Le mamme sono trasformiste nate, ce lo hanno ricordato recentemente vari albi molto belli, raccontando l’adattabilità delle madri, capaci di farsi casa, motore, sostegno nutrimento…per il proprio figlio.

Eppure già nel 1942 c’era un libro che raccontava di questa capacità delle madri, sottolineando però un aspetto forse più interessante: la volontà della madre. 

Questo libro è Dove scappi, coniglietto? di Margaret Wise Brown e Clement Hurd.

«Una volta c’era un coniglietto che voleva scappar via. Così disse alla sua mamma: “Io scappo via”. “Se tu scappi via” disse la sua mamma. “io ti rincorro. Perché tu sei il mio coniglietto” “Se tu mi rincorri” disse il coniglietto, “io divento un pesce in un ruscello e scappo via da te a nuoto”»

La struttura del testo si basa sul dialogo serrato tra madre e figlio che negoziano la fuga e l’inseguimento, attraverso immagini splendide e inaspettate.

Se diventi pesce, io «divento pescatore e vengo a pescarti», se diventi roccia, io «mi arrampico fin dove ci sei tu», se diventi un croco in un giardino, io «sono giardiniere. E ti trovo»…

Il ritmo della narrazione è tripartito: il coniglietto minaccia la fuga, la mamma ribatte, i due si ritrovano. Clement Hurd riesce ad accompagnare questo andamento del racconto con attenzione e capacità: le pagine bianche e nere ritraggono le immagini che i dialoghi suscitano, mentre il colore pieno e denso fissa gli incontri metaforici in quadri traboccanti di emozione. Non immaginatevi però un libro denso di retorica e lacrime, perché il tono arguto e sopra le righe di Margaret non lo permette, anzi le metafore sono così eclettiche e le parole scelte con tale originalità che i lettori sono dibattuti tra l’abbandonarsi alle emozioni e soffermarsi stupiti di fronte alle immagini letterarie.

Clement Hurd mostra una totale sintonia con l’autrice, regalando disegni eccentrici, pertinenti, dagli effetti quasi stranianti (guardate il coniglietto trasformato in barchetta!). 

Travolti dal rincorrersi da queste immagini, forse non si fa attenzione al senso profondo di questa storia, che però - ribadisco - a mio avviso è molto interessante: mamma coniglio infatti afferma con decisione la sua volontà di farsi e trasformarsi per poter essere lì con il proprio figlio. Non si tratta infatti di un banale “attaccamento”, di un morboso attacco di “mammachioccite”, ma della statuaria e incrollabile verità che tutte le madri conoscono: tu potrai disconoscermi, figlio, rinnegarmi, fuggire, ma io sarò lì per te e ti cercherò, «Perché tu sei il mio coniglietto» (madri adottive, che verità!). Questo testo è, in fondo, un inno alla capacità delle madri di pensarsi e trasformarsi per essere quello di cui il figlio ha bisogno: la scalatrice, il giardiniere, il vento, l’albero…

«Ma dai allora tanto vale restare dove sono ed essere il tuo coniglietto»

Il finale divertente che sancisce la resa del figlio - che per una volta pare non volere l’ultima parola! - è la degna e necessaria risposta ad una domanda profonda del piccolo coprotagonista: sarai con me mamma?

Il piccolo, insomma, rassicurato in questa affermazione di se stesso - lui che può esistere e ad avere un’identità, nell’infanzia, solo vicino alla sua mamma -  può tranquillamente mettersi a mangiare una carota, tra le braccia della sua mamma.

Un ennesimo classico per l’infanzia (godibilissimo dai 2-3 anni) ricco di spunti e divertente come i libri di Margaret Wise Brown sanno essere!

P.S. Il dialogo fitto e neanche così celato con quello che sarà il bestseller dell’autrice americana (Buonanotte, luna) è evidente: voi avete colto tutti i dettagli?

P.P.S. Sapete perché anche in questo caso protagonista della storia sono dei conigli!? Beh, dovreste!

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Dove scappi coniglietto?, Harper Collins Margaret Wise Brown - Clement Hurd - Beatrice Masini (traduttrice) 32 pagine Anno 2020 Prezzo 12,00€ ISBN 9788869057694 Editore Harper Collins
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