Aspettarsi qualcosa - Scaffale Basso

Aspettarsi qualcosa – Scaffale Basso

Trovare una narrazione breve, che possa ugualmente essere accessibile e interessare lettori che iniziano avviarsi verso la conquista dell’autonomia nella lettura non è facile. Il mondo interiore dei bambini di 6-7 anni è complesso e il loro sguardo sul mondo ha già una certa articolazione. Purtroppo però conciliare le competenze di lettura in acquisizione e domande e curiosità ben più sviluppate è difficile. La scelta più comoda è la semplificazione e non è raro addentrarsi in una storia per primi lettori con l’impressione di intuire immediatamente come andrà finire. Non è solo una questione di prevedibilità, ma l’incapacità a creare attesa e, quindi, coinvolgimento del lettore. Come ci ricorda Beatrice Solinas Donghi, «perché un racconto regga non è sempre necessario che il lettore o ascoltatore venga sorpreso; […] è indispensabile, invece, che egli venga ripetutamente indotto ad aspettarsi qualcosa».

C’è chi ci riesce.

Muffa Truffa e Spadaccino è un racconto lungo della rodata coppia Alice Keller e Veronica Truttero all’interno della collana Prime letture di Sinnos. Il libro, stampato in stampatello maiuscolo e ampiamente illustrato, ha una trama inaspettata nel suo svolgersi garbato. La Keller istituisce un curioso parallelo tra i cuccioli di una famiglia di conigli e i fratelli di una famiglia umana che vive in una casa in campagna e, intrecciando la quotidianità dei protagonisti, permetterà che avvenga un incontro in una notte misteriosa e magica. Lo spazio della notte e di quelle zone liminari tra il sogno e la veglia è spesso percorso dalla Keller che lo racconta con sospensione e magia. La narrazione è ben strutturata e ogni elemento è ben inserito nell’economia generale del testo, e se forse il lettore prevede che i due gruppi di bambini si incontrino, tuttavia rimane l’attesa di scoprire come, poiché la relazione appare impossibile nella realtà.  C’è un buon equilibrio tra dialoghi e parti descrittive e questo dona al testo una levità e nello stesso tempo un ritmo che permette ai bambini di non perdersi di lungaggini e di rimanere ancorati dentro la storia.

Che cos’è il pacco misterioso recapitato alla casa dei bambini? Riuscirà l’incursione notturna dei conigli nella stanza dei giochi? Se ne accorgerà qualcuno?

Le immagini della Truttero, che occupano ampie porzioni della pagina, supportano il lettore con un livello descrittivo ma inseriscono un ordito di dettagli che arricchisce la comprensione della parola. Come potranno i coniglietti dai giacchini che tanto ricordano Peter (coniglio) e la comunità animale della campagna a incontrarsi con i bambini umani? Cosa accadrà? Non sarà stato tutto un sogno? Una proposta sorprendente e avventurosa.

Maestre della creazione di meccanismi di attesa sono sempre state le fiabe e le narrazioni orali, il cui successo (in termini di ascolto e di attenzione) era basato sul coinvolgimento del pubblico. Quentin Gréban con Fin qui tutto bene riprende gli andamenti cumulativi delle storie orali per comporre due brevi storie ambientale in un universo che ricorda quello di Aladino e de Le mille e una notte. Il lettore ci mette poco a riconoscere la struttura narrativa che procede in crescendo, ma quello che desta interesse è la capacità di creare attesa sul cosa accadrà dopo. L’innesco della storia è il volo impalpabile e disordinato di una farfalla blu che fa cadere un’arancia.

«“Fin qui tutto bene” direte voi… Sì, ma ascoltate il resto!»

L’invito, ripetuto ritmicamente nel testo, è un invito e una promessa.

A cascata, questo evento crea una serie di altri eventi che diventano anche illustrativamente sempre più imponenti e catastrofici fino a arrivare a toccare il gran sultano che, naturalmente, non vede l’ora di utilizzare la sua saggezza e il suo potere per ristabilire l’ordine. Per farlo la strada viene ripercorsa a ritroso fino a tornare alla farfalla e all’arancia, con una inevitabile punizione esemplare per l’arancia… e una inevitabile risata del lettore davanti all’evidente sproporzione e assurdità della situazione.

Stesso canovaccio appare anche nella seconda storia accolta nel volumetto, La strada dei cocomeri, che immagina una storia d’amore tra Sissum e una ragazza affascinante dai capelli corvini come le sue meravigliose capre abissine. Il percorso dei lettori coincide con quello di Sissum per raggiungere la sua amata. Partito con dieci cocomeri in testa, dono che immagina gradito, il protagonista progressivamente dovrà disfarsene in cambio di una mucca e poi di un dromedario e poi di un elefante… fino a che sarà costretto a disfarsi anche dell’ultimo cocomero. Questo climax che coincide con il progressivo ingrandirsi dei personaggi coinvolti, si trasforma in una vera e propria torre che ricorda i musicanti di Brema. Non ci sono discorsi diretti, ma la scrittura si concentra sui pensieri arrovellati che guidano Sissum nel suo viaggio che, svolta dopo svolta, crea un’attesa che viene continuamente rinnovata dall’originalità delle soluzioni. Le illustrazioni di Gréban sono accurate e ci catapultano in un mondo magico e orientale di forte suggestione.

Due libri diversi che nella gestione delle aspettative dei lettori riescono in modo efficace a raggiungere e a parlare ai loro lettori, coinvolgendoli pur senza banalizzare i loro tentativi, magari anche impacciati, di lettura.

Fin qui tutto bene! Quentin Gréban - Mario Sala Gallini (traduzione) 80 pagine Anno 2025 Prezzo 12,00€ ISBN 9788883626692 Editore Babalibri
Muffa, Truffa e Spadaccino Alice Keller - Veronica Truttero 64 pagine Anno 2025 Prezzo 10,00€ ISBN 9788876096334 Editore Sinnos
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