Raccogliere ciò che la natura abbandona quasi fosse uno scarto ha qualcosa di doloroso, ma anche di mistico e di profondamente speranzoso, soprattutto se chi raccoglie riesce a rendere nuovi e speciali quegli oggetti.

Alla Bologna Children’s Book Fair ho conosciuto, con mio marito, Sunkyung Cho 조선경, artista coreano autore del libro che ci siamo regalati This is not a stone, più che un libro un oggetto d’arte. Sunkyung Cho ha raccolto personalmente più di 2000 sassi levigati dal mare, tra tutti questi 500 sono diventati il cuore di altrettanti libri intitolati in modo significativo This is not a stone: “non è una pietra quella che vedi” e allora che cos’è? Pagina dopo pagina l’artista coreano ci sfida a guardare con occhi diversi e a immedesimarci in uno sguardo che è stato suo e gli ha dettato parole che potrebbero sembrare quanto meno originali: «è un pezzo d’oro, è argento… è …».È quasi inevitabile prendere tra le mani il sasso , rigirarlo, osservarlo attentamente, riporlo, avvicinarlo, allontanarlo, accarezzarlo, annusarlo… e poi incominciare ad immaginare. Non è niente più di un sasso (il nostro è lucido, bozzoloso, picchiettato, sfumato, grigio), chi si accorge dei sassi che incontra? Chi pensa che un ciottolo nero in riva al mare possa essere qualcosa di più del niente?

Sunkyung Cho non solo si è accorto di quel ciottolo, non solo l’ha raccolto, ma se n’è preso cura e lo ha reso un’opera d’arte unica.

Un’altra storia eccezionale e molto similare è quella di Nicolas Khoury, artista siriano ma italiano d’adozione, al centro di un albo appena uscito per i tipi di Kite che ne rilegge liberamente l’arte e la storia attraverso le parole e i ricordi visivi di un’altra Khoury (forse la nipote?): È un segreto.

Tutto incomincia con un ricordo: «In soffitta ho trovato una vecchia scatola impolverata. Dentro ci sono le fotografie di un’estate lontana. Ricordo che quell’estate ero dai nonni al mare». La piccina vede una notte, o più probabilmente una mattina molto presto, il nonno uscire e dirigersi verso la spiaggia, al ritorno misteriosamente il nonno si rintana nel suo studio.

«Più tardi, quando è uscito, ho provato a chiedergli dov’era stato quella notte e lui mi ha risposto: è un segreto!». Poi un giorno, complice una distrazione, la porta dello studio del nonno rimane aperta e la piccola scopre una collezione di piccoli frammenti di colore rigorosamente custoditi in scatole che riempiono la stanza fino al soffitto. Poi una notte il nonno invita la piccina a partecipare al suo segreto: i due si dirigono alla spiaggia, in riva al mare, «ogni tanto i suoi occhi si illuminavano e si chinava a raccogliere qualcosa di piccolissimo che sciacquava nell’acqua e poi rimetteva in tasca. Erano pezzetti di conchiglie, di tutte le forme e i colori, rotte dalle persone che distrattamente ci camminavano sopra durante il giorno».

Quel momento così intimo con il nonno diventa l’alveo della scoperta della bellezza celata nelle piccole cose: piume, alghe luccicante, rametti, granchi nascosti… 

Poi il nonno le mostra una sacca piena di conchiglie, «alcune grandi come le mie mani, altre piccole come granelli di sabbia e ognuna aveva un disegno diverso… Per ognuna di loro il nonno aveva delle belle parole. Guarda, questa ha dei disegni che sembrano montagne innevate! Quale artista le avrà dipinte? Questa sembra una farfalla con le ali aperte». Ma cosa ci farà mai il nonno con tutti i frammenti colorati delle conchiglie e con tutte le conchiglie? Eccolo il vero segreto! La narrazione scorre svelta tra le pagine, pochi dialoghi, molte descrizioni: un testo essenziale.

La tecnica pastosa scelta da Sarah Khoury per illustrare il testo comunica esattamente quel calore impregnato di terra e natura che compenetra la storia di Nicolas Khoury, la sua passione e la sua arte effimera. Un’arte che nasce dallo stupore per i piccoli dettagli nascosti tra le pieghe della realtà, un’arte che non si fissa, ma che è principalmente celebrazione del creato e amore per le creature, rotte o frantumate che siano.

Non so se sia frutto di psicologia spicciola pensare che gli artisti provati da qualche dolore particolarmente grande (Nicolas Khoury fu perseguitato e dovette fuggire con la sua famiglia, cambiare Paese, casa…) siano più sensibili alla bellezza persa nei frammenti di oggetti rotti, minuscoli o semplicemente invisibili ai più. In ogni caso quello che io desidero è appropriarmi di uno sguardo come questo che nel sasso o nella scheggia della conchiglia riesce a vedere la possibilità infinita e fuori da ogni canone misurabile che ogni piccolo frammento di vita possiede.

Questi libri esercitano l’occhio e lo fanno con grazia e gentilezza, senza forzature o insegnamenti, semplicemente cercando di far immedesimare i lettori nel sentire del protagonista. Dai 5 anni.

«È un piacere per me raccogliere le conchiglie. È un inchinarsi fisico e spirituale di fronte alla bellezza della natura. Anche se ora, a causa del mal di schiena, mi sono costruito un attrezzo per tirarle su, non viene meno il mio rispetto e la mia meraviglia di fronte alla grandezza e all’originalità del creato – spiega Khoury – Ho sempre avuto la passione della natura, da bambino raccoglievo semi, piantine, foglie e a casa mi rimproveravano perché portavo di tutto. Ma le conchiglie… Le conchiglie sono stupefacenti: non ce n’è una uguale a un’altra. Quando le pulisco, il grigio dovuto alla salsedine se ne va; compare il colore e mi si apre il cuore».

P.S. potete scoprire tutto su la vera vita di Nicolas Khoury nel suo sito, potete ammirare le sue opere d’arte composte con le conchiglie e vi consiglio di non perdervi le risposte alle domande più frequenti, che inevitabilmente sorgeranno anche in voi!

This is not a stone
Sunkyung Cho

fatto a mano
Anno: 2017

Prezzo: 50,00 € circa

Somebooks editore

È un segreto

Sarah Khoury 

32 pagine

Anno: 2018

Prezzo: 16,00 €

ISBN: 9788867450923

Kite editore

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Commenti
3 Maggio 2018
Maria

Grazie a te Sarah, che bella storia che hai raccontato!

29 Aprile 2018
Sarah

Grazie di cuore. Confermo, sono la nipote 😉
Sarah Khoury

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