In tempo per Natale, anche se non è una storia veramente natalizia, torna sugli scaffali in una nuova edizione preziosa, rosso sfavillante (sotto la sovraccoperta) e con cordino segnalibro una nuova edizione di uno dei classici della letteratura per l’infanzia americana, scritto nel 1922, da Margery Williams.

Il coniglietto di velluto è un romanzo premiatissimo, nato in un momento particolare della Storia, in seno ad una società che usciva dalla Prima Guerra Mondiale con negli occhi l’orrore e insieme il desiderio di riscoprire la bellezza, la quotidianità e la speranza.

La storia che questa giovanissima autrice angloamericana scrisse, ottenendo immediatamente un successo che ancora oggi perdura, racconta di un piccolo coniglietto di velluto, arrivato in una calza di Natale appesa da Bambino.

Il bimbetto, almeno inizialmente, non considera il coniglietto un grande regalo perché gli altri giocattoli che ha ricevuto sembrano molto più interessanti: sono meccanici e si muovono!

In questo tempo sospeso di attesa, il coniglietto osserva Bambino e anche tutti gli altri giocattoli che sono a sua disposizione, in particolare fa amicizia con un vecchio malandato cavallino di cuoio ed è in un dialogo con lui che si intreccia il tema portante di questa storia:

«“Che cosa vuol dire essere veri?” chiese un giorno il Coniglietto al Cavallino di cuoio. [...]

“Essere vero non dipende da come sei fatto”, rispose il Cavallino di cuoio. “È qualcosa che ti succede. Quando un bambino ti vuole bene per tanto, tanto tempo, quando tu per lui non sei solo qualcosa con cui giocare, ma qualcuno da amare davvero, ecco, allora diventi vero”

“È una cosa che fa male?” domandò il coniglietto.

“Qualche volta”, disse il Cavallino che era sempre sincero. [...] “Veri si diventa piano piano, ci vuole tempo. [...] Quando diventi vero, lo sei per sempre”»

Come una sorta di novello Pinocchio, il coniglietto aspetta la sua chances per diventare “vero”, che arriva poco dopo, perché una sera Bambino non trova il suo cagnolino di porcellana e la tata gli offre proprio il coniglietto di velluto. Da quel momento il coniglietto il suo bambino diventano inseparabili: la scrittrice ci racconta di giochi, sogni, nottate, avventure in giardino, costruzioni di rami, incidenti, bagni, fango... una vita intensissima.

Trascinato, lanciato, appoggiato, portato in carriola... fino a che un giorno «Bambino improvvisamente si ammalò».

Coniglietto vive l’agonia del vedere il suo bambino malatissimo, lontano da ogni giocattolo ed ogni forma di divertimento, fortunatamente però Bambino si riprende e in questo scorcio, per la prima volta anche illustrativamente, il lettore cogliamo come il tempo sia realmente passato sulla pelle di Coniglietto: la giacchetta scolorita  e lisa, il codino quasi completamente sfilacciato...

Un po’ a tradimento, gli adulti che circondano il bambino - che scopriamo essere stato affetto dalla scarlattina - raccolgono tutti i giocattoli, tra cui il nostro Coniglietto per bruciarli e allontanare una volta per tutte i germi della terribile malattia. Coniglietto che sembrava pronto a partire per il mare con Bambino, si ritrova invece dentro un sacco destinato ad essere bruciato: in quell’attimo il pupazzo piange lacrime, vere e da quella tristezza nasce una fata.

Il dolore per questa fine non voluta di Coniglio e del  suo bambino trova una soluzione speranzosa nelle braccia della fata che riconosce il ruolo che Coniglietto avuto nella vita di Bambino: si è merito di diventare vero, vero per davvero. Così accade il prodigio e da coniglietto di velluto,  Coniglietto si trasformò in un pezzato coniglietto selvatico che di lontano un giorno può addirittura salutare il suo bambino.

La scrittura di Margery Williams è semplice, incentrata sull’azione e i dialoghi, una scrittura essenziale e composta, ben resa dalla traduzione di Giuditta Campello.

Le illustrazioni di Sarah Massini sono molto delicate e raccontano con partecipazione questa storia di amicizia.

Il tema del rapporto dei bambini con il proprio pupazzo è qualcosa che attraversa i secoli dal celeberrimo Winnie Pooh fino alla storia natalizia di Barbara Ferraro e lo fa proprio, perché è un rapporto costituente il pensiero magico dei bambini.

È molto interessante il discorso che riguarda l’essere vero che coincide, in questa storia, con l’essere vivo. Essere vero, essere vivo che significa non risparmiarsi, significa lanciarsi nella vita, spendersi, accettare di essere consumato, di essere sporcato, di essere ferito, di rovinarsi ... ciò che si guadagna in cambio è la vita, la stessa la verità di sé.

Una storia che parte dal Natale e che racconta della grande amicizia tra giocattoli bambini e del viaggio doloroso e pure straordinario per diventare grandi e veri.

Un buon libro per la lettura condivisa con i piccoli (dai 4-5 anni) e poi in autonomia dai 6 anni.

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Il coniglietto di velluto Margery Williams - Sarah Massini - Giuditta Campello (traduttrice) 64 pagine Anno 2022 Prezzo 18,90 ISBN 9788829603183 Editore Emme
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