Quella che vi presento oggi è una proposta per la festa della mamma che racconta il viaggio nel tempo che costruisce una coppia e una famiglia.

Un tempo per tutto di Christian Demilly e Laurent Moreau racconta infatti la storia di una coppia: non un libro quindi prettamente per la mamma, ma un libro sulla vita e anche sull’essere madre che è una tappa all’interno di un viaggio molto più vasto!

«C’è un tempo per tutto…C’è un tempo per seminare e un tempo per raccogliere. C’è un tempo per discutere e un tempo per amarsi»

Il testo dell’autore francese è molto semplice e ripetitivo (bellissimo anche il lettering),  una sorta di anafora martellante, che racconta ed elenca attraverso i verbi, usati ora metaforicamente ora no, (raccogliere, discutere, amare…) momenti della vita che spesso sembrano in contraddizione, ma che invece fanno parte della vita per quella che è. Il lessico può essere usato in termini denotativi o connotativi, sono le immagini a raccontarcelo nella loro distanza e nel loro non voler mai essere descrittive.

Gli antonimi (i contrari) che la lingua crea sono dunque solo apparenti e le immagini di Laurent Moreau riescono con i loro colori, il loro realismo e la loro sinteticità formale a tenere dentro entrambi i poli di opposizione, in un gioco di lettura multipla dell’immagine.

«C’è un tempo per fermarsi e un tempo per andare avanti»

Un tempo che tiene dentro due scelte di movimento opposte: come la donna e l’uomo che si guardano, nel mezzo di un’acqua illuminata solo dai riflessi multicolori delle forme liquide delle piante; si guardano ma, nella staticità dell’illustrazione che è ferma, vediamo tutta la potenzialità di una corsa verso l’altro. Fermi e in movimento.

La storia di due innamorati è piena di momenti per disfare e ricucire, i cui contorni si confondono in un abbraccio, di momenti per perdere e per cercare, per tacere e per parlare, per piangere e per ridere… momenti che spesso sono un solo momento.

È nel tempo «per chiudere» e «per aprire» che ci accorgiamo che la donna attende un figlio. L’andamento della storia non varia, i verbi utilizzati per raccontare l’avanzare del tempo non diventano specifici dell’attesa del bambino, sono le immagini a comunicarci questo cambiamento, le dinamiche invece continuano essere quelle di una coppia.

«C’è un tempo per dimenticare e un tempo per ricordare. C’è un tempo per conservare e un tempo per gettare»

A volte le immagini sfuggono alla relazione con il testo, lasciando uno spazio vuoto per il pensiero personale e per la lettura ora delle immagini, ora delle parole: il parto, ad esempio, viene descritto come il tempo della pace e il tempo della guerra.

Solo quando il bambino si trova finalmente tra le braccia del suo papà e della sua mamma, il testo varia la sua struttura, virando verso una descrizione che non è più antitetica, ma quasi accumulativa. Il tempo recupera la sua dimensione cronologica e inizia a spaziare nel passato e nel futuro (notate i tempi verbali): 

«c’è il tempo che fa; il tempo che passa, il tempo che servirebbe e il tempo che servirà…»

Bellissima la chiusura - che non vi anticipo - ma che mi hai ricordato una frase che mio papà ripete spesso : ad ogni giorno basta la sua pena!

Il mondo è grande, bello, coloratissimo - come nelle immagini di Laurent Moreau - vivi l’istante.

Un libro per adulti, mamme, papà.

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Un tempo per tutto Christian Demilly - Laurent Moreau 40 pagine Anno 2020 Prezzo 14,00€ ISBN 9788829600755 Editore Emme edizioni
Commenti
13 Agosto 2022
Maria

Grazie di questa osservazione! Anche io sono anchdata con la mente lì!

12 Agosto 2022
Maria Elena

*2300 anni

12 Agosto 2022
Maria Elena

Errata corrige. Il libro del Qohelet ha circa 2300. Un evergreen 🙂

11 Agosto 2022
Maria Elena

Impossibile non riconoscere in queste righe l’eco del libro del Qohelet scritto circa 5000 anni fa. Lo leggerò senz’altro con molta curiosità. Grazie

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