Il libro di oggi è un libro pauroso ed è scritto da Sean Taylor e illustrato Jean Jullien… mi correggo: il libro di oggi tenta con tutte le sue forze di fare paura, ma è scritto da Sean Taylor e illustrato da Jean Jullien e alla fine… fa genialmente molto ridere! (Se non conoscete Jean Jullien vi do un assaggio qui).

Andiamo con ordine. Il titolo di una delle ultime uscite di Lapis è Voglio entrare in una storia di paura: a dichiararlo con enfasi e braccia aperte è un mostrino sdentato di color viola che campeggia sulla copertina di questo albo dalle grandi dimensioni.

Il testo è tutto dialogato in doppio colore: in nero il lettore, in viola il piccolo mostro.

«Ciao, Piccolo Mostro. Cosa vuoi fare oggi? Posso entrare in una storia di paura?»

L’entusiamo con cui il piccino vuole catapultarsi in una storia di paura è lo stesso dei 3/4enni che in questo periodo inneggiano alle storie di mostri, fantasmi e scheletri, salvo poi non dormire per notti intere. Non appena il lettore-narratore acconsente ecco che il piccino violetto si trova catapultato in un bosco buio e spaventoso, davanti ad una terrificante casa abbandonata:

«Oh, mamma mia!»

«Fa troppa paura? Mmm… Forse sì. Allora che ne diresti di una semplice casa abbandonata? Mi sembra meglio!».

Le negoziazione percorre le pagine con il mostrino che vorrebbe una storia di paura…ma forse no, che vorrebbe streghe spaventose… ma forse no! «Oh, santa polpetta!».

Non dovete, però, immaginare una trama immutata pagina dopo pagina, la vicenda evolve: ad un certo punto il narratore propone al mostrino di essere lui lo spauracchio della storia: «Ora sì che mi diverto…». Riuscirà il piccolo mostro a far paura alla strega? «COSA?! Senti. E se cambiassimo la storia e la facessimo diventare DA RIDERE?». Sarà facilissimo a questo punto spaventare uno scimmiotto! Ma se l’amico «mega-gigante» è lì accanto?

«A meno che… A meno che… che cosa? Piccolo Mostro? Ehi… va tutto bene?».

Piccolo mostro scompare, con la faccia furbetta… il finale naturalmente è tutto da ridere!

La narrazione dialogata, manco a dirlo, è perfetta per la lettura ad alta voce. La struttura giocosa del libro che scherza con la dimensione narrativa e quella reale, con il “dentro” e il “fuori” crea quella rassicurante distanza che lascia i mostri e la paura un in luogo circoscritto, ma nello stesso tempo coinvolge gli ascoltatori, interpellandoli quasi in prima persona. Il mostrino diventa un alter-ego convincente del piccolo ascoltatore, si fa portavoce delle sensazioni e dei disagi dei bambini quando effettivamente si trovano in situazioni classicamente paurose. Il testo se non bastasse è esilarante e dosa con sapienza, pause, reazioni, silenzi (grazie anche ad un ben pensato lavoro di lettering!) fino alla soluzione finale.

Delle illustrazioni di Jean Jullien cosa possiamo dire: sono geniali! I primi piani del protagonista che si alternano alle tavole in cui il mostrino è “immerso” nella storia sono tutte differenti e mostrano una capacità di cogliere le sfumature delle reazioni e dei sentimenti davvero impressionante: viene voglia di mimarle! I gesti, le pupille, la posizione della testa e dei piedi sono più che eloquenti: preoccupazione, frustrazione, paura, panico, speranza… tutto però su una base di candore infantile che conquista dal primo sguardo.

Le tavole doppie regalano allo stesso modo una buona dose di suspense e brividi che con molta coerenza raccontano in sequenza uno spazio e una storia unica. È questo filo che mai si interrompe e che lega la “storia di paura” che permette la completa riuscita del colpo di scena finale.

Un libro ideale, ironico e divertente che in questo periodo, se state pensando a storie di paura, proprio non può mancare sullo scaffale!

Voglio entrare in una storia di paura
Sean Taylor - Jean Jullien - Sara Marconi (traduttrice)

52 pagine
Anno: 2017

Prezzo: 13,80 €
ISBN: 9788878745537

Lapis editore

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Commenti
6 Novembre 2017
Maria

Concordo!!

31 Ottobre 2017
Gomitoliamo Blog

La tematica della paura trattata con il sorriso. Libro per bambini (e non solo) davvero geniale! Grazie 🙂

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