Gatti per tutte le età - Scaffale Basso

Gatti per tutte le età – Scaffale Basso

Raccontare un gatto, a qualsiasi lettore si scelga di riferirsi, mantiene delle costanti che ribadiscono l’unicità di questi animali domestici ma indipendenti, affascinanti e perfidi… insomma unici.

I quattro libri di oggi rappresentano un esercizio mirato a mostrare come lo stesso tema, lo stesso protagonista, possa determinare dei cambiamenti nella struttura delle storie quando si consideri realmente il destinatario con le sue competenze e i suoi interessi.

Il primo libro che vi presento e scritto illustrato da Axel Scheffler, illustratore celeberrimo del Gruffalò, che ha realizzato una collana di cartonati per i più piccini. 

Licia la micia, riconoscibilissima per il tratto dell’illustratore, guida semplicemente e i suoi lettori (dai due anni) alla scoperta delle abitudini quotidiane di un gatto domestico, attraverso un testo descrittivo in rima.

«Lei è Licia ed è una micia 

con un bel pelo lucente, 

a due grandi occhi vivaci 

e fa le fusa allegramente»

Il libro cartonato permette delle animazioni che i bambini riusciranno facilmente ad attivare, poiché semplici e ben evidenziate.

Le illustrazioni realistiche mostrano una giornata di un gatto, tra i riposini sul cesto della biancheria vicino alla lavatrice e passeggiate in giardino, momenti di riflessione davanti alla finestra e scorribande notturne sui tetti.

Quattro tappe per 8 pagine e 16 versi, nulla più.

Il testo è puntuale e preciso: non si allontana dalla veridicità e non inventa nulla, ma si limita a descrivere con piacevolezza la quotidianità di un gatto di famiglia.

L’assenza di antropomorfismo, l’adesione alla realtà e lo sfondo riconoscibile del contesto soddisferanno le domande e le curiosità dei bambini più piccoli, rimanendo nel loro orizzonte di comprensione.

Saliamo un poco di età e cambiamo tipo di narrazione, addentrandoci in un grande silentbook a firma di Claire Lebourg, autrice della sua serie per i primi lettori Bris, che con Insieme tutto l’anno si cimenta in un albo di grandi dimensioni pienissimo di gatti.

La Lebourg immagina, infatti, una società di gatti e, scandendo la narrazione in quattro stagioni, mostra ai lettori diversi ambienti, abitati da gatti in questo caso trattati come personaggi antropomorfi.

Attraverso contesti che cambiano ogni pagina o doppia pagina, godiamo la vista una sorta di società civile felina, in cui i gatti si comportano come esseri umani… o quasi. Se infatti da una parte li vediamo inforcare biciclette, portare fasce con i bebè, battere alla casa… lo stereotipo del carattere del gatto emerge sottilmente in dettagli marginali, ma che non sfuggiranno agli occhi esperti dei padroni dei gatti: in ufficio ci sono gatti con topi in mano che pisolano sui sofà, al parco ci sono gatti che si arrampicano sulle cancellate, in libreria ci sono gatti accucciati sulle pile dei libri degli scaffali più bassi… lampi di felinità autentica!

Pagina dopo pagina, i lettori attraversano un mondo intero dalla sala da tè al treno, dalla casa di riposo al mercatino dell’usato, dal funerale al cinema, dall’orto condiviso fino alla spiaggia.

I bambini dai 4 anni potranno perdersi in queste pagine, brulicanti al punto giusto, immaginando piccole storie interne o che si legano lievemente tra le pagine, perché alcuni gatti ritornano nelle diverse scene.

La fiducia che viene data al lettore in questo caso fa leva sul desiderio che i bambini, ad una certa età, hanno di raccontare in prima persona, affidandosi alle immagini.

Un libro calmo che invita all’esplorazione silenziosa anche grazie alla palette dei beige che scorre lieve da una pagina all’altra e che lascia un tempo sereno e quieto ai lettori per muoversi, immaginare, raccontare.

Salendo un poco di età, non si può non fare la conoscenza con Elephi Pelephi, Famoso Gatto un Tempo Gattino (questo il suo nome per esteso!) nato dalla penna di Jean Stafford, scrittrice statunitense, premio Pulitzer nel 1979, che scrisse questo unico racconto per ragazzi: Elephi un gatto molto intelligente.

Quella della Stafford è una penna gustosissima, graffiante e ironica che ci regala un racconto affilato che si svolge nel corso di qualche giornata nevosa a New York. Al centro Elephi, un viziato e adorabile gatto che abita con una vecchia ricca coppia (soprannominati Cuckoo dal gatto «per la loro stranezza»), in un ricco appartamento sulla 5ª strada, servito e riverito dai suoi umani, da Madella, «l’addetta all’aspirapolvere», nonché da Walter il custode del palazzo.

Elephi trascorre le sue giornate abbattendo con grazia i libri rari del signor Cuckoo, scaraventando a terra soprammobili e oggetti rigorosamente preziosissimi (tagliacarte, fermacarte, portacenere, uova di marmo, uccelli di corno di mucca, giraffe in legno, maiali d’argento…), giocando a strattonare tende e tendine, balzando su felci e gerani e poi naturalmente piantando le unghie nelle sigarette in modo da renderle inutilizzabili, sedendo sull’articolo di fondo del giornale non appena il padrone di casa lo avesse aperto per leggerlo e affilando gli artigli forti e lunghi su ogni mobile di pregio della sala.

