L’ultimo libro di Antonella Abbatiello, Nel giardino, mi ha colpito per l’accostamento che mi ha suggerito con Matisse e con il suo “dipingere con le forbici”. La tecnica del collage su carta, le figure semplificate, le campiture omogenee per produrre quadri impressivi e, sebbene astratti, molto riconoscibili e realistici, sono tratti stilistici che ritroviamo in questo volume nuovissimo.

Nel giardino è così: un libretto, piccolo, quadrato e cartonato che si rivolge ai piccini più piccini - sicuramente nel suo apparato illustrativo - con immagini sbozzate dai ritagli e forme essenziali, colori e sfondi luminosi e in contrasto insieme a semplici ma non prevedibili parole, saldamente poste al centro di pagine colorate piattamente. Parola, da una parte, e immagine, d’altra, e tanto spazio per intuire, immaginare, raccontare il legame suono-significato-oggetto.

Il legame è descrittivo, ma non siamo di fronte ad un semplice immaginario, l’autrice infatti struttura delle brevi sequenze, introducendo elementi diversi dal nome-soggetto che introducono le categorie di tempo (quando?), modo (come?) e luogo (dove?) e presuppongono la capacità di riconoscere legami complessi come causa-effetto.

Accanto infatti a sequenze semplici come «mela melo collina» o «bruco farfalla» ci sono sequenze più complesse come «semi radici sole spunta germoglio fiore girasole d’estate casetta di notte». Il verbo declinato (spunta) e i sintagmi preposizionali (d’estate, di notte) allontanano da quell’astrazione ferma degli immaginari che chiedono di essere guardati, pagina per pagina, ma si sviluppa in una narrazione, anche se la rarefazione sintattica impedisce di riconoscere in modo indiscutibile la progressione e lo sviluppo narrativo. Le diverse sequenze immediatamente riconoscibili non sono segnate in alcun modo e la stessa autrice potrebbe aver pensato la progressione in un senso complessivo diverso da quello che ho intuito io. Ad esempio in «bruco farfalla nuvoloni piove funghi ciuffo foglia carciofi fiorisce rigogliosa sorelle coccinelle» io identifico 3 sequenze diverse (bruco farfalla / nuvoloni…rigogliosa/ sorelle coccinelle), i legami tra le stesse sono tutti da inventare e ognuno può scegliere liberamente dove soffermarsi lungo il testo.

Questo probabilmente da una parte rende difficoltosa la comprensione dei più piccoli (non il verbo declinato, quanto piuttosto i sintagmi preposizionali), dall’altra lascia molta libertà interpretativa e narrativa: chi ha detto che quello che ho letto io sia la versione “esatta”?. Si parte da una mela e si arriva in un giardino, in mezzo è un voltarsi continuamente interrotto, quasi seguendo lo sguardo di un bambino che osservi il mondo intorno a sé.

Non vorrei però che pensaste che il libro nella sua interezza sia astratto, difficile e astruso, perché le immagini sintetiche sono molto realistiche nel riprodurre le linee e le forme degli oggetti ritratti e i bambini ne sono profondamente attratti: Hutai (2 anni) segue i contorni delle figure, gioca con i movimenti interni delle forme… Offrire ai bambini una lettura probabilmente spiazzante a tratti, dà loro l’opportunità di lanciare nel proprio pensiero ponti di significato inediti di cui difficilmente avremo documentazione, ma che immagino molto ricchi.

Un piccolo libro che gioca con i volumi, le forme e l’arte (perché no!?) e che lascia molto spazio perché si possa ragionare, immaginare e raccontare la propria storia nell'orizzonte di un giardino.

Nel giardino
Antonella Abbatiello

64 pagine
Anno: 2017

Prezzo: 16,00 €
ISBN: 9788898523771

Topipittori editore

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