a sbattere contro un aereo (!) e anche quando scende tra le case fatica ad orientarsi. La consegna dei regali è faticosa, ma quando raggiunge la cameretta del piccolo Rudolph il suo luminoso naso rosso gli dà un’idea.

«“Ma chi se lo aspettava? È meraviglioso! 

Qui c’è un cucciolo di renna dal naso luminoso!”»

Contravvenendo quindi ad ogni regola, Babbo Natale sveglia il piccolo a cui ha appena portato i regali per fargli una proposta incredibile.

«“Tu“ gli dice “potresti darmi una mano!

Con te, son sicuro, arriverò lontano lontano.

Con il tuo naso brillante molta luce farai 

e nel lungo cammino mi guiderai!”»

Rudolph naturalmente non ci pensa due volte, si lascia attaccare alla slitta e precede, lui piccolo cucciolo dai palchi appena accennati, le grandi maestose renne, illuminando nella notte il viaggio di Babbo Natale.

Il rosso naso di Rudolph funge da perfetto faro e aiuta Babbo Natale a districarsi tra camerette buie e città nebbiose fino a tornare, all’alba, nelle lande del Polo Nord. Il rientro in testa alla slitta corrisponde al grande riscatto di Rudolph di fronte gli occhi di tutta la comunità: quel naso così curioso e strambo diventa in un attimo un segno distintivo unico.

«Da quel giorno, si può stare tranquilli:

non c’è più bisogno che la luna scintilli.

[…]

Ci pensa Rudolph a trovare la strada

sempre e comunque, dovunque si vada 

e se senti un rumore nella tua cameretta 

è lui che sul tetto allegro  zampetta!

Rosso è il vestito di Babbo Natale 

rosso è il naso di quella renna speciale»

Oltre alla prevedibilità del testo, ricco di buoni sentimenti, a May bisogna riconoscere il merito di aver saputo intrecciare un’avventura in rima semplice ma emozionante e di aver creato un personaggio unico, capace di entrare in un immaginario tradizionale - anche cromaticamente! - senza stravolgerlo, ma anzi accordandosi ai suoi valori e ammiccando ai bambini con simpatia e coinvolgimento.

Le illustrazioni di Cavaro arricchiscono la narrazione visiva originale con tutto l’immaginario contemporaneo: ampi contesti, elfi dal piglio contemporaneo, un Babbo Natale che ha ai piedi delle sneakers, camini, tazze fumanti…

L’illustratore si appoggia al linguaggio del fumetto con tavole dal taglio cinematografico, con la slitta che spesso svicola vertiginosamente fuori dal limite della pagina. La luce è algida e la tecnica digitale modernizza, ma toglie anche un po’ di quel calore delle illustrazioni brulicanti di un certo immaginario.

Nella caratterizzazione di Babbo Natale troviamo tutti gli stereotipi che lo hanno fissato universalmente: gli occhi chiari, la barba bianca, il pancione, il pesante vestito rosso col cappello… non manca niente.

L’occasione giusta per fare proprio un caposaldo della letteratura natalizia.

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Rudolph la renna dal naso rosso Robert Lewis May - Antonio Javier Caparo - Augusto Macchetto (traduzione) 48 pagine Anno 2024 Prezzo 16,00€ ISBN 9788804793991 Editore Mondadori
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