Ci sono dei vantaggi ad avere una madre quasi per nulla avvezza alla tecnologia: per esempio posso raccontarvi del libro che le regalerò questo Natale senza paura che lei lo venga a sapere (la mia mamma è un’assidua lettrice del blog, ma se quotidianamente le mando il link… hihihi).

Il libro è L’amore è… il terzo volume della trilogia di Mies Van Hout ed è un libro che ogni madre dovrebbe poter ricevere. La struttura è sempre la stessa: ad una parola evocativa (nello specifico un verbo all’infinito) nella pagina di sinistra (verso) si accompagna un disegno sulla destra (recto). Il percorso è ascendente e cronologico: si parte dal «desiderare» e si giunge al compimento necessario del «lasciar andare». Ancora una volta la traduzione del titolo sembra essere azzeccata, perché l’originale Verrassing ‘sorpresa’ è un bel titolo se associato alla maternità, ma forse puntuale e poco esplicativo del viaggio e delle trasformazioni di una madre.

Tutto incomincia con un desiderio («desiderare»), che è vivo e guarda in sù in attesa, poi si spera, si attende, di un’attesa attiva che è già prendersi cura, poi c’è lo «stupirsi», il «nutrire», il «confortare», l’«accudire», il tanto amato «pazientare», ma c’è anche il divertimento, l’ascolto, l’incoraggiamento… Insomma c’è tutto: l’ambiente emotivo è ricco e intenso.

La scelta del modo infinito per le parole è perfetto: perché l’indefinitezza del tempo lascia che ogni parola racconti ricordi ed episodi del passato e del presente e premonizioni del futuro tutto insieme. Pagina dopo pagina sono le emozioni a riempire il nero degli sfondi colorandolo di esperienze personali: tanti momenti in cui si è ascoltato, tanti momenti in cui la pazienza è sfuggita (anche l’espressione tirata di mamma tucano è assolutamente riconoscibile!), tanti in cui si è accudito e confortato. Essere madri è davvero tutto questo e molto di più.

Le immagini pastello a colori sgargianti mostrano con pertinenza e vivacità i diversi movimenti che percorrono l’animo delle madri. Gli occhi sembrano essere il punto focale: più volte cerchiati e rimarcati, sono il vero canale comunicativo con i pulcini. L’occhio è costantemente puntato sui piccoli, con la sola eccezione dell’«attendere»: lo sguardo diventa linguaggio universale. I pulcini, al contrario, sembrano molto più distratti, inconsapevoli di ciò che sta accadendo: saltellano, animano il testo, gridano, chiamano, schiamazzano, guardano in giro. È la madre la protagonista, poiché lei è l’elemento cosciente delle tavole.

Sebbene il percorso sia ascendente, le illustrazioni sembrano chiudersi ad anello secondo un’eco della prima, nell’ultima: se nel «desiderare» abbiamo una madre piena di pensieri pulcini, nel «lasciar andare» abbiamo una madre colma dei colori che i piccoli in volo hanno lasciato. È il cuore mamma, segnato per sempre.

Ho letto il libro a Saverio, destando poco interesse, mentre invece io non vedo l’ora che qualcuno lo regali a me :D

L’amore è…
Mies Van Hout 

32 pagine
Anno: 2014

Prezzo: 16,0 €
ISBN: 9788860660398

Lemniscaat editore
Anobii

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