Arrivo con una proposta per Halloween che, in realtà, è una vecchia conoscenza. Anselmo Roveda e Marco Paci, infatti, per Il giralangolo hanno curato diversi volumi della collana Circolo dei viaggiatori e degli esploratori, volumi che mi sono sempre sembrati interessanti come possibilità di introdurre lettori poco avvezzi a letture più strutturate. La peculiarità di questi libri è infatti di essere costituiti da una silloge di estratti selezionati, curati e raccolti secondo un tema che può poi rilanciare nella lettura più ampia dei romanzi considerati.
Il primo volume era un atlante geografico di luoghi immaginati da Salgari, seguito da L’Atlante dei luoghi immaginati e da L’Atlante dei viaggi straordinari e degli inconsueti mezzi di trasporto per compierli, dedicato ai romanzi di Jules Verne.
L’Altlante dei mostri e degli spaventi è, invece, un’antologia che raccoglie estratti da storie dell’orrore, fiabe e leggende di origini diverse. All’interno del volume trovano spazio sia gli antecedenti storici del genere horror, come il romanzo vittoriano e gotico, ma anche alcune fiabe e leggende che dell’horror sono le antenate, in quanto prime depositarie dell’elemento perturbante che ha sempre fatto parte della narrazione orale. Abbiamo dunque Cenerentola dei fratelli Grimm, Barbablù di Charles Perrault, accanto a Il dottor Jekyll e Mr. Hyde di Stevenson, Dracula di Bram Stoker e Frankenstein di Mary Shelley.
I testi (16) sono stati estrapolati in modo intelligente e lasciano nel lettore un senso di sospensione che invita ad ampliare le letture, raggiungendo il testo originale.
«Il nosferatu non muore del proprio morso, ma ne vive, e vi acquista una forza nuova. Il Vampiro che noi combattiamo ha la forza di venti uomini insieme. Si aiuta con la negromanzia, che significa, secondo l'etimologia della parola, la Scienza dei morti; e tutti i morti che furono avvicinati da lui obbediscono al suo comando. È un vero Dèmone. Può assumere certe apparenze e svaporare come una nube. Come agire per distruggerlo? Dove prenderlo? Il compito è rude, la lotta può essere tragica. Io son vecchio e non importa; ma voi che siete giovani oserete affrontarlo?»
Addentarsi nel genere horror, estrapolando un brano dal romanzo intero, naturalmente, toglie quel senso di tensione disturbante e che è peculiare di questo genere. L’orrore gioca con i climax, costruiti sottilmente lungo tutta la parabola della narrazione, e questo non è percepibile nei brani estratti, che però riescono a selezionare un momento descrittivo della creatura o dell’attimo orrorifico. Componente non trascurabile e davvero ben fatta è l’apparato illustrativo di Marco Paci che accompagna ampiamente i testi, ampliando le atmosfere cupe, macabre e misteriose che contribuiscono a far nascere la curiosità che la parola
Questa collana si riconferma una proposta “ponte” con delle potenzialità.