Dimenticavo. Naturalmente preoccupandosi di rubare preziosi oggetti a caso, nascondendoli nel suo ufficio sotto il divano.

«L’ufficio conteneva le sue varie cassette di sicurezza, dove erano conservati cellophane, tappi di sughero, sigarette bucate» e naturalmente guanti a caso!

Un gatto in piena regola, insomma.

L’acutezza incisiva e sottile della scrittura della Stafford impregna di ironia il racconto, incarnando perfettamente lo sguardo arguto e perfidamente affascinante dei gatti.

«Elephi, il gatto caritatevole, perse l’appetito. Dormiva meno di venti ore nell’arco delle ventiquattro»

Tuttavia, una sera poco prima di Natale, mentre è comodamente seduto a rimirare, dal bovindo del suo ricco appartamento all’ultimo piano, la neve che scende copiosa, Elephi rimane colpito dalla vicenda di una piccola automobile italiana che, bloccata dalla neve, viene abbandonata stizzosamente dal proprio proprietario.

«La macchina rimase lì, zitta immobile, stanca morta. La neve si ammucchiava sempre più fitta intorno alle ruote. Il vento ululava e il cielo cominciò a oscurarsi; malgrado il pelo che gli teneva caldo, Elephi rabbrividì. Sperò che prima di notte qualcuno arrivasse in soccorso della macchina. Era spaventoso venire abbandonati nella bufera»

Questo strano episodio colpisce Elephi a tal punto che decide di pianificare un piano di salvataggio che avrebbe avuto il doppio vantaggio di fargli ottenere compagnia, unica cosa che veramente gli mancava.

Come potete immaginare, il piano è in grande stile. Elephi, inscenando una fuga (gli era naturalmente vietatissimo sconfinare fuori dalla porta) riesce a far credere al portinaio che la macchina emersa dalla neve sia un regalo per i Cuckoo. Così Walter, attraverso l’ascensore di servizio, carica la macchinetta fino alla rimessa dell’ultimo piano dove abita Elephi e la sua coppia di umani.

Quello che si innesca immediatamente dopo è un gran subbuglio, dovuto alla scoperta dell’automobile, che porterà naturalmente i Cuckoo a rintracciare i legittimi proprietari, non prima che Elephi e Whitney – questo nome con cui il gatto nomina l’auto – possano dialogare e imparare qualcosa l’uno dall’altra.

Spettacolare l’uscita di scena di Whitney, calata con una rete dagli operai della squadra di emergenza di New York, è un vero evento per tutta la 5ª strada!

Questo eccentrico guaio fa sì che i Cuckoo che provvedano ad accogliere un gattino come compagnia per il nostro Elephi. Obiettivo raggiunto: ma avevate dubbi?

Il racconto, costellato dalle bellissime illustrazioni di Eric Blegvad trova la sua forza nella scrittura acuta, ironica e spiritosa che riesce a tratteggiare i pensieri, le cospirazioni e i comportamenti di Elephi in modo avventuroso, inaspettato e divertente! Una proposta per primi lettori davvero deliziosa.

Conclude questa panoramica di scritture sui gatti una proposta per gli adulti, pescata dall’editore L’ippocampo direttamente dalla produzione di Émile Zola, romanziere naturalista. Tra i suoi molti scritti in forma di racconto figura infatti anche Il paradiso dei gatti che narra in prima persona le vicende di un benestante gatto d’Angora che vive a Parigi in una sfavillante dimora, coccolato e vezzeggiato come un vero pascià, e che decide di andare ad esplorare la libertà dei tetti parigini, immaginandola ben più romantica di quanto essa sia.

Sfuggito dalla finestra, inopportunamente lasciata aperta dalla cuoca, il gatto – di cui non sapremo mai il nome – incontra alcuni randagi che lo inizieranno alle gioie dei tetti splendenti sotto la luce del mattino, ma anche ai dolori di una vita “alla giornata” senza pasti assicurati e costantemente allerta.

Bastano ventiquattro ore di questa vita libera a determinare un ripensamento del grosso gatto blu:

«“Maledetta strada, maledetta libertà! E quanto rimpiangevo la mia prigione!”»

Eppure di fronte alla proposta al randagio di condividere la vita in casa, la replica sarà netta:

«“Zitto, stupido! Io ci morirei tra le tue delicate comodità. […] I gatti di strada non svenderebbero mai la libertà per qualche pezzo di polmone e un cuscino di piume. Addio!”»

Questa albo è spettacolare per le illustrazioni di Timothèe LeVèel che rendono vivo l’universo simbolico, feroce e amaro di Zola che oltre ai gatti non si esime di parlarci dell’umanità come la vide lui.

«“Vedete, mio caro padrone, la vera felicità, il paradiso, è essere rinchiusi e picchiati in una stanza dove c’è un po’ di carne. Parlo per i gatti”»

Un libro per adulti collezionisti e per estimatori di Zola.

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