Quello che si respirava nella villetta dove abitavo prima di sposarmi nel periodo natalizio era un’atmosfera sospesa e forse un po’ magica. Oltre al presepe, le luci, il camino acceso, la sala si riempiva del profumo dei cibi che mia mamma preparava in quantità pantagrueliche in cucina fin dalle 6 del mattino, alla cui quantità contribuiva anche la nonna Maria con i dolci della sua terra (Napoli). In quei giorni arrivavano dalla Toscana gli zii: era sempre una festa. Io ricordo gli odori (la colonia alla lavanda della zia, il profumo dolce dello zio), ma anche gli abbracci (si affondava nella zia e quasi si aveva il terrore di spezzare le ossa dello zio), i regali, le caramelle… C’era sempre confusione: il nonno che abitava con noi intavolava chiacchiere infinite, la porta di ingresso si apriva di continuo tra folate di aria gelida e reprimende del papà, il giardino era invaso da cassette di frutta che non trovavano posto nel frigo congestionato, la sera era di rigore la camomilla, la colazione prevedeva brioches appena sfornate, i pomeriggi si consumavano tra film della Disney e partite infinite a tombola, le volte che si salivano e scendevano le scale bastavano a tenerti in forma per i successivi 100 Natali, le lucine del presepe sempre accese anche a notte profonda. In quei giorni capitava che la “stanza delle femmine” venisse ceduta agli zii, e così, in una ritrovata prossimità, io mia sorella e mio fratello ci ritrovavamo a dormire nella stessa stanza, su brandine e letti incastrati tra di loro che nemmeno il Tetris. Ricordo alcune notti nel buio e nel silenzio della notte fonda, ritmato solo dal respiro dei miei fratelli a sfogliare incantata libri appena ricevuti in regalo, una pace serena ed eccitata di chi è stanco ed eccitato… felice.

Questa stessa atmosfera sospesa che tanto conforta il mio immaginario l’ho ritrovata in un libro che potrete leggere ai vostri bambini, sussurrando loro le parole, sotto il vostro piumone: Mentre tutti dormono di Astrid Lindgren.

La celeberrima autrice svedese racconta personalmente, come solo lei sa fare, la tradizione mitologica del tomte, attraverso 32 pagine silenziose, ovattate dal pesante manto di neve e riscaldate dal giallo tepore di una lanterna. Tradizione vuole che questo gnomo vegli sulle fattorie e ogni sera - che potrebbe essere una qualsiasi notte invernale ma che vi sembrerà certo quella di Natale - esca furtivo, lasciando piccole impronte sulla neve fresca.

«Prima va nella stalla delle mucche, dove c’è buio e caldo. Le mucche sono nei loro recinti e sognano di pascolare all’aperto d’estate. Il tomte parla con loro nella lingua degli gnomi, una lingua semplice e silenziosa che le mucche comprendono».

Tra il gelo e il calore, per il tomte vegliare significa prendersi cura con la voce e con carezze pesanti di ogni creatura. Ad ognuna dedica del tempo prezioso e gratuito, su ognuna appoggia le sue mani rugose e pesanti, per ognuno  ha parole personali e di conforto. Il cavallo, le galline, il cane… gli animali lo accolgono silenziosi ma desti, con la naturalezza con cui si accetta una carezza. È il calore di un affetto profondo ad imprimere la propria traccia, di quell’affetto che non vuole nulla in cambio e che tutto dona. Il giro si conclude in casa,: anche gli umani gli sono stati affidati, per loro c’è la discrezione di uno sguardo e un leggero tocco sulle pesanti coperte.

«C’è un grande silenzio nella casa degli umani. Loro di notte dormono e non sanno che lo gnomo guardiano è lì, nella loro casa… Il tomte si avvicina in punta di piedi al letto dei bambini e si ferma per un po’ a guardare.

Ah, se una volta si svegliassero, che gioia sarebbe!

Parlerei con loro nella lingua degli gnomi, 

che ogni bambino comprendere potrebbe.

I bambini, però, tutti lo sanno, 

di notte dormono, solo questo fanno.»

E quando stanco del lavoro, quasi meditabondo si infila la camicia da notte e si corica sotto le coperte con un libro tra le mani e un gatto acciambellato sulla pancia, abbiamo l’impressione che ci sia qualcun’altro a vegliare anche su di lui…

Una bella storia su un “angelo custode” nordico che riscalderà i cuori di tutti attraverso ritmi lenti, parole pesate ed essenziali. Kitty Crowther, di orgini anglo-svedesi, accorda il suo brulicante mondo ai ritmi lenti di questa notte di neve e ci riesce perfettamente, donando un’intimità calda e mai fredda di ogni spazio e gesto. Le rughe del volto del tomte quasi riprendono i tratti brevi che l’illustratrice usa per definire la profondità e la trama delle superfici. Le mani sono splendide: si vorrebbe averle appoggiate sul capo!

Un libro ideale da regalare a primi lettori che godranno di una bellissima storia senza annoiarsi, ma anche un libro per condividere momenti magici insieme ai più piccoli.

Mentre tutti dormono
Astrid Lindgren - Kitty Crowther - Roberta Colonna Dahlman (traduttrice)

32 pagine
Anno: 2015

Prezzo: 15,00 €
ISBN: 9788861030633

Il gioco di leggere editore

 

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