Sto guardando in questo periodo, nei ritagli di tempo e con una diluizione quasi imbarazzante Midnight Diner – Tokyo Stories, una bellissima serie su Netflix tratta da un celebre manga di Abe Yaro, La locanda di mezzanotte.

Il manga e la serie raccontano di un piccolo locale che, in un vicoletto di Shinjuku, nella vecchia Tokyo, all’ombra dei grandi svettanti luccicanti grattacieli, apre i battenti a mezzanotte e chiude alle sette del mattino, per accogliere, confortare e ritemprare chiunque lavori, mangi e viva di notte. 

Sul menù c’è un solo piatto, ma lo chef preparerà loro qualunque cosa chiedano, se ha gli ingredienti a disposizione.

Questa luogo offre del cibo, ma poi, di fatto, raccoglie e ascolta tutte le storie degli avventori che condividono tra una zuppa e uno stufato gioie dolori della propria esistenza.

Non è nuovo questo scenario alle narrazioni giapponesi, basti pensare alla magia e agli incantamenti legati al cibo nel celeberrimo lungometraggio di Hayao Miyazaki, La città incantata, che racconta ugualmente di un luogo che prende vita solo di notte e che accoglie gli spiriti.

Simile e suggestivo allo stesso modo è Spuntino di mezzanotte, un libro uscito da poco a firma di Eric Fan e Dena Seiferling.

Questa narrazione si innesta sul grande universo simbolico del cibo, come fonte e forma di cura, ma inserisce - così come accade ne La città incantata, dove i genitori da mangiatori, rischiano di divenire cibo - l’ambivalenza insita nell’atto del nutrirsi (mangiare o essere mangiato? Pensate alle fiabe!), che ci viene suggerita chiaramente fin dalla copertina, dalla quale il volto magnetico e inquietante di un barbagianni osserva i lettori, ma forse scruta il piccolo topo di spalle, in piedi sopra al titolo.

Eric Fan, mezza anima dei Fan Brother, affida in questo caso la sua storia alle illustrazioni di Dena Seiferling, che, tuttavia, con la sua arte si intona alle ambientazioni in bianco e nero e nei toni delle sfumature di grigio, che caratterizzano le storie dei Fan Brother.

«Clippete cloppete, zoccoli e ruote / la luna illumina le strade vuote»

Questa bellissima storia notturna si apre sulla strada vuota di una città addormentata, in cui approda, carico di lucine e stelle, un bianco cavallo che traina un carrozzone che ricorda quelli del circo.

La città dorme, sono poche le creature al lavoro, tra queste un topino spazzino che, nel buio della notte, è testimone di questa epifania, insieme a qualche spirito che sosta sugli usci.

Tuttavia, poco dopo, l’avvento di questo carretto che si rivela un ristoro è notato anche da tutti i facoltosi animali (tassi, volpi, istrici…) che stanno uscendo da una serata a teatro.

Il punto di vista si sposta all’interno e gli avventori appaiono, da qui, esattamente come gli spiriti di Miyazaki: tenui ombre in attesa. Dentro un barbagianni dall’espressione imperscrutabile è ai fornelli. Cucina.

«Con l’acquolina che riempie la bocca / si ascolta il mestolo che batte e rintocca»

Arrivano clienti di ogni tipo: c’è chi ha fretta, c’è chi corre, c’è chi sosta per raccontare qualcosa, chi si allontana trascinato dagli eventi…per ognuno c’è un piatto  speciale, su misura: c’è il prosciutto per la volpe, un panino ripieno di tutto per il tasso, dodici uova per le falene, peperoni e salsicce per i pipistrelli …

«Dolci biscotti latte bollente / c’è una delizia per ogni cliente»

Poi la notte volge al termine e il barbagianni si affaccia, forse stanco, all’uscio del suo ristoro ed è allora che in una tavola sottilmente inquietante, vediamo riapparire il topino: la grandezza dell’occhio “orientale” - direbbe Giovanna Zoboli - scruta il topo esausto, provato dai morsi della fame.

Segue un invito e i lettori si ritrovano d’un tratto su di un crinale, indecisi se dare fiducia a quel che hanno visto fino ad ora o sei in fondo immaginare che il topo finirà per essere il cibo del barbagianni…

Non vi svelo il finale, che è un tripudio di intimità.

L’albo è completamente illustrato nei toni scuri, seppiati direi, illuminati da gialli tenui e da tocchi di rosa cipria, gentili, che illuminano un poco le lingue ma anche le guance dei protagonisti. In realtà, soffermandosi a guardare, i colori sottesi al filtro seppiato sono moltissimi: riconosciamo azzurri, verdi, rosa, rossi… La luce calda dei lumi, delle lampade, delle candele, delle lucine, delle stelle si occupa di creare una tridimensionali avvolgente, quasi circolare. E il tratto pastoso del disegno è come se mescolasse luci, profumi e movimenti.

Il testo in rima, molto semplice firmato da Chiara Carminati dà il tocco finale ad un bel libro.

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Spuntino di mezzanotte Eric Fan - Dena Seiferling - Chiara Carminati (traduttrice) 48 pagine Anno 2022 Prezzo 16,00€ ISBN 9791259960597 Editore Terredimezzo
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