Avrei voluto raccontarvi di questo libro, parlando dei nativi digitali, descrivendo il mio pargolo che a due anni trovava le foto sull’iphone e le faceva scorrere fino a trovare le sue preferite. Avrei voluto raccontarvi del fascino di questo libro associandolo all’interattività tipica delle nuove tecnologie e spiegandone il successo avuto con Saverio proprio associandolo a queste, ma ho cambiato idea.

Ho cambiato idea perché questo libro è a pieno diritto un libro ed è bello proprio perché è un libro, fatto di carta, inchiostro e colla. L’idea geniale di Hervé Tullet in Un libro è stato proporre un approccio al libro considerandolo non solo come un contenitore di storie intriganti, il vettore per viaggi nell’immaginazione e nella comprensione del mondo, ma un oggetto, bello e funzionale: un oggetto fatto in un certo modo, con una copertina e delle pagine che si girano, con delle mani che lo toccano e degli occhi che lo guardano.

[Infatti - apro una parentesi - ho trovato molto più pertinente il titolo inglese Press me che l’originale francese Un livre e quindi la traduzione italiana.]

Tutta la storia ruota intorno ad un pallino giallo.

Questo magico pallino giallo, se strofinato, battuto, shakerato, inclinato o addirittura se provocato da rumori particolari è capace di fare magie: tutto qui.

Dove starà mai il divertimento? Nel girare le pagine! Sì perché nel manipolare le pagine e il libro intero, di pagina in pagina, la storia del pallino giallo conduce il piccolo lettore in un viaggio fino alla fine, con possibilità di ritorno.

Per farvi un’idea guardate i video alla pagina dedicata al libro dall’autore: e vi assicuro che l’entusiasmo di Saverio è il medesimo di tutti i bambini che si vedono!

I punti di forza di questa “trama” sono tantissimi. Innanzitutto ci si accorge che il libro ha una sua fisicità «toh, ma tu ti eri accorto che ogni libro ha delle pagine?», «toh, ma lo sapevi che se giri pagina la storia avanza?», «ma lo sapevi che si può leggere inclinando il libro?», «lo sai che a volte, le dita toccano, le pagine?» (molte ditate lo testimoniano)…

Secondariamente trovo bellissimo come sia sottolineato il lato ludico della lettura: che si legga un romanzo di 3000 pagine, un pamphlet o un albo illustrato leggiamo perché è bello, giochiamo e immaginiamo a 3 come 100 anni. Inoltre il fatto che il libro sia percorribile in due sensi offre doppio divertimento…

Infine, ultima, ma non ultima ragione il libro è capace di intrattenere i piccoli volentieri e per un tempo ragionevolmente lungo, (tipo potete asciugarvi i capelli con calma o farvi una doccia lampo, senza che nessuno vi chiami!) e sebbene all’inizio la lettura di un adulto sia indispensabile per le istruzioni, bastano poche ri-letture che i lettori imparano le azioni e poi possono gestirsi da soli. Inoltre nella situazione di dover intrattenere Saverio per un tempo prolungato Un libro offre una varatio interessante: dopo 2 libretti da guardare o ascoltare, diciamo che desta l’attenzione in modo differente e quindi non stufa!

Due note: sono funzionali all’attenzione, ma anche al ritmo che non deve essere forsennato, le interrogazioni fàtiche tipo «ci sei?» e molto molto interessante l’accenno alla sequenza interrotta (rosso-giallo-blu rosso-giallo-blu rosso-BLU-GIALLO): pur non essendo incidente, infatti, il concetto molto complesso è stato colto da Saverio che adesso tutte le volte lo nota e lo fa notare, imparando ad usare gli occhi e il cervello in modi sempre più articolati!

Noi lo compreremo senza dubbio, anche perché non possiamo prolungare il prestito in biblioteca in eterno! E il passo successivo che compirò, tipo stasera, è cercare la versione digitale, che ho intravisto sempre qui, riaggiornamenti a presto.

Un libro

Hervé Tullet
60 pagine
Anno: 2010

Prezzo: 12,00 €
ISBN: 9788857002521

Franco Cosimo Panini editore
Anobii

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