Le avventure del guardiaparco Giulio (Percy in originale), protagonista dell’universo Nel parco di Giulio, nascono nel 1989. A firmarle è Nick Butterworth, designer e presentatore che quell’anno si impegna nella scrittura di un unica iniziale storia, ambientata in inverno, in un vasto parco che immaginiamo inglese.
Il libro è un successo e, alla prima storia, ne seguono tantissime altre e il personaggio diventa perfino protagonista di una serie animata.
Le avventure escono singolarmente, come libri illustrati, e diventano velocemente un universo che, in diversi casi, è stato raccolto in volumi collettanei come in questo caso, Nel parco di Giulio, appena ristampato per IdeAli che raccoglie la prima avventura invernale ed altre tre ambientate in altrettante stagioni, creando idealmente un anno scandito in quattro appuntamenti.
Giulio è un custode e vive solitario in una piccola casa di legno, formata da un’unica stanza, circondato dalle piante e dalle creature che vivono in un vasto parco. Non vedremmo mai nient’altro oltre a lui, gli animali e gli orizzonti ora limpidi, ora nebbiosi, tempestosi, albeggiati…che lo circondano.
Si potrebbe immaginare una vita solitaria e triste, le giornate di Giulio, invece, totalmente impegnate e dedite al suo parco, sono tutt’altro che monotone e grigie. Ogni mattina, con il berretto e gli stivali ben calzati, l’uniforme marrone indosso, Giulio prende la carriola e gli attrezzi e si dedica a qualcosa: che sia il labirinto da potare o la manutenzione delle piante, ogni mattina incomincia con il sorriso.
È proprio il suo spendersi generoso, che si intreccia ad un carattere gioioso e amorevole, che fa sì che le sue giornate siano sempre felici. Il parco e gli animali selvatici del suo parco diventano creature di cui si prende cura instancabilmente e paternamente.
Questo è evidente nella prima avventura, quando Giulio viene svegliato nel cuore della notte da una serie di animali che non riescono a dormire per il gelo che ha invaso le loro tane. Il guardiaparco non esita ad accoglierli nel suo letto, volpe compresa («“Solo se prometti di comportarti bene”. “Prometto” disse la volpe, e si infilò nel letto accanto agli altri animali»).
Gli animali mantengono la loro selvatichezza, nonostante mostrino alcuni tratti antropomorfici, testimoniati soprattutto nella loro relazione amichevole con Giulio: gli fanno gli scherzi, lo aiutano in alcuni lavoretti…
Le storie sono scritte con calore, alternando dialoghi a brani narrativi semplici e sono impaginate in modo che il testo sia disposto ariosamente nella pagina bianca.
Le diverse storie custodiscono un piccolo nodo avventuroso: come il doppio scherzo nel labirinto del parco o la disavventura di un coniglio che si finge un leprotto e cade in un pozzo.
Ogni racconto è imbevuto delle relazioni amichevoli tra Giulio e i suoi animali, ma non mancano l’ironia e situazioni sorprendenti (come quando una talpa spaventa tutti entrando di soppiatto dal pavimento della casa del guardiaparco!). Il senso generale è di una gran semplicità, che però non è mai prevedibile.
Graficamente siamo di fronte a delle immagini molto tondeggianti e rassicuranti: uno stile che ha certamente aperto la strada a molti altri epigoni successivi. Questa positività diffusa non è però né ottusa né piatta: c’è un’attenzione ai dettagli nelle tavole degli interni che li rende molto realistici così come degli esterni.
Dalla cinture appoggiata disordinatamente su una mensola, alle tazze pulite agganciate sopra il tavolo fino alle lle fotografie appese… del mostro di Lochness. Dai narcisi lungo lo steccato ai prati estivi sferzati dal vento.
Alcune avventure prevedono poi una pagina che si amplia, si allunga o si apre, animando anche la fruizione della lettura.
La semplicità di questi racconti li rende perfetti per essere letti in condivisione fin dai 3 anni, ma non sono banali e potranno essere una buona proposta anche per primi lettori.